Tore o mammone
Rientro questa mattina presto da un trasferimento di una barca
dalle Eolie a Fiumicino. La stanchezza è tanta anche perché
sono quattro mesi che salto da una barca all'altra. Il primo pensiero
è un bel caffè nella pace della mia casa, il secondo
andare a visitare la mia barca che è in secco nel capannone
di un amico e che la settimana prossima verrà messa in
acqua. Fuori il cantiere sulla spiaggia, seduto su un pezzo di
legno c'è Gennaro che intento ad innescare una coffa a
saraghi e senza alzare la testa mi fa :
- ciao Sasà sei tornato!?
Conosco Gennaro da tempo e so che non lo disturbo se mi seggo
a fumare una sigaretta mentre osservo la velocità e la
perizia che ha in quelle mani quando innesca più di 600
ami senza fermarsi un attimo. Mi informa delle ultime notizie
(di pesca) ed io non lo interrompo. Gennaro è una delle
mie fonti preferite perché anche essendo un professionista
non disdegna le mie tecniche anzi cerca di interpretarle e più
volte siamo stati a pesca insieme. Poi prima di salutarlo gli
domando:
- Gennà ma Salvatore non lo vedo da un po' che fine ha
fatto?
E lui:
- Chi 'Tore o' mammone?
E' morto qualche settimana fa!
Non aggiungo parola e non faccio più domande
Salvatore era uno di quei pescatori che sempre più stanno
scomparendo. Più volte abbiamo fatto trio insieme in memorabili
pescate a calamari e calate di coffe. Ogni uscita con loro valeva
un anno di uscite in solitario. L'esperienza e la sicurezza che
infondevano a bordo era palese ed io ne rimanevo sempre ammirato.
Salvatore era un omone alto un metro e novanta, mani grandi e
grande cuore. Ogni volta che tiravo in secco la barca era li a
darmi sempre i consigli giusti e mi faceva compagnia mentre lavoravo
disteso sotto la carena e quando proprio non ce la faceva più
a stare ad osservare si stendeva e lavorava anche lui come se
fosse una cosa sua.
Per dimostrargli la mia gratitudine lo portavo con me a pesca
di tonni e la mia felicità era vedere un grande pescatore
come lui che mi osservava come un bambino o quando i suoi occhi
sorridevano nel vedere in trasparenza la grossa sagoma nero/argentata.Lo
vedo chiaramente con la sua inseparabile cagnolina in vespa o
quando lo incontravo di notte sempre con la sua fidata compagna
sul suo gozzetto a pesca di calamari sulle secche. Una notte di
forte libeccio sulla secca dopo aver pescato i calamari sufficienti
per la traina del giorno dopo io ed un amico ci guardiamo e con
gli occhi ci comunichiamo che è il momento di andare via
.
mentre salpo l'ancora vedo una barchetta, la metà della
mia, che scompare ritmicamente tra le onde.
E' lui!
. con la Sua inseparabile cagnetta, la immancabile
sigaretta in bocca e lo sguardo fisso verso l'orizzonte come in
una sorta di concentrazione yoga
Ciao 'Tore voglio ricordarti così.
Salvatore Mele
Sport Fishing in Napoli
|