Repubblica Dominicana - Costa Bavaro
Foto
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Gennaio 2005
Torno in avvistamento sul fly e dopo una ventina di minuti parte
la canna mediana e nello stesso momento il comandante accelera
a manetta. Mi catapulto giù e in un attimo sono sulla sedia
a cercare di domare con una 50 lbs un pesce che in quel momento
a me sembra un capodoglio da come tira. Finita la fuga iniziale
ecco che salta fuori dall'acqua:
" blanco !!! Està un Marlin blanco !!! "
Inizio faticosamente a pompare con gli altri pescatori che mi
danno il ritmo. In alcuni momenti penso di alzare bandiera bianca
e passare la canna a qualcun altro ma l'orgoglio e l'adrenalina
in circolo mi portano ad andare avanti. In meno di venti minuti
il Marlin è a tiro di raffio, viene tirato in barca ed
a me sembra il pesce più bello e più grande del
mondo (al peso sarà di 35 kg) mentre gli altri pescatori
uniti all'equipaggio intonano il coro "Italia - Italia -
Italia". Pacche sulla spalla e con i palmi delle mani tra
tutti sanciscono la cattura.
L'equipaggio è contento perché la vendita del pesce
gli garantirà un buon introito ma tutti noi non sapevamo
cosa ci avrebbe aspettato da li a poco.
Mi concedo un poco di distrazione fotografando il mio pesce. Mentre
riguardo le foto nel piccolo monitor della fotocamera digitale
sento 4 o 5 persone urlare quasi in coro. Non faccio in tempo
a realizzare cosa sta succedendo di preciso che il capitano ha
affondato le manette facendo impennare la barca, cerco disperatamente
di rimanere in piedi mentre l'agitazione sale alle stelle. Gli
uomini dell'equipaggio sfilano la canna dal bicchiere della sedia
ed in tre cercano di contrastare la fuga del pesce. La frizione
urla come un frullatore alla massima velocità. Il capitano
continua ad accelerare e tutto vibra maledettamente mentre tutti
urlano. Flash, emozione, adrenalina, urla, vibrazioni, fumo
nero dei motori sotto sforzo.
Recupero rapidamente il teaser e cerco di individuare il pesce
seguendo la direzione del filo quando in lontananza vedo saltare
un Marlin enorme. "Azul!!! Marlin Azul!!". Mi rendo
conto che l'equipaggio non è più incline allo scherzo
e che il gioco è diventato terribilmente serio. Finita
la furiosa fuga iniziale inizia il lavoro sulla sedia da combattimento.
Ci avvicenderemo in 4 pescatori per portare il pesce vicino alla
barca ma devo ammettere che, grazie all'abilità del capitano,
è stata più la barca ad andare vicino al pesce.
Mentre vivevo momenti che mi ricordavano il combattimento del
vecchio con il marlin nel romanzo "il vecchio e il mare"
di Ernest Hemingway il tempo si dilata e sembra di entrare
in un'altra dimensione: io sono qua, canna in mano in mezzo all'oceano,)
dall'altra ci sei tu grande pesce, sicuramente più grande
e potente di me, un azzurro filo di nylon ci unisce, tu vuoi ritornare
nel blu del tuo ambiente io ti voglio portare sul bianco accecante
del pozzetto di una barca che, in modo impertinente, cerca di
violare l'immensità e la magnificenza dell'oceano.
Con la coda dell'occhio vedo il marinaio con un enorme raffio
in mano. Quasi non sento più i rumori, la canna sembra
attaccata ad un sottomarino che ha deciso di fermarsi proprio
sotto di noi. Devi salire pesce, per farti salire il comandante
sta accelerando, ti vuole trainare sù. Io voglio solo vederti,
voglio solo farti una foto mentale per ricordarti per tutta la
vita e poi pesce se puoi scappa, ti voglio solo vedere, non voglio
ucciderti sei troppo bello, troppo maestoso. Mi risveglio dalla
tranche agli urli dell'equipaggio che mi esorta a tirare ma decido
di chiedere il cambio: ti voglio solo vedere pesce, non voglio
ucciderti.
Il marlin arriva sottobordo ormai sfinito e non oppone più
resistenza. Voltato su di un fianco sembra che il suo grosso occhio
nero segua la parabola del raffio che prepotentemente gli penetra
le carni. Abbiamo vinto noi ma non so se essere veramente felice.
L'equipaggio è in delirio, tutti urlano, cantano, ballano.
La vendita di questo pesce garantirà loro l'equivalente
di tanti mesi di stipendio. Questo pensiero mi consola e mi lascio
coinvolgere nei festeggiamenti. Bravo pesce, hai combattuto bene
e grazie a te, queste persone che vivono di poche cose, potranno
tornare dalle loro famiglie con la certezza economica per i prossimi
mesi. Mi ritornano in mente le parole di Peter: "amigo ricorda
che loro non sono i proprietari dell'imbarcaciones, loro vivono
con le propinas (mance) dei clienti e con la vendita del pescado.
Ma si, pesce, in fondo è come la legge della giungla solo
che il tuo destino oggi ha deciso che tu eri la preda e noi i
tuoi predatori
.ed abbiamo vinto.
Adios aaamiiigoo!!
P.S. Il pesce è stato pesato dal ristorante che lo ha acquistato:
248 Kg.
Luca "SILVER"
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