Campionato Italiano di Traina d'Altura,
Taranto - 29 e 30 Aprile 2006
Il grande giorno è arrivato…la mia prima gara
al campionato italiano di pesca d'altura…sono eccitatissimo.
Quando Giacomo mi ha chiesto di parteciparvi come skipper
del suo equipaggio non mi pareva vero…
Fino all'ultimo ho pensato si trattasse di uno scherzo,
che fosse un sogno…e invece eccomi qui...pronto a partire…con
il cuore a mille…comunque andrà…sarà
un successo…
La prima volta che andai a pesca avevo poco più
di 10 anni…e lo feci con un amico di mio padre…un
personaggio che sembrava uscito da una favola…molto
piccolo…magro…con due occhietti vispi e intelligenti…aveva
le sembianze di un folletto…
Almeno una volta al mese veniva a casa e ci riempiva il
frigo di pesci…io ero incantato e ammirato da quest'uomo
e tante volte gli avevo chiesto di portarmi con lui…ma
mai mi aveva accontentato…
Io non sapevo se erano pesci di mare o di fiume, quelli
che ci regalava, dove li avesse pescato…non riuscivo
a capirlo, ne in realtà mi interessava più
di tanto...tutto quello che volevo era andare a pesca…
E quando mi disse.."domani vieni a pesca con me…"
mi sembrò di toccare il cielo con un dito…
Sarei andato a pesca…
Da allora non ho più smesso…vado a pesca sempre,
appena posso…ho tutti amici pescatori…e quelli
che non lo sono lo diventano...parliamo di pesca ovunque
ci incontriamo…sembriamo -forse lo siamo- ossessionati
dalla pesca…alcuni addirittura godono perché
pescano o pescano godendo…insomma è un turbinio
di emozioni, di sentimenti, e il fatto stesso di associare
un godimento fisico...emotivo…ad una attività
sportiva, può, sia pure in piccola misura, rendere
l'idea di quello che si può provare pescando…
Non è semplice spiegare perché un uomo come
me…a detta di tutti sano di mente…e tanti uomini
e donne di tutte le età possono essere così
"fissati" per la pesca…quali siano le "dinamiche
motivazionali" - direbbe uno psicanalista- che spingono
ad agire in questo senso, a desiderare di andare a pesca
SEMPRE e COMUNQUE…e in tutta sincerità…non
ci provo neppure a spiegarlo…non sono mica uno psicanalista
io…
Quali che siano le motivazioni alla base dell'impulso "
a pescare"…non mi interessano più di tanto
francamente…mi limito a godere degli effetti ad essa
correlati, percependo e incantandomi delle emozioni che
si provano…
In uno scritto di qualche settimana fa ho provato a spiegare,
in maniera semplice…in un modo passionale, "carnale",
come dicono a Napoli, quello che mi scatena una giornata
di pesca…i pensieri che faccio e quello che sento…e
davvero vorrei che tutti provassero questo tipo di sensazioni…
Non credo di dire una castroneria affermando che la pesca
mi ha reso più consapevole, più attento ai
particolari, ad andare oltre l'apparenza…certo pescare
non mi ha fatto diventare più intelligente o un genio…quello
purtroppo no…ma sicuramente ho imparato ad apprezzare
cose a cui non avevo mai fatto caso…e a metterne in
discussione altre …come per esempio il sorteggio dei
giudici in una finale di un campionato italiano di pesca
d'altura…
…non capisco quali siano le procedure usate nel designare
i giudici che poi vengono assegnati ai vari equipaggi…e
come mai il tutto viene fatto in un clima di segretezza
e mistero…boh…..
L'assegnazione del giudice ci ha visti comunque fortunati,…sicuramente
di più del povero Chiodofisso tarantino…che
si è visto imposto nientemeno che il famigerato giudice
dell'omonimo equipaggio otrantino …
Appena partiti…per qualche oscuro motivo - oddio…proprio
tanto oscuro no…-, sono iniziati i problemi per la
barca di Chiodofisso Tarantino… una barca sempre efficiente,
per questioni al pescaggio del serbatoio era costretta a
fermarsi per risolvere il problema..
Giunti sul campo di gara… ognuno a filare le cinque
canne consentite dal regolamento…e a girarsi intorno
quasi a "marcarsi" gli uni con gli altri…
Le condizioni del mare non erano affatto malvage e tutto
sembrava predisporsi al meglio...tranne che per l'equipaggio
di ChiodoFisso tarantino…che sia pur giungendo con
grande difficoltà e ritardo sul campo di gara…nulla
ha potuto contro la sfiga più nera…ma si sa
che il buongiorno si vede dal mattino….e lui da uomo
intelligente qual'è l'ha capito nel momento in cui
è salito a bordo il giudice…che poco avrebbe
fatto in questa finale..…
Nelle prime ore di gara, alcuni equipaggi sono stati impegnati
più che a pescare ad avere discussioni accese con
gli Skipper che all'abilità marinaresca volevano
a tutti i costi mostrare anche una spiccata conoscenza sulle
tecniche di pesca, altri hanno dovuto smantellare mezza
barca per renderla idonea alla pesca…insomma se sono
viste di tutti i colori…quasi quanto quelli degli artificiali
usati da Giacomo…
Per non parlare poi dell'efficiente servizio di comunicazione
tra la base e la barca giuria, e tra quest'ultima e il resto
degli equipaggi...lettere equivoche e poco comprensibili,
uno spelling assente (ma sanno cos'è lo spelling?)
ha trasformato il tutto in una "babilonia di pesca"
in cui le informazioni erano comprensibili solo grazie a
Carlo, che dal suo calafuria faceva da ponte radio per tutti
noi...chiaramente a discapito del suo equipaggio siracusano
che si è visto trasformare il proprio skipper in
marconista…
Sulla mia barca -la più piccola tra tutte - visto
che la radio funzionava, non c'era nulla da smontare, Dario
il nostro giudice non era assolutamente paragonabile a quello
di chiodofisso - per fortuna- …pescavamo….
Dopo un'ora circa di traina, in cui la tensione si leggeva
nel viso di noi tutti- e in questo devo dire che non ero
solo io l'unico teso della situazione - partono tutte e
cinque le canne facendo sobbalzare oltre noi, anche Dario,
il nostro giudice…
Giacomo, Genni e Antonio a recuperare i mulinelli come forsennati…io
a comunicare a Dario le coordinate e a mordermi le mani…avrei
voluto tanto aiutare gli altri nel recupero…Giacomo
a urlare come un'aquila…alla fine due tonni vengono
recuperati a bordo..
La giornata prosegue tranquilla senza nessun'altra allamata..facendoci
cadere quasi in uno stato di prostrazione profondo…fino
a quando partono altre tre canne…
La fortuna però in questo caso non è dalla
nostra…due spezzano…il terzo spezza al raffio…
La delusione era stampata sul volto di noi tutti…sapevamo
di aver perso un'occasione per una ottima qualificazione..
Con una sola canna in pesca, mentre gli altri ripreparavano
le canne, sono ritornato sul luogo dell'ultima ferrata…e
con piacevole sorpresa la nostra determinazione è
stata premiata con un'ultima cattura.
Siamo ritornati in porto...e dopo le operazioni di validatura
del pescato ci siamo visti secondi…dietro l'invincibile
Quarta di Lecce, che a dispetto del suo nome, era primo
a Taranto.
La serata l'abbiamo trascorsa a cena...insieme agli amici
colleghi degli altri equipaggi, in particolare di Latina
e Roma…a discutere di pesca (ma no?) e altro..(pesca
sempre!) e poi a dormire…
Il secondo giorno di gara, in tutti noi c'era la
voglia di recuperare lo svantaggio…Quarta di Lecce…doveva
essere quarto pure a Taranto!...
Il punto cruciale era iniziare a superare per primo lo sbarramento
giudice…evitare a tutti i costi di avere a bordo il
famigerato giudice dell'equipaggio di Quarta…
Ognuno di noi si è affidato ai più potenti
oggetti scaramantici e antisfiga che possedeva…io ho
cacciato dal mio portafoglio una pelle di serpente trovata
nel bosco della Grancia quando ero lupetto nei boyscouts
e l'ho messa sul timone della barca, Giacomo, Genni e Antonio,
da buoni napoletani, hanno cominciato a toccarsi i "gioielli
di famiglia" notoriamente potenti amuleti contro ogni
forma di sfiga e malocchio…la sinergia delle operazioni,
ha fatto si che evitassimo il famigerato e avessimo a bordo,
l'ottimo Ricky..
Non è stato così fortunato l'equipaggio Fishing
team di Sabaudia…nonostante il comandante avesse messo
fuori il suo corno antisfiga dall'equipaggiamento di sicurezza
della barca, e obbligato tutti i membri dell'equipaggio
a toccarlo ripetutamente, sempre insieme ai "gioielli…",
gli è stato assegnato proprio …il famigerato…
E le conseguenze non sono mancate…il motore della barca
ha incominciato a spruzzare olio…sporcando, ripetutamente
tutte le lenze e gli artificiali…povero Nestore….un
denso fumo ha avvolto l'imbarcazione… sembrava stesse
succedendo un disastro ecologico tipo costa della galizia
per intenderci…stavano già partendo i gommoni
di Greenpeace per limitare i danni…
La delusione era tutta nel volto del comandante…
Partita chiusa per il Fishing team Sabaudia…come per
tutti del resto…
A sorpresa infatti veniva il comunicato di sospensione della
gara per avverse condizioni meteo in sopraggiungimento….decisione
che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti…
Noi avremmo voluto continuare, come credo tutti gli altri…le
condizioni a mio avviso non erano proibitive, per lo meno
non erano peggiori di quelle del giorno prima….per
cui ci è parsa una decisione onestamente incomprensibile…se
non vista in un disegno trasversale ben congeniato…ma
questa è fantapesca…
Però…uno ci pensa…e alla fine un'idea
se la fa…poi possiamo dire quello che vogliamo…
Resta il fatto che ho partecipato, prima volta nella mia
vita, ad una finale dei campionati italiani di pesca d'altura…con
il mio equipaggio, capitanato dal caro Giacomo Bot, con
Genni e Antonio, che ringrazio pubblicamente per la grossa
oppurtunità che mi hanno dato, ci siamo qualificati
secondi, dietro Quarta (non lo capisco avremmo dovuto essere
quinti…dietro Quarta! - ma questa è un'altra
cosa che mi è sfuggita in questa gara-).
Terzi gli amici del Fishing team Sabaudia…nonostante
l'handicap "famigerato" hanno conseguito un'ottimo
piazzamento...e poi tutti gli altri a cui va il mio più
sincero saluto e ringraziamento.
Ancora una volta il mare ci ha resi "fratelli"…e
come i fratelli a volte litigano, si arrabbiano, si mandano
a quel paese e si allontanano l'uno dall'altro per poi magari
ritrovarsi a casa dei genitori e rifare pace…così
la passione per la pesca ci ha reso rivali …antagonisti,
"nemici"…ci ha divisi per le ore della gara
..per poi farci ritrovare tutti insieme la sera a cena,
a prenderci in giro, a prenderci gioco uno dell'altro, a
formulare teorie vincenti sulla pesca e ipotesi scientifiche
sulla naturale predisposizione alla sfiga di qualcuno di
noi…
Non me ne voglia nessuno di quelli che ho preso in giro…in
particolare il "famigerato"…
Sappiamo bene che i porta sfiga non esistono! (io comunque
una grattatina ai "gioielli.." me la faccio…)
Complimenti al vincitore (come fa uno che si chiama Quarta
ad arrivare primo… sarà sempre un mistero per
me..)..ma soprattutto complimenti a tutti noi partecipanti.
Alla prossima amici
Vi salutano Giacomo, Genni, Antonio, Piero
Piero DELLA TOMMASA "Miantares"
Giacomo BOT

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