La ricciola di terracina
Salve, mi chiamo Nino ed è con immenso orgoglio
che voglio raccontarvi questa magnifica pescata che io e
mio figlio Antonio il 31 Agosto del 2006 con la nostra
inseparabile Popeye (una Saver Cabin Fisher motorizzata
Yamaha 115) abbiamo deciso di effettuare nelle acque antistanti
la città di Terracina (Latina).
Erano circa le 6 del mattino, quando squilla il telefono
di casa, meravigliato dall'orario, ho subito pensato a qualcosa
di grave, invece era mio figlio Antonio che mi chiamava
chiedendomi di andare a pesca con lui in quanto il mare
era stupendo e lui era convinto che sarebbe stata una giornata
molto redditizia.
Premetto che abito a Napoli, che Antonio da anni le sue
vacanze le passa per tutto il periodo estivo in un Villaggio
in prossimità di Terracina e che la nostra Popeye
è per tutto l'anno in acqua in un canale nelle sue
vicinanze, quindi per lui è semplice dire usciamo
a pesca, ma per me è più complicato.
Comunque fatta questa breve premessa, vi dico solo che alle
8:15 circa eravamo in acqua all'altezza del canale S.Anastasia
con le nostre matassine variopinte alla caccia di aguglie
di una certa grandezza per poter fare traina.
Dopo circa dieci minuti abbiamo recuperato la prima aguglia
che però era troppo piccola per il nostro intento.
Alle 10:30 dopo due ore di traina e con l'unica aguglia
presa nel pozzetto che incominciava a dare segni di insofferenza,
ecco l'aguglia tanto attesa, era lunga cira 60cm tanto quanto
basta per certe prede.
Inzia a questo punto la vera giornata di pesca.
Iniziaiamo così a trainare sui 20mt con l'affondatore,
ed il terminale posizionato ad una quota di 15 mt ad una
velocità di circa due nodi.
Giunti in prossimità del porto di Terracina decidiamo
di spostarci su profondità maggiori poichè
essendo reduci da una redditizia per quanto favolosa battuta
di pesca in Adriatico fatta qualche giono prima con il nostro
amico Danilo di Rimini con la cattura di ben tre
ricciole di 33,5Kg, 29,8 e 27,5Kg tutto in una sola giornata,
pensiamo di provare anche dalle nostre parti se esistono
bestie di quella portata, visto che di ricciolette da 1Kg
di tanto in tanto se ne catturano.
Ci portiamo così sui 60 mt, ed iniziamo nuovamente
a trainare in direzione Sperlonga con la nostra sudata aguglia
fortunatamente ancora viva.
Dopo circa due ore di traina, Antonio decide di andare a
riposare in cabina, lasciandomi da solo a pescare e finalmente
libero di fare quello che volevo visto che, quando c'è
lui alla guida bisogna fare solo quello che lui ha deciso.
Giunto in prossimità della secca degli Spartiti,
sento al vhf che alcune barche proprio in quella zona avevano
catturato alcune lampughe di bella taglia, decido quindi
di insistere trainando però con il terminale sui
30 mt.
Alle 14:30 circa, ecco Antonio ritornare fra i vivi, ed
è proprio in quel momento in cui lui mi chiede se
tutto procedeva bene, che ecco il mulinello partire sfrizionando
con una musica da far rabbrividire, svuotando la bobina
per circa 150mt.
A questo punto con una complicità ineccepibile ferro
la canna stringendo lievemente la frizione, iniziando così
il recupero mentre Antonio recupera l'affondatore.
Nel pompare durante il recupero, ci chidevamo cosa avesse
abboccato al nostro terminale e, con gran fatica, cercavo
di agganciami la cintura da combattimento vista la mole
del pesce.
Dopo circa due litri di sudore e circa 10.000 calorie bruciate
ecco affiorare dal blu una sagoma enorme che inizialmente
sembrava un grosso tonno, cosa però improbabile visto
l'esca che stavamo usando, quindi non restava altro che
una ricciola.
La curiosità era tanta, ma la sorpresa di aver preso
una ricciola enorme in quelle acque era impressionante.
A circa 1ora dalla cattura ecco che Antonio con uno scatto
fulmineo ed una precisione da samurai raffia con forza la
bestia che poi pesata avrebbe fatto salire l'ago del dinamometro
a oltre 20 Kg, certo non era grande come quelle prese in
Adriatico qualche giorno prima ma, comunque una ricciola
di questo peso nelle acque di Terracina se ne vedono molto
raramente.
Il mulinello scottava dal gran lavoro fatto, ed io ero quasi
svenuto dallo sforzo fatto per recuperare, ma la voglia
di gridare di gioia era tanta che probabilmente mi avranno
udito anche a Sperlonga gridare " E vai !!!!!".
Vorrei aggiungere che dal punto della ferrata al punto di
recupero in barca vi erano circa due miglia che la ricciola
aveva fatto trainandosi dietro la nostra mitica Popeye.
Vorrei dedicare questa cattura a tutti quelli che non mollano
mai anche nei momenti di sconforto dopo una giornata andata
male e, dire a tutti quelli che in barca riposano (Antonio)
che come dice un vecchio detto:"Chi dorme non piglia
pesce".
Saluti Nino
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