Tecniche

Team

Forum

Indice BigGame.it
Indice CattureIndice Catture Anno 2006



Spazio alle vostre
catture, ma anche le foto e i racconti delle vostre uscite a pesca.


Il sito delle barche e degli equipaggi di pesca d'altura italiani..




Pesci e tecniche di pesca, consigli utili per chi pesca dalla barca e non ..


Il Forum di Discussione sulla pesca in mare dalla barca.

NEWS

Traina Leccia

 

Domenica 25 dicembre Natale

 

Mare mosso, ma la voglia di uscire a traina era tanta ed il meteo assicurava per il giorno dopo moto ondoso in attenuazione, almeno fino al pomeriggio prima dell'arrivo di una nuova perturbazione. Il mare mosso ci impediva l'uscita a calamari per cui l'idea fu di ripiegare su un improbabile spinning alle seppie di cui i soliti ben informati ci avevano assicurato la presenza in porto.

 

Dopo neppure due ore di lanci, sfidando freddo e divieti di pesca, infreddoliti avevamo rinunciato optando a malincuore per un eventuale bolentino a fragolini. Vado all'ormeggio verso le 8,00, il cielo è molto coperto e non presagisce nulla di buono, il mare è tutt'altro che calmo, ma in compenso non c'è vento.

Esito a chiamare Sandro che sicuramente dorme ancora e in attesa di vedere l'evolversi delle condizioni meteomarine approfitto per manutenzionare il raffio da troppo tempo inutilizzato ed incrostato di ruggine. Verso le 9.00 si apre uno spiraglio nel cielo ed il mare sembra volersi calmare, rispettando le previsionio.

Chiamo Sandro che dall'oltretomba mi fa le solite domande:

Com'è il mare?

Che facciamo?

Pensi che si può uscire?

"Usciamo a traina con gli artificiali a cercare le spigole verso la foce del Mignone" gli rispondo deciso.

 

Verso le 10,00 riusciamo ad uscire e avviato l'ausiliario cominciamo subito a trainare. Una 20 libbre ed una 4/20 italcanna e vari rapala cambiati con ritmo ogni 20/30 minuti. Di pesce neppure l'ombra, ma la giornata volge al meglio con cielo quasi scoperto e mare in netta attenuazione. Suggerisco a Sandro di provare il rapala 7 magnum color maccarello. Io esito a calare la lenza perchè ho montato un testarossa da 14 che sul fondale davanti al Mignone già a tre metri struscia sul fondo sabbioso.

 

All'improvviso parte la 4/20 sbobinando una cinquantina di metri di multifibra. Sandro imbraccia la canna e ad un centinaio di metri vediamo per un istante aggallare una sagoma bianca (ventre di un pesce o volgare busta di plastica?).

 

Il tempo di accompagnare un po' maldestramente la barca in direzione del filo, che va inopinatamente in bando, ecco che il pesce, o la busta, si slama. Sembrava la scodata di un pesce, ma non tirava per cui optiamo concordi per l'ipotesi della busta. Nel dubbio però facciamo altri tre passaggi per verificare se la busta .... era in compagnia. E' quasi mezzogiorno e decidiamo di tornare suggerendo a Sandro di allargarsi dal sottocosta per raggiungere alcune secche a poche centinaia di metri dalla spiaggia dalle villette di Sant'Agostino sulle quali quest'estate avevamo fatto qualche bella cattura.

 

Mi appresto quindi a calare la mia lenza, ma dopo pochi metri la canna di Sandro si piega all'inverosimile e il Penn sfriziona impazzito. Un'occhiata all'ecoscandaglio: 6 metri, non è incaglio, pronta ferrata di Sandro.

 

Rallento e recupero velocemente i pochi metri di lenza appena filati e mi appresto a manovrare mentre il mulinello continua a cedere filo. La manovra di accosto stavolta è azzeccata e Sandro recupera velocemente qualche decina di metri di filo, ma ecco che il pesce riparte e bisogna anche uscire fuori dalla zona delle secche. La manovra non è delle più facili perchè il pesce tira come un dannato, Sandro non osa stringere la frizione e tiene il dito sul mulinello temendo per la tenuta del terminale in fluorcarbon da 0,40 che non ci dà troppo affidamento.

 

Senza concedergli filo più di tanto riesco comunque a guadagnare un fondale di quindici metri. Adesso siamo più tranquilli e Sandro comincia a pompare senza comunque mai forzare, ma tanto filo recupera e altrettanto se ne sbobina un attimo dopo. In un breve momento di tregua riesco a fargli indossare la cintura lasciata sul prendisole a prua. Migliorato l'appoggio della canna Sandro è comunque già semidistrutto, ma pian piano i metri recuperati sembra che comincino a superare quelli sbobinati: siamo alla girella.

 

Solo 20 metri di terminale ci separano dal pesce che se ne sta sul fondo a cercare di riprenderere fiato, ma come vede la sagoma della barca si fa sentire con ripartenze frenetiche. La girella fa almeno 20 volte andirivieni tra i passanti della canna con altrettante scariche di adrenalina di tutto l'equipaggio.

 

Sandro però non gli concede tregua e alla fine intravediamo nell'acqua un po' lattiginosa a causa delle piogge la sagoma di un pesce enorme. "E' una ricciola" fa Sandro, "no è una leccia" sentenzio io.

 

C'è ancora da tribolare per qualche interminabile minuto, ma poco dopo la leccia stremata arriva a galla e dopo l'ultimo blando tentativo di fuga con il raffio appena risistemato la uncino al primo colpo.

Un istante dopo è in barca, adagiata sul paiolo....come Sandro. Alla bilancia l'ago segnerà 24 kg.

 

 

7 Febbraio - 2006 (Powered by Net Tuna)