Maldive
Sergio ed io siamo sul dhoni da pesca, nella notte abbiamo
attraversato il canale per arrivare al mitico atollo di Huvadhoo
chiamato anche Suvadiva; durante la notte a Sergio ho fatto una
promessa spero di poterla mantenere. Nella traversata abbiamo
trainato senza successo con due canne da 80 lbs, grossi Kona come
esca equipaggiati di starlite.
All'alba cambiamo le esche mentre raggiungiamo la costa dell'atollo,
l'oceano è calmo, si vedono le isolette qui più
rigogliose di vegetazione e particolarmente grandi.
L'assetto di traina è il seguente, due canne da 50 lbs
su gli outriggers con Kona farciti, due da 30 lbs sempre a galla
con octopussy farciti di pesce e due da 50 lbs caricate con monel
e bonita Yu-zuri come esca.
Suvadiva ci da il suo benvenuto con un Yellowfin Tuna di
20 kg che Sergio combatte sulla 30 lb, è un bel pesce e
al carpaccio dopo averlo ben dissanguato sarà strepitoso.
Continuiamo la navigazione per raggiungere la tappa di sosta,
dopo qualche minuto parte la canna con il monel, io penso subito
ad un carangide, ma a notevole distanza salta un grosso rostrato,
immediatamente non realizzo ma, Sukuro il comandante del dhoni
grida "mas ibaru"
MARLIN.
Scattiamo a recuperare le altre canne e in men che non si dica
il pozzetto è sgombro, io inizio a controllare il pesce
allamato ad una esca che non era certo per lui, il solito terrore
è che si slami.
Sukuro lo segue in retromarcia sfruttando al massimo la
poca manovrabilità dell'imbarcazione, riesco a recuperare
un centinaio di metri e dopo 15 minuti passo la canna a Sergio,
lo vesto di tutto punto anche con la cintura renale, alcuni piccoli
consigli e lo incito a non distrarsi e a stare calmo. Sergio è
perfetto, in stand-up è la prima volta che combatte un
pesce di queste dimensioni, il monel urla, Sukuro le segue sempre
in retro, io preparo l'arpione.
Passano altri trenta minuti, il pesce non salta tira in profondità,
poi cambia direzione, ci viene in contro e ancora affonda, è
tenace se non l'avessi visto direi che si comporta come un grosso
tonno, non molla. Sergio è ben bilanciato sulle gambe il
mare calmo ci aiuta, lo dobbiamo prendere, finalmente s'intravede
la sua sagoma
è enorme, sono un po' preoccupato per
le dimensioni, prendo l'arpione e penso ad un caro amico che mi
dice sempre che non è sportivo, io non lo voglio perdere
e mi gioco tutte le carte.
Incito Sergio per forzarlo negli ultimi metri, finisce il monel
arriva la girella inizia ad entrare il nylon, dico a Sergio di
indietreggiare, mi sporgo al massimo lo colpisco trapassandolo,
riparte in profondità, la sagola però è assicurata
ad una bitta, Sergio allenta leggermente la frizione, Sukuro mi
prende la sagola dalle mani e comincia a tirarlo a sé,
io prendo il raffio gigante, il pesce ritorna a tiro, lo riesco
a raffiare e lo avvicino al dhoni dove Sukuro lo blocca per il
rostro, è fatta!!
E' un bellissimo Marlin nero sarà sui 200 kg lo issiamo
a bordo tutti e tre insieme, la soddisfazione è tanta urliamo
come matti dalla gioia ed anche per vincere lo stress e la tensione
del combattimento.
La promessa che avevo fatto a Sergio l'ho mantenuta; "ti
faccio prendere un Marlin" sono contento ma, mi dispiace
per il pesce questi esseri meravigliosi non dovrebbero essere
uccisi, i prossimi saranno liberati parola di un Romagnolo.
Giuseppe Magnani ( BANDIGA )
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