Pesca alle Bocche di Bonifacio
Sardegna - Aprile 2005
La seconda giornata si è svolta in modo differente: le
barche su cui pescavamo erano due, su una pescavo io con il fidato
amico Mario, sull'altra Massimo (il sardo) e Giulio. Usciamo piuttosto
tardi, perché dedichiamo la mattina a preparare attrezzature
e terminali "anti-scippo" (insomma a fare "filosofia").
Alle 13 siamo sulla stessa punta del giorno prima a fare le esche
e alle 14 siamo di nuovo in pesca.
Siccome a me non piace battere sempre lo stesso posto, decido
di trainare su un'altra secca vicina a quella del giorno precedente,
mentre gli altri si avviano verso la famosa (e secondo me troppo
sfruttata) boa di Lavezzi, con l'intento di tentare a drifting
il tonno e a light drifting dentici e tanute. Nei giorni precedenti,
infatti, oltre alle catture delle solite tanute e dentici, era
stato preso un tonno sul quintale, e così gli animi dei
tonnaroli più puri erano stati infiammati da questa notizia.
Passano un paio di ore senza che nulla accada, ma poi per incanto
il mare sembra che si svegli. Noto una zona dove le marcature
diventano ben definite ed incominciano lentamente a staccarsi
dal fondo, ci ripasso un paio di volte ed ecco che un pesce aggredisce
la nostra esca.
L'amico Mario ferra ed incomincia a combattere
trascorrono
pochi minuti ed ecco un dentice sui 4 kg salire a paiolo. Ottimo,
anche oggi la secca che abbiamo scelto è sembrata quella
giusta. Nel frattempo sull'altra barca ci avvisano per telefono
di aver fatto una cattura veramente notevole, un dentice stimato
tra gli 8 ed i 9 kg (risultato poi 8). Wow, complimenti agli amici;
penso che deve essere l'orario buono, e allora risalgo sul cappello
della "mia" secca e mi rimetto in pesca.
Punto da lontano col gps il mark della ferrata precedente, mi
metto in rotta, stessa scena di pochi minuti prima, vedo le marcature
nell'eco, prendo la canna in mano ed ecco che un gradito ospite
viene a portare il suo inconfondibile saluto alla mia esca. Ferro,
chiedo l'aiuto di un po' di motore per alzare l'animale dal fondo,
e mi rendo subito conto che l'impresa non è facile come
in quelle precedenti. Pesco con multifibre e a frizione molto
chiusa proprio per staccare i pesci dal fondo, ma in questo caso
il pesce và un po' dove gli pare.
Per fortuna gli riesco a girare la testa ed appena si placa un
attimo lo tiro di qualche metro , tanto quanto basta a farmi rasserenare
un po'. Incomincia il lento recupero intervallato da fughe potenti.
In barca piomba il silenzio, Mario ed io ad ogni ripartenza ci
scambiamo delle occhiate "al volo" che la dicono lunga
sulla mole della nostra preda.
Finalmente stacco il guardiano, e la "belva" si avvicina,
maestosa e possente, le spine dritte, la bocca aperta, i meravigliosi
colori sfoggiati a mo' di pavone. Lo raffio rapidamente, e mi
rendo conto che non ha la solita vescica gonfia, nonostante stia
salendo da oltre 60 mt, ma dalla branchia gli spunta un polpo
che forse non gli abbiamo consentito di digerire bene! In effetti
la vescica natatoria non è scoppiata perché non
ci ha dato la possibilità di tirarlo velocemente su, era
Lui che conduceva il gioco ed anche sottobarca ci ha dimostrato
tutta la sua vitalità mettendo a dura prova tutta l'attrezzatura.
Dopo lunghe manifestazioni di gioia e di stima in cui ci troviamo
coinvolti Mario ed io, azzardiamo una stima intorno ai 10 kg (che
si rivelerà di poche centinaia di gr superiore alla realtà).
Telefonata di rito all'altro equipaggio che non vuole credere
a ciò che gli stiamo dicendo. Pensare che in una sola giornata
due dentici over-size sono stati catturati è veramente
indicativo sullo stato di salute della zona. Ma proprio per
questo non è giusto intaccarlo effettuando un prelievo
indiscriminato e di comune accordo anche con l'altro equipaggio
ci diamo appuntamento in porto di lì a poco per le foto
di rito.
Trovata la zona buona ed il momento giusto in cui mangiano non
sarebbe stato assolutamente difficile effettuare altre catture,
ma noi ci sentivamo piuttosto appagati e abbiamo deciso di rinunciare
ad una ingiustificata strage.
Sandro Onofaro
Cap.Igfa
Bluefin Sportfishing Team
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