Trainite e
amicizia
Liguria
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Io e Massimo (Testina sul forum) siamo amicissimi,
fin dall'infanzia, da oltre 15 anni abbiamo in società
barca e quasi tutte le attrezzature da pesca e condividiamo
la passionaccia per la traina, facciamo agonismo con buoni
risultati, eppure da mesi non riusciamo più a uscire
a pesca insieme: impegni di famiglia e lavoro sembrano scombinare
ogni nostra possibile pescata in coppia: io ho libero qualche
sabato, lui il lunedì
se io posso al mattino
presto, lui solo alla sera tardi
il giorno che io
riesco a liberarmi lui assolutamente non può, e viceversa
Così succede che ci sentiamo al telefono, oppure
con qualche email di sfottò: se gli mando le foto
dei miei dentici mattutini, lui risponde con immagini dove
il suo faccione soddisfatto compare in mezzo a splendidi
"luvassi" (branzini di taglia) pescati in serata.
Ma il momento è troppo favorevole per i dentici,
come raramente lo è stato in passato, e io ho "mappato"
con precisione alcuni posti buoni, anche grazie alla collaborazione
di Eugenio (Nelson sul forum). Io e Eugenio,
pur vivendo nella stessa città e pur sapendo ognuno
delle capacità piscatorie dell'altro, ci siamo conosciuti
solo meno di 2 anni fa, proprio sul forum di biggame. Entrambi
malati di trainite cronica e con pochissimo tempo libero,
ci siamo trovati in grande sintonia, tanto da condividere
senza segreti ogni nostra esperienza, e mettere su una vera
e propria centrale di intelligence per scambiarci più
informazioni possibili carpite a chi esce in pesca quasi
tutti i giorni. Ne è nata una vera amicizia e entrambi
abbiamo tratto grande giovamento in termini di risultati,
dalla nostra collaborazione.
Un giorno di fine settembre Eugenio mi chiama: ci sono notizie
di belle catture, il problema sono i calamari, che fanno
davvero penare in questo momento
lui l'indomani mattina
tenterà una uscita veloce prima di andare a lavorare;
io rosico perché sono oberato di lavoro; non ci sarò.
Alla sera mi chiama Massimo: anche a lui è giunta
voce che un amico sta facendo sfracelli di dentici; molti
cercano di imitarne le gesta, ma con scarsi risultati
eh si, lo conosco bene; ha la barca proprio vicino alla
nostra e con il downrigger è un fenomeno
Massimo mi dice: "Tu col piombo guardiano hai già
colpito ripetutamente, io domani mattina voglio provare
vieni?" . Smoccolo attingendo al meglio del mio repertorio:
finalmente ho l'occasione di uscire nuovamente in team,
coi pesci in frenesia, ma il lavoro
. ma si, chissenefrega!
Domani mi prendo libero fino alle 10!...
Gli dico: "C'è un problema; i calamari sono
diventati difficilissimi"
Parafrasando un comico
di Zelig Massimo fa "lo sborone": "TRANQUILLO!...
CI PENSO IIIIIOOOO AI CALAMARI
tu porta la tua attrezzatura
da traina col guardiano"
Alle 5 siamo in barca e in men che non si dica siamo a traina
a calamari. Massimo al timone porta la barca sulle "tacche"
buone
ha individuato un posto a suo dire fenomenale.
E' bellissimo riscoprire quale affiatamento abbiamo raggiunto
negli anni, e come riusciamo a divertirci prendendoci in
giro con pungente ironia. Insieme riusciamo a manovrare
4 lenze armate con svariati minnow e pur girando strettissimo
non facciamo grovigli, anche se l'impegno è continuo;
si lavora senza tregua sulle lenze
bisogna davvero
sudarseli sti cefalopodi: "se qualcuno mi viene a dire
che la pesca è relax gli sputo in un occhio
"
scherzo.
All'alba abbiamo in vasca 5 calamari e io stuzzico Massimo:
"mi avevi promesso esche vive a ufo e invece, tutto
qui" lui risponde: "Oggi erano davvero svogliati,
ma questi bastano" ed è vero, ma non posso rinunciare
al piacere di punzecchiarlo.
Improvvisamente ricevo un sms di Eugenio "il tuo socio
alle 5 era già fuori, io rientro senza nemmeno cominciare
a pescare, non ho fatto neanche un calamaro, e così
gli altri intorno a me" . Ridendo digito: "Veramente
in barca ci sono anch'io, e ne abbiamo 5". Ovviamente
arriva subito la telefonata: "Bugiardo! Avevi detto
che non potevi assolutamente lasciare il lavoro
ma
dove li avete presi sti calamari che oggi erano una chimera?"
"Mi sono SGANCIATO
lo vuoi un calamaro?"
"Ti ringrazio ma ho deciso che vado a lavorare
ciao"
Tempo di contare fino a 10 e risquilla il cellulare, è
di nuovo Eugenio: "Ho cambiato idea
è
ancora valida l'offerta del calamaro?" Io e Massimo
scoppiamo in una risata: la "trainite" è
una malattia incurabile e dai sintomi incontrollabili. "Certamente
che è valida
incontriamoci in segnura".
Eugenio lo sa bene dove andremo a cercare i dentici; nei
giorni scorsi, anche lui ne ha tirati fuori parecchi. Sul
punto convenuto le nostre barche si affiancano, veloce passaggio
di un calamaro vivo, qualche battuta di saluto e via...
ora si comincia a fare sul serio. Io e Massimo inneschiamo
con cura e caliamo una canna a testa rigorosamente tenuta
in mano; ora al timone sono passato io; un occhio all'eco
e al gps, e uno alle mire a terra
ma squilla di nuovo
il cellulare; è Eugenio:" Grazie della chance
che mi avete dato, ma io ho già finito: ha mangiato,
l'ho agganciato ma l'ho perso per slamata" Peccato!
Ma almeno sappiamo che ci sono.
Metto allineati 2 dei miei riferimenti a terra, controllo
l'eco e dico: " Ok, vai a cercare il fondo che siamo
su uno dei punti buoni
" ma non ho finito la frase
che vedo Massimo con la canna piegata allo spasimo: "Hai
arroccato?" "Si" risponde ridendo "In
bocca a un pesce"
Mentre abilmente lo lavora fingo sorridendo di essere irritato:
"Il solito c
io ho fatto innumerevoli cappotti
prima di trovarli sti dentici e poi a pappa pronta arrivi
tu e pronti via ti ci faccio calare l'esca in bocca con
la mia canna e i miei calamenti
ma è la prima
e l'ultima volta!" Intanto dopo aver tentato per qualche
secondo la coppiola salpo la mia lenza, perché il
pesce allamato da Massimo si mostra più combattivo
del previsto, e non voglio correre rischi. In breve però
grazie all'esperienza dell'angler arriva il guardiano che
gli SGANCIO in un lampo. Lui allora comanda: "Raffio!"
"ma quale Raffio? Vorrai dire guadino" "No!
Ti dico che ci vuole il raffio". Siccome gli accordi
tra noi sono che chi ha il pesce in canna prende il comando
assoluto, obbedisco borbottando (altrimenti che divertimento
c'è?), ma al dunque mi accorgo che in realtà
è proprio meglio il raffio: 8kg di dentice finiscono
a paiolo, e dalle nostre parti è davvero un signor
pesce. Risate, pacche sulle spalle e felici ricaliamo subito
una canna a testa.
Mentre ci godiamo tutta la gioia di quegli attimi apprezzo
come riusciamo ad essere automaticamente sincronizzati dopo
tanti anni insieme: stiamo pescando entrambi a stretto contatto
col fondo canna in mano, con continuo su e giù del
piombo e con strette virate su una barchetta eppure non
incrociamo mai le lenze.
Trascorrono una ventina di minuti quando la canna mi vibra
in mano
cedo filo, ma ha mollato
ricedo
e ricedo ancora finche lo risento, lo immagino con la bocca
estroflessa sulla mia esca
gli concedo qualche attimo
per mangiare bene rallentando appena la bobina col dito,
poi leva sullo strike e ferro energicamente
c'è!
La frizione tarata a 4,5kg cede qualcosa, ma io lo contrasto
pompo una
due
tre
quattro volte
viene
ma
. "Nooooooo!!!!!!!
Slamato!!!!". Dico qualche parolaccia, mentre Massimo
approfittandone implacabilmente se la spassa: "Vedi,
non sei capace
se non ci fossi io sarebbe cappotto
"
Ma i realtà non sono arrabbiato, anzi ci rido su.
In altri momenti la perdita di un pesce del genere mi avrebbe
rovinato l'umore per qualche giorno, ma oggi no: nelle ultime
uscite ho fatto parecchie catture, ma soprattutto oggi le
ore trascorse insieme a pesca sono state bellissime, davvero
speciali, ben al di là della soddisfazione per il
bel dentice che abbiamo in barca.
Facciamo ancora qualche giro coi 2 calamari rimasti, ma
senza grande convinzione, più che altro per assaporare
ancora un po' quei momenti, e poi ormai sono quasi le 10;
ci rimane solo il tempo di fare qualche foto con l'autoscatto
prima di andare di corsa al lavoro, ma ormai la giornata
è di quelle che si ricorderanno a lungo, non solo
per il carniere.
Roberto - "Sgancio" nel forum
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