Serata di pesca
Mercoledì 27 luglio 2005
Ciao a tutti volevo condividere con voi questa splendida
cattura.
Sono passati circa quattro anni dalla morte del mio caro
amico Peppino con cui ho condiviso tantissime serate
di pesca. Dopo la sua morte avevo deciso di non praticare
più la pesca con la bolognese; tuttavia la passione
per questo splendido sport mi ha subito convinto a comprare
una barca con la quale negli ultimi anni ho effettuato con
grandi soddisfazioni diversi tipi di pesca: traina, bolentino,
palamito, ecc.
Dopo circa 20 giorni di forte vento, che mi ha costretto
a non uscire con la barca, l'astinenza dalla pesca mi stava
facendo impazzire. Decisi allora di spolverare le due bolognesi
e di acquistare tutto l'occorrente per andare a passare
una lunga notte sul porto di Catanzaro Lido, in compagnia
della mia fidanzata Alessia.
Arrivati sul posto alle ore 19.30, sistemiamo tutto e iniziamo
a pasturare con il bigattino ad una profondità di
circa 5 metri, su un fondale di 7 metri.
L'emozione è grande e, dopo circa un ora, arrivano
le prime prede: qualche occhiata e qualche sarago. Le ore
successive passano senza toccate e quindi decidiamo di mangiare
un panino in compagnia di un mare calmissimo e di un cielo
pieno di stelle.
A poca distanza da noi, un'altro pescatore ha una forte
toccata che gli spezza il terminale. Mi avvicino e guardandolo
bene mi sono ricordato di lui: era "il Carabiniere"
un pescatore che incontravamo con Peppino ogni sera lì
al solito posto. Dopo aver ricordato insieme il nostro amico,
mi dice che sicuramente il pesce che gli era appena scappato
doveva essere una spigola.
Trascorrono pochi minuti e il galleggiante della mia canna
scompare, giusto il tempo di prendere la canna in mano e
ferro con freddezza. Il galleggiante torna in superficie
ed inizia ad andare a destra e a sinistra; da ciò
capisco che si tratta di una spigola. Ho una attrezzatura
leggera con un terminale dello 0,16, riesco a portarla vicinissimo
invitando Alessia a prendere il guadino
.tutto inutile,
si dimena per l'ennesima volta fino a rompere il filo. Peccato!
Era una bella spigola.
Passano pochi minuti e il "Carabiniere" riesce
a prendere una spigola di circa 600 grammi. Decido di montare
un terminale più grosso (0,18), ma le ore successive
passano senza alcuna toccata e quindi decidiamo di tornare
a casa.
L'amarezza di aver perso quel grosso pesce mi fece decidere
di tornare il giorno dopo. La mia fidanzata non era potuta
venire, mentre il "Carabiniere" era li già
da mezz'ora.
All'imbrunire riesco a prendere alcune occhiate e verso
le 22.30 qualche sarago. Squilla il cellulare: è
la mia ragazza a cui racconto le ore appena trascorse. Il
tempo di terminare la conversazione e di fare qualche giro
al mulinello per mettere in tiro il filo ed il galleggiante
non c'è più. Ferro e subito parte la frizione;
capisco subito che si tratta di un pesce grosso, ma non
di una spigola perché il galleggiante non tornava
in superficie.
Dopo un tira e molla durato diversi minuti riesco a portare
il pesce vicino agli scogli; tirava ancora tanto e quindi
il mio amico decise di darmi una mano prendendo il guadino
e, avvicinandosi, mi disse che si trattava di una bella
orata. Nello stesso istante ho pensato al carico di rottura
del terminale e ho cominciato ad impensierirmi.
Ancora qualche minuto e finalmente riesco a vedere "la
regina" nel guadino . Non ci potevo credere! Non avevo
mai preso un orata così grande. Il mio amico, anche
lui stupito, ha esclamato: "sono 30 anni che pesco
in questo posto, ma non ho mai visto prendere un orata così
bella".
Appena presa in mano, ho potuto ammirare la splendida livrea
color argento-oro
.favolosa!
In questi ultimi anni ho preso diversi pesci con la barca:
lampughe, pescispada, tonnetti, ecc
. ma la cattura
di questa ORATA ha avuto un "sapore diverso" fatto
di tanti ricordi e di una passione per uno sport, che ha
come campo da gioco il mare e come spettatori le stelle.
Un saluto a tutti.
Dario Napolitano
|