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Aguglia Imperiale

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Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.

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Pesca Traina

 

Aguglia Imperiale

Foto ingrandita ( 42 Kbyte )

Gennaio 2005


Era un pomeriggio inoltrato di una stupenda giornata di luglio di molti anni fa.
Io ed Enrico stavamo rientrando da una lunga giornata di traina in altura. Eravamo stanchi e sudati per quel caldissimo sole che quasi sulla linea dell'orizzonte ancora ci faceva friggere, alquanto delusi ed un po' assonnati perché il cicalino quel giorno proprio non voleva saperne di cantare.
Vado a prua a dormire; porta tu la barca - dico ad Enrico.
Non mi è mai piaciuto dormire al sole, ci si risveglia sempre imbambolati a meno che non si abbia lo stridere di un cicalino che ti perfora "le cervella"; ed era proprio il nostro caso.


Tutto avviene all'improvviso.
Il divergente ha un sussulto come una frustata ed il cicalino inizia a cantare all'impazzata. Salto a poppa come un forsennato per prendere il timone, Enrico ha già sfilato dal portacanne la canna (8/12 lbs.) che era piegata fino al manico. Ancora una volta la nostra micidiale esca (un polipetto montato al contrario che saltellava sul pelo dell'acqua.
PROVATELA e poi mi farete sapere!!
Si era rivelata irresistibile.
Vedo Enrico ferrare più volte il pesce subito dopo la partenza e mi dice:
- Sasa è un'aguglia imperiale, ed è anche grossa. Sono pesci facili da slamare (come tutti i rostrati) io allento appena un po' la frizione ma tu mi dovrai aiutare con curve appena accennate dal lato che ti dirò di volta in volta…..
Quando il pesce prendeva filo, allentavamo la trazione con curve larghissime.
Quando invece il pesce saltava e metteva in bando la lenza Enrico recuperava con una velocità incredibile…..che bei momenti!
Indimenticabili!
Mi sembrava di essere ritornato negli anni addietro quando pescavo alla Guaira, Venezuela.
Dopo un po' di queste manovre eseguite in perfetto sincronismo e silenzio, assaporando all'unisono quelle indescrivibili emozioni quasi volendo dilatare il tempo per fermare ogni attimo nella nostra mente, finalmente.. il pesce viene a poppa esausto, presentandosi disteso su un fianco con striature chiaro-scure sulla livrea, non so se per mimetizzarsi meglio o per il suo disappunto (come a volte capita anche con i tonni).
Sembrava un marlin striato…ed il suo grande occhio mi fissava dal pelo dell'acqua.
Rimasi incantato!
Nella frazione di secondo che impiegai ad afferrare il raffio e lasciare il timone vidi con la coda dell'occhio la reazione del pesce. Raccolse tutte le sue ultime energie e rincominciò a pinneggiare portandosi sul lato della barca. Lascio il raffio e accelero cercando di ristendere la lenza a poppa. Ma Lui fu più bravo. Aveva capito che la sua unica salvezza era quella di sfruttare la trazione dell'acqua sulla lenza per sfilarsi quel gancio che lo tratteneva..
Il pesce accelera di nuovo, si riporta di lato la barca e salta… SLAMANDOSI!! (comportamento comune ai marlin che a volte quasi saltano dentro la barca mettendo in serio pericolo i mates che devono avere reazioni immediate per non essere feriti). Cado seduto senza dire una parola e rimango così per qualche secondo fino a quando Enrico, guardandomi, mi dice:
- Sasa, hai visto che occhi aveva!
La sua pinna dorsale era tutta aperta in un atteggiamento di indomabile fierezza.
Come era bello! E' stato un combattimento alla pari. Lui stava combattendo per la sopravvivenza….. e si è meritato la libertà. Un esemplare così combattivo e fiero sarà utile alla sua specie in fase di riproduzione. Noi invece siamo qui per divertirci; e ci siamo divertiti lo stesso, anche senza avere la preda a bordo. Le emozioni che abbiamo vissuto oggi le dobbiamo a Lui, anche se si è liberato!!!


Guardo Enrico senza rispondere e capisco subito d'aver trovato un vero amico. Uno che non ha paura di mostrare la sua sensibilità e mi stava dimostrando che per essere buoni pescatori bisogna prima essere buoni Uomini con delle regole etiche e morali anche quando si pesca……


Si perché dare tutte le chance al nostro avversario, in modo tale da ingaggiare con lui una lotta quanto più possibile alla pari rende più onorevole la vittoria o la sconfitta dei due contendenti. È proprio su questi principi che il 7 giugno 1939 a New York, presso il Museo di storia Naturale, alcuni studiosi di biologia marina ma anche appassionati pescatori fondarono l' I.G.F.A. (International Game Fish Association) il cui regolamento è bagaglio di ogni buon pescatore sportivo.
Tra i tanti articoli che elenca il regolamento ve ne è uno che trovo indispensabile rispettare:
- dal momento che il pesce attacca l'esca il pescatore deve ferrare, combattere e portare la preda a tiro di raffio o guadino senza l'aiuto da parte di altre persone, fatta eccezione per il mate che può toccare SOLO il terminale per raffiare il pesce. Il quale, se si slama sotto la barca, prima che venga agganciato non è più raffiabile.


E allora, quando ci assalgono i crampi o più in generale la fatica non passiamo la canna ad altri, perché dall'altra parte c'è un pesce con un amo conficcato nella bocca che pur di liberarsi sta dando fondo a tutte le sue energie. E noi, che stiamo combattendo solo per divertimento perché dobbiamo sottrarci alla fatica ed ai crampi????


Dobbiamo stringere i denti e sopportare fino alla fine. Si potrebbe obiettare di non trovare giusto che una sola persona peschi se in un giorno si ha un solo strike. A questo c'è rimedio. Primo perché grosse prede si pescano solo in equipaggio, dove ognuno avrà la sua parte e la sua gloria: angler, skipper e mate. Tutti sanno e riconoscono l'importanza di un buon mate come di un buono skipper che manovra la barca.

Quante volte in combattimenti difficili la sola consapevolezza di avere a bordo un valido equipaggio ci ha rincuorato e spronato a dar fondo a tutte le nostre energie, pur di non deludere gli altri membri dell'equipaggio. Poi per il ruolo di angler si può tirare a sorte per gli equipaggi occasionali o ci si può turnare per gli equipaggi di formazione fissa. Questo in particolare per gli equipaggi a bordo che hanno già diversa esperienza e che abbandonati i primi eventi travolgenti, instaurano un rapporto sportivo nel combattimento con il pesce.


Invito sempre gli amici e gli ospiti a bordo della mia barca a rispettare queste regole; un grazie rivolgo anche all'opera di diffusione del regolamento IGFA che sta facendo Giacomo Bot nelle riunioni del FISHING CLUB POSILLIPO.


Salvatore Mele

Sport Fishing in Napoli

 


2 Marzo - 2005 (Powered by Net Tuna)

 


Sasa' - ( L'aguglia del racconto non é quella nella foto)