Leccia d'agosto
Golfo di Gaeta
Esco con Angelo e Paolo e a un miglio dal porto troviamo
una mangianza: in un'oretta facciamo una quindicina di sugarelli
di varie dimensioni. Ci mettiamo in pesca con il vivo e
Paolo ferra e recupera due serra, uno intorno al kg ed uno
di due kg.
La giornata è iniziata bene ma i serra smettono
di attaccare le nostre esche, così proviamo ad uscire
un pò più fuori. L'eco marca pesce per cui
giriamo intorno alla zona dove abbiamo trovato movimento.
Io ho innescato un grosso sugarello, la canna è
la Baltimora 6/12 con Tld 15. Ho una trentina di metri di
dacron piombato per affondare l'esca, un terminale in fluoro
0.37 seaguar soft e cavetto termosaldante da 40 lbs . All'improvviso
il sugarello incomincia ad agitarsi, prendo la canna in
mano e poco dopo parte l'attacco.
Dopo un pò ferro e...c'è una fuga bruciante,
provo a mettere il dito sulla bobina ma non c'è niente
da fare, devo lasciarla andare: 150 metri di lenza mi sfilano
davanti. Dico ad Angelo di prendere il raffio grande ed
inizio il combattimento.
Il pesce aggalla, schiuma, poi si inchioda verso il fondo
(ci sono più di 20 mt). La sequenza si ripete più
volte con varie schiumate ma volta per volta recupero un
pò di filo. C'è tensione perchè gli
attrezzi erano per i serra e questo pesce li mette a dura
prova.
Finalmente si fa vedere due o tre volte ma poi continua
ad affondare dando forti testate, comunque è stanco
e poco a poco lo tiro sotto fino a che Angelo lo raffia.
E' una leccia di 12,550 kg e guardandola mi accorgo che
l'amo da 4/0 in lega si è spezzato all'altezza dell'ardiglione
nell'osso della mascella. La battaglia è stata lunga
e dura ma siamo soddisfatti dell'esito e rientriamo in porto...felici
e contenti.
Un saluto agli amici di Big Game.
Amed
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