La Mattanza - (il seguito)
I subacquei stanno lavorando per far passare i tonni dalla “camera
di ponenente” alla “camera della morte”.
Ad un certo punto sentiamo un voce forte che grida “leva”.
Il rais ha dato l’ordine di tirare su la porta che chiude
la camera della morte. I tonni adesso si trovano nella camera
della morte. Non tutti i tonni vengono fatti passare nella camera
della morte ma solo il numero che si vuole pescare quel giorno.
Adesso lentamente i tonnarotti iniziano a tirare su “il
corpus” la rete che arriva sino al fondo della camera, in
questo modo i tonni salgono lentamente in superficie il loro spazio
si restringe lentamente. Ogni tanto su indicazione del rais si
fermano , viene issato sul vascello qualche tonno che è
rimasto ammagliato.
Si continua a tirare.
Ancora sulla superficie dell’acqua non si nota nulla di
particolare, all’improvviso un pesce spada si materializza
con la sua andatura elegante.
Viene sotto di noi lo fotografo e lo filmo.
Passano altri minuti, i tonnarotti diretti dal rais che sta su
una piccolissima barca chiamata “nosferatu” all’interno
della camera della morte, continuano a tirare “il corpus”.
All’improvviso la superficie dell’acqua comincia lentamente
a muoversi, i vascelli cominciano ad ondulare, ma non si vede
ancora nulla.
Dopo qualche secondo di colpo appaiono le prime pinne ed i primi
dorsi. Sono enormi!!!!!
L’acqua bolle!!!
Diventa bianca dalla schiuma!!!
Il rais urla dando le indicazioni precise ai suoi tonnarotti.
La piccola barca su cui si trova rischia più volte di
rovesciarsi, devono raggiungere velocemente uno dei vascelli.
Sono i momenti più delicati e pericolosi della mattanza.
Un numero sempre maggiore di tonni si sposta velocemente in superficie.
Ho visto altre mattanze ma questa volta quello che si svolge davanti
ai miei occhi è incredibile!!!!
I tonni essendo tutti di dimensioni notevoli (sopra la media)
stanno creando una forza enorme sulle pareti della camera. I tonnarotti
si trovano in leggera difficoltà non riescono a chiudere
velocemente tutti i varchi e per un’attimo si rischia che
alcuni tonni escano da un varco che si è aperto in un’angolo
tra un lato e l’altro.
Ad un certo punto fra il frastuono dell’acqua che ribolle
e dei tonni che danno dei potenti colpi di coda sulle murate dei
vascelli sentiamo la voce del rais che richiama l’attenzione
dei tonnarotti. Con molta fatica, appena in tempo, si riesce a
chiudere il varco che si era aperto e dal quale qualche tonno
cercava di uscire.
Subito dopo il rais ordina di legare “il corpus” al
vascello e dopo qualche minuto quando i tonni cominciano a rallentare
i loro movimenti a causa della mancanza di ossigenazione, da ordine
di iniziare la mattanza.
I tonni vengono raffiati con dei raffi a gambo molto corto circa
50 cm.
Vengono raffiati in bocca. I raffi sono legati alle funi e i
tonni vengono issati sul vascello manualmente con l’ausilio
di carrucole fissate in testa ai due alberi presenti sul vascello.
(Continua)
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