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Traina dentice

 

Sud Sardegna, traina con il calamaro

A pesca con Max58x.



Mia moglie mi chiede di poter festeggiare il suo compleanno assieme ai suoi genitori nel Sud della Sardegna, il tempo di farmi due conti e scopro che il periodo corrisponde alla fine del fermo biologico, la luna sarà crescente con il culmine proprio al centro della seconda settimana e che un bel fronte di alta pressione continua ad insistere sulla zona… a malincuore le dico di si, come si può non regalare alla propria mogliettina un compleanno felice?


La prima settimana la passo alla ricerca dei posti migliori per trainare ai calamari, nottate calde quasi primaverili, mare come olio e la luna che pian piano si ingrandisce nel cielo fanno da spettatori ad un susseguirsi incredibile di catture, ogni sera qualche chilo di calamari va ad aggiungersi a quelli della sera prima nel surgelatore, pescati rigorosamente a traina senza pesi aggiuntivi in 15/20 metri d'acqua, come esca dei pescetti yo-zuri affondanti con paletta che si sono rivelati micidiali.

 

Il tempo trascorre tranquillo fra fritture di anelli, ciuffetti e pescetti, calamari alla brace e zuppa di perchie (sarragna per i locali, ne ho prese a decine con jig e sabiki mentre cercavo le migliori batimetriche per procurarmi eventualmente dei sugheri se non fossi riuscito a prendere un paio di calamari al mattino presto ma non ce n'è stato bisogno) sino al momento della telefonata tanto attesa di Stefano, il mio personal trainer in fatto di pesca :

--- "Paolo, sono Stefano, stasera sono a Cagliari, se domani vuoi provare un' uscitina a Dentici vengo a trovarti".---- Non aspettavo altro, l'appuntamento è in porto alle 5:30, dobbiamo prendere qualche calamaro prima di insidiare i nostri amici denticiotti. Mentre ci spostiamo sul luogo di pesca gettiamo le nostre traine e ne portiamo a pozzetto una decina, tre li facciamo accomodare nella vasca del vivo.

 

Arrivati sul posto prescelto, una secca che da circa 40 metri risale sino ai 24 caliamo la prima esca su una canna da 20 libbre con mulinello imbobinato con multifibra 50 libre, trainante di 25 metri 0,70 e terminale, anch'esso 0,70 Asso doppia forza con piombo guardiano da 1 kg (la corrente sarda non ha rivali).

 

Tempo 3 minuti e la canna si blocca, si teme un'incaglio ma recuperando ci accorgiamo che il calamaro è stato scippato, era forse un po' troppo grosso e l'abbiamo innescato con due soli ami, sicuramente è stato attaccato al centro ed il pesce non è rimasto allamato…

ci guardiamo negli occhi, se non altro ci stanno, allora vediamo di prenderne qualcuno.

 

Nella vasca del vivo uno dei calamari è morto e sarebbe sicuramente meno attirante, abbiamo solo un'altra chance, inneschiamo l'ultimo calamaro e lo caliamo sul fondo. Il piombo tocca il fondo dopo 42 metri di caduta, qualche giro di manovella per sollevarlo un po' ed iniziamo a seguire il ciglio della secca, non abbiamo percorso neanche 200 metri che Stefano annuncia lo strike. "C'è!!!".

 

Dirigo la barca verso il largo per evitare che il filo si rovini sulle rocce ed inizia la lotta. Stefano non sente le testate tipiche dei grossi dentici ed il filo continua ad uscire dalla bobina, inizialmente si pensa ad una ricciola, soltanto quando togliamo il piombo guardiano ed il pesce affiora ci accorgiamo che è rimasto agganciato sulla coda, vado a cercare il raffio ma non lo trovo, capperi, l'ho lasciato in macchina (che uomo senza fiducia) e devo produrmi in una bella salpata a mano con doppia presa coda-branchia, per la cronaca alla bilancia misurerà 10 kg. esatti.

Non vogliamo infierire e torniamo a casa soddisfatti. Il giorno successivo stessa musica, stessa esca e stesso esito. La canna in mano ce l'ho io, strike quasi immediato, una ventina di secondi di combattimento (giusto il tempo di capire dalle testate che si tratta di un bel dentice) ed il pesce si slama, pazienza, inneschiamo il secondo calamaro e lo caliamo, non tocca neanche il fondo che la canna si flette di nuovo, stavolta sembra ferrato bene, un paio di fughe e dopo un breve combattimento lo porto a tiro di raffio (stavolta non l'ho dimenticato), lo issiamo in barca e dopo neanche un'ora di pesca ritorniamo a casa; questo è un po' più piccolo, 8 kg e spiccioli.

 

Il mattino seguente Stefano è impegnato e provo a mettere in pratica da solo i suoi insegnamenti, il risultato è un denticiotto di 4,5 kg. che ci onorerà della sua presenza in tavola per festeggiare il compleanno della mia signora (che buono ragazzi). Una vacanza che non dimenticherò mai, i miei primi dentici (e che dentici), una splendida compagnia e la voglia di ritornare prima possibile a ricalare l'esca su queste secche meravigliose.

 

Arrivederci Sardegna, ci si rivede a Pasqua.

 

Paolo

 

22 Dicembre - 2006 (Powered by Net Tuna)