Caratteristiche biologiche del sito "Paguro"
Il livello trofico presente nell'area in oggetto, in relazione
anche alla particolare influenza dovuta all'apporto del
fiume Po e di altri fiumi minori della regione e della libera
circolazione delle correnti garantisce un rifugio per le
varie specie ittiche, con elevati tassi di accrescimento
e ottimi livelli riproduttivi.
Possibili fenomeni anossici restano confinati nello strato
più profondo, e per brevi periodi, limitando eventuali
effetti al solo allontanamento dei pesci. Inoltre, la sistemazione
di ulteriori manufatti sul fondo permette di aumentare l'area
in termini di rifugio e ripopolamento.
La biomassa fitoplantonica è più
alta nella parte superiore del relitto (da -8 a -14 m dalla
superficie), per la presenza di più elevate concentrazioni
di nutrienti e maggiore illuminazione. La maggior parte
delle alghe appartengono alle Rodofite fotofile (Ceramiacee
e Corallinacee), che non vanno inoltre i -40 m, anche se
non mancano Feofite (Sphacelaria sp) e Clorofite (Caulerpales,
fino a -60m) ma ad alte profondità abbiamo le specie
sciafile (Rodymeniacee).
Le superfici sono coperte da organismi filtratori. Sono
riscontrabili due facies principali: nella zona più
superficiale si sviluppa la facies a Mytilus galloprovoncialis,
mentre, con densità variabile e decrescente verso
il fondo si sviluppa quella a Ostrea edulis.
Gli altri gruppi faunistici annoverano: Ciona intestinalis
e Phallusia mamillata fra i Tunicati, i generi Cerianthus,
Aiptasia e Condylactis tra i Celenterati, nonché
Poriferi, Briozoi e Policheti (in particolare Serpulidi).
l Poriferi risultano abbondanti nella zona superficiale
e intermedia, in particolare Dysidea sp..
Gli invertebrati mobili sono rappresentati da Policheti
ed Echinodermi, soprattutto Ophiothrix fragilis e Amphiuria
chiajei. Ophiothrix sp. sono maggiormente addensate lungo
gli spigoli delle strutture e nelle zone maggiormente vivificate
dalle correnti.
Nello strato intermedio e profondo del relitto la biomassa
diminuisce, anche se si hanno relativamente alte concentrazioni
di Tunicati e Ofiuridi.
Tra i Crostacei va segnalato l'Astice Homarus gammarus,
la cui presenza è ubiquitaria in tutto il relitto,
dato che si tratta di una specie di per se dotata di grande
mobilità, che si adatta a vivere su tutti i substrati
che offrono riparo.
Altre specie di Crostacei sono Dromia personata, Maia
verrucosa e Maia squinado; di quest'ultima, non è
difficile reperire esemplari morti impigliati nelle reti
che vengono calate abusivamente sopra il relitto.
Nel fondale ci sono alte densità del Bivalve Pinna
pectinata e Celenterati del genere Cerianthus, Echinodermi
adattati ai fondali fangosi come Ophiura t ex turata e Ophiura
albida.
Stupisce la presenza di specie tipiche dei fondali molli,
ma ciò è dovuto alla presenza di numerosi
microhabitat detritici, che si formano negli interstizi
fra i bivalvi per accumulo di sedimento e di pseudofeci
prodotte. Questo spiega l'abbondanza di Ofiuroidei.
Fra i pesci più legati al substrato, la cui presenza
è necessariamente dovuta al relitto, troviamo il
Conger conger.
Le specie stanziali annoverano la presenza di Serranellus
scriba e Diplodus sargo, e specie tipiche dei fondali rocciosi,
quindi difficilmente riscontrabili in altre parti dell'Alto
Adriatico per l'assenza di fondali duri. Abbondanti anche
Labridi e Blennidi, che costituiscono una grossa attrazione
per i sub, data la vivacità dei loro colori.
Fra le specie nectoniche che restano e si rifugiano nei
pressi del relitto, si riscontrano: Dicentrarchus labrax
è sempre presente con congregazioni di un certo rilievo,
Johnius umbra e Oblada melanura.Molte di queste specie sono
abituate alla presenza di sub.
Il resto della fauna ittica è maggiormente rappresentato
da Lithognathus mormyrus (solo in inverno e all'inizio di
primavera), e Scorpenidi.
Otello Giovanardi e Attilio Rinaldi (ICRAM)
(
Progetto dell'Associazione PAGURO ) »»
|