Campionato Italiano di Traina d'Altura,
Taranto - 29 e 30 Aprile 2006
Il grande giorno è arrivato
la mia prima gara
al campionato italiano di pesca d'altura
sono eccitatissimo.
Quando Giacomo mi ha chiesto di parteciparvi come skipper
del suo equipaggio non mi pareva vero
Fino all'ultimo ho pensato si trattasse di uno scherzo,
che fosse un sogno
e invece eccomi qui...pronto a partire
con
il cuore a mille
comunque andrà
sarà
un successo
La prima volta che andai a pesca avevo poco più
di 10 anni
e lo feci con un amico di mio padre
un
personaggio che sembrava uscito da una favola
molto
piccolo
magro
con due occhietti vispi e intelligenti
aveva
le sembianze di un folletto
Almeno una volta al mese veniva a casa e ci riempiva il
frigo di pesci
io ero incantato e ammirato da quest'uomo
e tante volte gli avevo chiesto di portarmi con lui
ma
mai mi aveva accontentato
Io non sapevo se erano pesci di mare o di fiume, quelli
che ci regalava, dove li avesse pescato
non riuscivo
a capirlo, ne in realtà mi interessava più
di tanto...tutto quello che volevo era andare a pesca
E quando mi disse.."domani vieni a pesca con me
"
mi sembrò di toccare il cielo con un dito
Sarei andato a pesca
Da allora non ho più smesso
vado a pesca sempre,
appena posso
ho tutti amici pescatori
e quelli
che non lo sono lo diventano...parliamo di pesca ovunque
ci incontriamo
sembriamo -forse lo siamo- ossessionati
dalla pesca
alcuni addirittura godono perché
pescano o pescano godendo
insomma è un turbinio
di emozioni, di sentimenti, e il fatto stesso di associare
un godimento fisico...emotivo
ad una attività
sportiva, può, sia pure in piccola misura, rendere
l'idea di quello che si può provare pescando
Non è semplice spiegare perché un uomo come
me
a detta di tutti sano di mente
e tanti uomini
e donne di tutte le età possono essere così
"fissati" per la pesca
quali siano le "dinamiche
motivazionali" - direbbe uno psicanalista- che spingono
ad agire in questo senso, a desiderare di andare a pesca
SEMPRE e COMUNQUE
e in tutta sincerità
non
ci provo neppure a spiegarlo
non sono mica uno psicanalista
io
Quali che siano le motivazioni alla base dell'impulso "
a pescare"
non mi interessano più di tanto
francamente
mi limito a godere degli effetti ad essa
correlati, percependo e incantandomi delle emozioni che
si provano
In uno scritto di qualche settimana fa ho provato a spiegare,
in maniera semplice
in un modo passionale, "carnale",
come dicono a Napoli, quello che mi scatena una giornata
di pesca
i pensieri che faccio e quello che sento
e
davvero vorrei che tutti provassero questo tipo di sensazioni
Non credo di dire una castroneria affermando che la pesca
mi ha reso più consapevole, più attento ai
particolari, ad andare oltre l'apparenza
certo pescare
non mi ha fatto diventare più intelligente o un genio
quello
purtroppo no
ma sicuramente ho imparato ad apprezzare
cose a cui non avevo mai fatto caso
e a metterne in
discussione altre
come per esempio il sorteggio dei
giudici in una finale di un campionato italiano di pesca
d'altura
non capisco quali siano le procedure usate nel designare
i giudici che poi vengono assegnati ai vari equipaggi
e
come mai il tutto viene fatto in un clima di segretezza
e mistero
boh
..
L'assegnazione del giudice ci ha visti comunque fortunati,
sicuramente
di più del povero Chiodofisso tarantino
che
si è visto imposto nientemeno che il famigerato giudice
dell'omonimo equipaggio otrantino
Appena partiti
per qualche oscuro motivo - oddio
proprio
tanto oscuro no
-, sono iniziati i problemi per la
barca di Chiodofisso Tarantino
una barca sempre efficiente,
per questioni al pescaggio del serbatoio era costretta a
fermarsi per risolvere il problema..
Giunti sul campo di gara
ognuno a filare le cinque
canne consentite dal regolamento
e a girarsi intorno
quasi a "marcarsi" gli uni con gli altri
Le condizioni del mare non erano affatto malvage e tutto
sembrava predisporsi al meglio...tranne che per l'equipaggio
di ChiodoFisso tarantino
che sia pur giungendo con
grande difficoltà e ritardo sul campo di gara
nulla
ha potuto contro la sfiga più nera
ma si sa
che il buongiorno si vede dal mattino
.e lui da uomo
intelligente qual'è l'ha capito nel momento in cui
è salito a bordo il giudice
che poco avrebbe
fatto in questa finale..
Nelle prime ore di gara, alcuni equipaggi sono stati impegnati
più che a pescare ad avere discussioni accese con
gli Skipper che all'abilità marinaresca volevano
a tutti i costi mostrare anche una spiccata conoscenza sulle
tecniche di pesca, altri hanno dovuto smantellare mezza
barca per renderla idonea alla pesca
insomma se sono
viste di tutti i colori
quasi quanto quelli degli artificiali
usati da Giacomo
Per non parlare poi dell'efficiente servizio di comunicazione
tra la base e la barca giuria, e tra quest'ultima e il resto
degli equipaggi...lettere equivoche e poco comprensibili,
uno spelling assente (ma sanno cos'è lo spelling?)
ha trasformato il tutto in una "babilonia di pesca"
in cui le informazioni erano comprensibili solo grazie a
Carlo, che dal suo calafuria faceva da ponte radio per tutti
noi...chiaramente a discapito del suo equipaggio siracusano
che si è visto trasformare il proprio skipper in
marconista
Sulla mia barca -la più piccola tra tutte - visto
che la radio funzionava, non c'era nulla da smontare, Dario
il nostro giudice non era assolutamente paragonabile a quello
di chiodofisso - per fortuna-
pescavamo
.
Dopo un'ora circa di traina, in cui la tensione si leggeva
nel viso di noi tutti- e in questo devo dire che non ero
solo io l'unico teso della situazione - partono tutte e
cinque le canne facendo sobbalzare oltre noi, anche Dario,
il nostro giudice
Giacomo, Genni e Antonio a recuperare i mulinelli come forsennati
io
a comunicare a Dario le coordinate e a mordermi le mani
avrei
voluto tanto aiutare gli altri nel recupero
Giacomo
a urlare come un'aquila
alla fine due tonni vengono
recuperati a bordo..
La giornata prosegue tranquilla senza nessun'altra allamata..facendoci
cadere quasi in uno stato di prostrazione profondo
fino
a quando partono altre tre canne
La fortuna però in questo caso non è dalla
nostra
due spezzano
il terzo spezza al raffio
La delusione era stampata sul volto di noi tutti
sapevamo
di aver perso un'occasione per una ottima qualificazione..
Con una sola canna in pesca, mentre gli altri ripreparavano
le canne, sono ritornato sul luogo dell'ultima ferrata
e
con piacevole sorpresa la nostra determinazione è
stata premiata con un'ultima cattura.
Siamo ritornati in porto...e dopo le operazioni di validatura
del pescato ci siamo visti secondi
dietro l'invincibile
Quarta di Lecce, che a dispetto del suo nome, era primo
a Taranto.
La serata l'abbiamo trascorsa a cena...insieme agli amici
colleghi degli altri equipaggi, in particolare di Latina
e Roma
a discutere di pesca (ma no?) e altro..(pesca
sempre!) e poi a dormire
Il secondo giorno di gara, in tutti noi c'era la
voglia di recuperare lo svantaggio
Quarta di Lecce
doveva
essere quarto pure a Taranto!...
Il punto cruciale era iniziare a superare per primo lo sbarramento
giudice
evitare a tutti i costi di avere a bordo il
famigerato giudice dell'equipaggio di Quarta
Ognuno di noi si è affidato ai più potenti
oggetti scaramantici e antisfiga che possedeva
io ho
cacciato dal mio portafoglio una pelle di serpente trovata
nel bosco della Grancia quando ero lupetto nei boyscouts
e l'ho messa sul timone della barca, Giacomo, Genni e Antonio,
da buoni napoletani, hanno cominciato a toccarsi i "gioielli
di famiglia" notoriamente potenti amuleti contro ogni
forma di sfiga e malocchio
la sinergia delle operazioni,
ha fatto si che evitassimo il famigerato e avessimo a bordo,
l'ottimo Ricky..
Non è stato così fortunato l'equipaggio Fishing
team di Sabaudia
nonostante il comandante avesse messo
fuori il suo corno antisfiga dall'equipaggiamento di sicurezza
della barca, e obbligato tutti i membri dell'equipaggio
a toccarlo ripetutamente, sempre insieme ai "gioielli
",
gli è stato assegnato proprio
il famigerato
E le conseguenze non sono mancate
il motore della barca
ha incominciato a spruzzare olio
sporcando, ripetutamente
tutte le lenze e gli artificiali
povero Nestore
.un
denso fumo ha avvolto l'imbarcazione
sembrava stesse
succedendo un disastro ecologico tipo costa della galizia
per intenderci
stavano già partendo i gommoni
di Greenpeace per limitare i danni
La delusione era tutta nel volto del comandante
Partita chiusa per il Fishing team Sabaudia
come per
tutti del resto
A sorpresa infatti veniva il comunicato di sospensione della
gara per avverse condizioni meteo in sopraggiungimento
.decisione
che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti
Noi avremmo voluto continuare, come credo tutti gli altri
le
condizioni a mio avviso non erano proibitive, per lo meno
non erano peggiori di quelle del giorno prima
.per
cui ci è parsa una decisione onestamente incomprensibile
se
non vista in un disegno trasversale ben congeniato
ma
questa è fantapesca
Però
uno ci pensa
e alla fine un'idea
se la fa
poi possiamo dire quello che vogliamo
Resta il fatto che ho partecipato, prima volta nella mia
vita, ad una finale dei campionati italiani di pesca d'altura
con
il mio equipaggio, capitanato dal caro Giacomo Bot, con
Genni e Antonio, che ringrazio pubblicamente per la grossa
oppurtunità che mi hanno dato, ci siamo qualificati
secondi, dietro Quarta (non lo capisco avremmo dovuto essere
quinti
dietro Quarta! - ma questa è un'altra
cosa che mi è sfuggita in questa gara-).
Terzi gli amici del Fishing team Sabaudia
nonostante
l'handicap "famigerato" hanno conseguito un'ottimo
piazzamento...e poi tutti gli altri a cui va il mio più
sincero saluto e ringraziamento.
Ancora una volta il mare ci ha resi "fratelli"
e
come i fratelli a volte litigano, si arrabbiano, si mandano
a quel paese e si allontanano l'uno dall'altro per poi magari
ritrovarsi a casa dei genitori e rifare pace
così
la passione per la pesca ci ha reso rivali
antagonisti,
"nemici"
ci ha divisi per le ore della gara
..per poi farci ritrovare tutti insieme la sera a cena,
a prenderci in giro, a prenderci gioco uno dell'altro, a
formulare teorie vincenti sulla pesca e ipotesi scientifiche
sulla naturale predisposizione alla sfiga di qualcuno di
noi
Non me ne voglia nessuno di quelli che ho preso in giro
in
particolare il "famigerato"
Sappiamo bene che i porta sfiga non esistono! (io comunque
una grattatina ai "gioielli.." me la faccio
)
Complimenti al vincitore (come fa uno che si chiama Quarta
ad arrivare primo
sarà sempre un mistero per
me..)..ma soprattutto complimenti a tutti noi partecipanti.
Alla prossima amici
Vi salutano Giacomo, Genni, Antonio, Piero
Piero DELLA TOMMASA "Miantares"
Giacomo BOT
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