Progetto dell'Associazione Paguro
Tenuto conto delle caratteristiche bio-ecologiche del sito,
l'Associazione Paguro intende realizzare un progetto a breve
termine: installare nuove strutture da aggiungere a quelle
già presenti, in modo da offrire ulteriori zone di
rifugio per la fauna marina e impedire qualsiasi intervento
di pesca abusiva.
In tal modo, l'area, offrendo percorso e scenari non comuni
alle visite dei sub (sia per scopi sportivi che di ricerca),
può diventare un mega-Iaboratorio vivente per lo
studio e la ricerca in mare aperto.
Attualmente, le escursioni subacquee lungo i percorsi
stabiliti sono regolamentate. Il limite giornaliero massimo
di immersioni è 120, quello per fascia oraria è
25, in modo da arrecare il minor disturbo possibile alle
specie viventi. Questa, infatti, è l'unica realtà
in Italia dove le specie non rifuggono alla presenza dell'uomo.
Nel 1997 sono state organizzate 205 escursioni per visite
subacquee, per un numero complessivo di 3.480 immersioni.
Intanto, il progetto prevede per i prossimi 10 anni l'installazione
di nuovi percorsi subacquei oltre a quelli già esistenti
e operativi per creare un indotto dell'attività turistica
subacquea, oggi totale appannaggio di altri paesi.
Le nuove strutture da installare costituiscono materiale
di reimpiego di parti sommerse prelevate da piattaforme
AGIP dismesse.
Sono state realizzate con materiali tubolari in acciaio,
non sono state sottoposte ad alcun tipo di verniciatura,
sono prive di parti che possano produrre alcuna tipologia
di "inquinamento" e sono state già sottoposte
all'azione del moto ondoso e delle avversità meteorologiche,
condizione che esclude il rilascio di sostanze inquinanti
nell'ambiente marino.
Queste strutture verranno poste nell'area relativa al corpo
centrale della zona di tutela biologica, e riassemblate
in modo da costituire un traliccio con funzione di sostegno,
ancoraggio al substrato e creazione di nicchie e aperture,
all'interno delle quali varie specie ittiche possano rifugiarsi
e riprodursi.
La creazione di questi nuovi microhabitat, oltre alla
salvaguardia della fauna, porterà alla creazione
di un nuovo percorso subacqueo, che permetta di effettuare
una corretta immersione e visione del relitto nel giro di
60 minuti.
Inoltre, l'Associazione Paguro prevede di attrezzare alcune
imbarcazioni con idonea telecamera subacquea per escursioni
di carattere educativo e culturale gestite dal sopracitato
consorzio.
Data la scarsità di aree protette nel Mar Adriatico,
specialmente al largo, Ie "artificial reef' che verrebbe
creato con la struttura del Paguro si presterebbe come zona
di sperimentazione per qualsiasi altra attività di
ricerca che preveda un costante monitoraggio del materiale
biologico, o situazioni ambientali particolari.
L'istituzione di quest'area può anche avere risvolti
commerciali di notevole portata. Il "Paguro" è
un'area protetta, per cui è interdetta qualsiasi
forma di sfruttamento commerciale, come pesca e maricoltura;
tuttavia, potrebbe costituire un'adeguata "zona nursery"
di specie commerciali, specialmente demersali e stanziali.
È facile immaginare le ricadute positive sulla pesca
professionale praticata nelle aree circostanti, dal momento
che un ritardo di qualche mese nella cattura delle specie
di maggior interesse commerciale porterebbe ad un notevole
incremento della produzione.
Otello Giovanardi e Attilio Rinaldi (ICRAM)
(
Ipotesi di Riutilizzo ) »»
|