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Biggame.it - Tonnare in ItaliaTonnara di Carloforte - inizio articolo




Elenco programmi e risultati delle principali gare di pesca d'altura per l'anno in corso.


La TONNARA:

Carloforte - Sardegna

Anno 2002

Testo e foto di M. Boi




Siti delle barche con gli equipaggi e i racconti delle loro avventure in mare

 

 



Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.






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La Tonnara di Carloforte - Sardegna

I tonnarotti

Il lavoro dei tonnarotti inizia ben prima del giorno della prima mattanza.

Solitamente si inizia a metà febbraio.

Si portano fuori le attrezzature dai vari locali dello stabilimento della tonnara in località “La Punta” a Carloforte dove vengono custodite ordinatamente nei mesi invernali.

Quindi vengono preparate per essere caricate nei vascelli per poi essere calate in mare.

Vengono calate in mare le seguenti attrezzature:

La catena del peso di circa 25 kg al metro (anticamente si usavano delle pietre squadrate) che serve per ancorare tutto il sistema di reti al fondo.

La rete che pur non essendo più in canapa, come una volta, ma in nylon (quindi più leggera) viste le dimensioni ha sempre un peso notevole.

Le ancore che si utilizzano per tenere in tensione la parte alta delle camere costituita da un cavo d’acciaio viene anche chiamato scheletro, che comprende anche la coda.

Il cavo d’acciaio adeguato a sopportare le violente sollecitazioni durante le mareggiate che, come già detto, fa da cornice alla parte alta delle camere e della coda, a cui viene legata la rete che quindi è tenuta in tensione dal cavo creando delle vere e proprie pareti.

I galleggianti in gomma a forma sferica di diametro di circa un metro ai quali è legato il cavo d’acciaio per rimanere in superficie. Galleggianti che servono anche a segnalare, durante il giorno, le reti alle imbarcazioni. Anche se durante il periodo di pesca esiste un divieto di navigazione entro una certa distanza dalle reti

 

Il lavoro dei tonnarotti è ancora oggi un lavoro principalmente manuale quindi molto faticoso. Viene svolto in parte a terra e in parte a mare e spesso si lavora con condizioni meteomarine molto dure.

 

Il lavoro di calata a mare del sistema di reti è il lavoro più delicato.

Si cala prima “lo scheletro” del sistema cioè si cala il cavo d’acciaio che è tenuto in superficie dai galleggianti e ancorato con le ancore collegate ad ogni crociato (intersezione fra due o più pareti).

Poi in un secondo momento si cala la rete con la catena, iniziando dalla “camera della morte” e proseguendo verso la “coda”. Questa è la fase più delicata, vengono eseguiti i calcoli a tavolino di quanta catena occorre per ogni lato delle diverse “camere” (ogni camera ha dimensioni diverse) e relativa rete.

La catena viene legata alla rete a terra, prima di essere caricata sui vascelli. Per creare una “camera” si parte con due vascelli che si muovono in parallelo uno per parete e si va avanti insieme sino ad incontrarsi nel terzo lato ed in quel punto su una terza barca vengono cuciti i due lembi di rete.

Detto cosi può sembrare tutto molto semplice ma in effetti non lo è.

Sui due vascelli devono essere imbarcati gli stessi metri di catena e di rete è facile capire che se i calcoli della lunghezza della rete o della catena fossero sbagliati anche di poco non si riuscirebbe a chiudere la camera.

Se poi si pensa che questo lavoro viene fatto in mare e quindi spesso con condizioni meteomarine non ideali perché, per esempio, può capitare che si abbia un peggioramento delle condizioni meteo durante il lavoro è facilmente comprensibile che questo tipo di pesca richieda non solo un grande sforzo fisico da parte dei tonnarotti ma anche uno studio a tavolino delle diverse fasi della lavorazione.

Per esempio si deve tener conto che le pareti delle camere devono avere una certa elasticità per ammortizzare meglio la potenza delle correnti durante le mareggiate, la coda non è rettilinea perpendicolare alla costa ma gli si dà un certa curvatura per assecondare la direzione di nuoto dei tonni .

Dopo circa due mesi di pesca viene eseguito il salpaggio di tutto il sistema.

Questo è in assoluto il momento più faticoso per i tonnarotti .

Si devono caricare tutte le attrezzature nuovamente sui vascelli come fatto in precedenza solo che addesso le attrezzature sono in acqua quindi il lavoro è comprensibilmente più faticoso.

(Continua)


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20 Dicembre - 2002 (Powered by Net Tuna)

 


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