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Claudio Erratico




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Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.

NEWS

Pesca a Traina

 

Una ricciola indimenticabile

Sardegna -giugno 2005

 

Per qualcuno la pesca è una semplice e a volte noiosa maniera di ingannare il tempo, per qualcun altro una passione incontenibile. Neanche a dirlo faccio parte di questa seconda categoria di persone praticamente da sempre, cioè da quando ho cominciato a pescare. Vivere a Milano vuol dire automaticamente acqua dolce, ma….. con un po' di buona volontà e caparbietà non mancano i modi per lasciar scorrere la propria passione su un enorme tappeto blu pieno di sorprese che si chiama mare.

 

E poi un pizzico di quella fortuna che non guasta mai: cominciare con qualcuno che ha una buona esperienza alle spalle permette di guadagnare tempo, tanto tempo e aumentare l' entusiasmo a dismisura con qualche cattura già nei primi giorni. Neanche a dirlo questo è quello che è successo a me incrociando Sandro ( capitano della Blue Fin Team ) fra le onde di un mare sconfinato come quello di internet: due mail sono bastate a farmi salire una febbre incontrollabile. E dunque traina in mare sia, ancora più bella, misteriosa e stimolante se si considera la posizione e la cornice naturale: Santa Teresa di Gallura e le meravigliose quanto imprevedibili Bocche di Bonifacio.

 

Dopo la meno fortunata prima esperienza del periodo pre-pasquale ( anche a cause del maltempo ), il ponte di inizio giugno rappresenta un' ottima chance per ritornare in Sardegna a insidiare predatori come dentici, ricciole, cernie ed, eventualmente qualche tonno di inizio stagione. Le condizioni climatiche sono decisamente buone e il sole sa già d'estate quando prendo il largo a bordo dello Shamrock 246, appunto in compagnia di Sandro e di un suo amico, Jimmy.

 

Conoscendo un po' le Bocche di Bonifacio posso confessare che lo scenario complessivo era perfino inquietante per l' inusuale tranquillità del mare e la quasi totale assenza di vento. Infatti i primi due giorni scorrono via abbastanza lisci, nel senso che in barca riusciamo a salpare pochi esemplari: una bella cernia di 7,5 kg il primo giorno ( a opera di Jimmy ), il mio primo dentice, di appena di 2 kg catturato con gli artificiali, seguiti e intervallati da qualche furba e rapida tanuta, che è riuscita nell' impresa di battere sul tempo i rivali dentici nell'afferrare un pezzo di calamaro. Sì, dentici "addormentati", o meglio, ancora indaffarati nella riproduzione a giudicare dalle strane e furtive mangiate senza successo.

 

Jimmy decide dunque di dedicare un giorno alla sua famiglia e dunque esco solo con Sandro. Tempo soleggiato e una brezza di vento ci accolgono già all'uscita del porto di Santa Teresa. Fatichiamo un po' a fare il vivo, ma ne vale la pena: qualche occhiata e sugarello, ma suprattutto un barracuda da 40-50 cm. Trainiamo col calamro morto sul fondo per i dentici mentre inneschiamo il barracuda vivo e combattente sulla canna da ricciole, a non più di 20 metri d'acqua. Ciak, si traina ! Un occhio all' ecoscandaglio e uno alle canne. La mattina scorre senza grandi colpi di scena. Verso pranzo ripassiamo per l'ennesima volta a ridosso di un paio di cappelli ben noti a Sandro e improvvisamente la frizione della canna col barracuda comincia a strillare come una dannata: Sandro si precipita e ferra dopo che almeno 30 metri di filo sono stati sbobinati….

 

Strike ?! No, niente… niente bestione imbizzarito a fondo lenza ! Sorpresi trainiamo ancora qualche secondo e poi decidiamo di verificare il terminale…. quale terminale ? La lenza madre ( 30 libbre ) ha ceduto in ferrata ! Un po' sorpresi e decisamente amareggiati decidiamo comunque di non perderci d'animo: siamo fortunati nel riuscire a pescare un altro barracuda ( sopra il chilo questa volta ) e ci rimettiamo subito a trainare: ancora barracuda vivo, ancora ricciole come obiettivo.

 

Ovvio che ribattiamo la stessa zona in lungo e in largo, a favore e contro corrente. Nulla, nulla più. Il sole comincia a scendere e l'orologio segna quasi le 5: Sandro decide di fare un altro, un ultimo passaggio per tentare la fortuna un' ultima volta prima di rientrare in porto. Nulla, neanche sulla canna per i dentici, che dunque cominio a recuperare, mentre Sandro si occupa dell' altra. Esce il piombo guardiano dall' acqua: 20 - 25 metri dell' amo, non di più.

 

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28 Luglio - 2005 (Powered by Net Tuna)

 


Claudio - ( Foto successiva )