E' inutile dirlo, ma una bella vasca del vivo già
ben predisposta nella barca é il massimo per chi
intende praticare assiduamente la traina costiera o d'altura
con l'esca viva.
Una vasca con pompa per il ricambio
dell'acqua con altra nuova, più ossigenata
e a temperatura migliore.
Meglio ancora se la vasca per il vivo ha gli angoli smussati
e se la sua massima lunghezza é disposta non nella
direzione prua-poppa.
Spesso é necessario percorrere diverse miglia fra
il punto di raccolta del vivo e il luogo di traina; niente
di male se il mare è calmo, ma se é un po'
mosso??? Si rischia di rovinare l'esca. La barca "delfina"
sul mare e l'acqua nella vasca sbatte sulle pareti e a seguire
l'aguglia.
L'aguglia é un pesce resistente all'innesco ma se
sbatte il rostro diventa alquanto vulnerabile. E' meglio,
se possibile, avere una vasca del vivo il cui lato più
lungo sia posto trasversalmente alla direzione prua-poppa
della barca.
E per quanto riguarda l'ubicazione??
Il posto migliore é lo specchio di poppa in quanto
in caso di mare mosso é sempre il punto relativamente
più stabile della barca.
Diego nel FORUM di discussione ci ricordava che la forma
migliore per la vasca del vivo é quella circolare,
come usano o usavano i pescatori siciliani: una mezza botte.
Ma se non si ha nulla di tutto
ciò?? E' il caso nostro allora. La barca
con cui siamo usciti é infatti sprovvista di vasca
del vivo perché lo skipper pratica essenzialmente
la pesca d'altura al tonno gigante, squali volpe e la traina
con artificiali.
Abbiamo quindi usato due coffe abitualmente impiegate per
stivare le cassette delle sarde. Una per le aguglie vive
e la seconda usata solo al momento dell'innesco del vivo.
Il ricambio dell'acqua?? Ogni tanto due secchiate d'acqua
mentre l'eccesso fuoriusciva nel pozzetto della barca e
poi a mare. La coffa era infatti colma d'acqua e coperta
quasi completamente con una tavola di legno, il resto da
uno straccio. Tolto lo straccio versavamo due secchiate
e di nuovo a ricoprire.
( L'innesco
dell'aguglia ) »»
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