A pesca con Frank
Mola di Bari - Fine Maggio 2006
Terminati, sterminati, distrutti i tonni da parte della
pesca industriale, i mesi di marzo, aprile e maggio non
lasciano molte alternative a chi vuol dare un senso ai tanti
sacrifici legati alla pesca e, almeno dalle nostre parti
tutti quegli equipaggi che un tempo incrociavano lunghi
combattimenti con le grandi code, si sono riversati per
mancanza di " materia prima " verso la traina
costiera, ugualmente bella ed affascinante, con sfaccettature
tecniche che definirei suggestive, ma nulla a che vedere
con quanto ci trasmetteva il " Big Game " e le
sue ore di combattimento che, come ribadito non ha più
senso di esistere.
Giovedì 18 maggio 2006 dopo una levataccia anzitempo
per andarci a procurare le seppie vive direttamente dai
pescatori appena rientrati, cosa che costituisce almeno
il 50% della difficoltà di questo tipo di pesca,
io ed il mio amico Frank dopo averle repentinamente custodite
nella vasca del vivo, ed espletati tutti i preliminari,
ci diamo appuntamento verso le 16 per effettuare l'ennesima
uscita insieme, ma questa volta il target è il dentice.
Verso le 16.30 una volta raggiunto il punto prestabilito
prendiamo atto che la secchetta in questione è letteralmente
assediata da quegli equipaggi che un tempo simpaticamente
definivano il tipo di pesca in cui si prodigavano in quel
momento, uno sport per "vecchietti".
Insomma c'erano proprio tutti, con le loro barche d'altura,
con le sedie da combattimento che sembravano degli antiquati
cimeli ancora bullonate sulle prue delle imbarcazioni, a
testimoniare ciò che era e che ora non c'è
più, a portare le loro brave seppiette a spasso...
Noi dopo l'ennesimo incrocio pericoloso, sì perchè
ci sono dei casi in cui il mare diventa proprio piccolo
piccolo, decidiamo di spostarci dalla zona calda, decentrandoci
in un'altro segmento di mare meno trafficato, e dopo un
peregrinare di circa un paio d'ore notiamo che il traffico
nella zona si era sfoltito e decidiamo di rientrare nella
"red zone".
Dopo circa una ventina di minuti notiamo delle tracce interessanti
sull'eco che ci segnala pesci su un fondale di circa ventisette
metri e manco a dirlo parte la canna che stava lavorando
con il guardiano a quella profondità, qualche testatina
e qualche movimento nervoso e porto nel "guadone"
di Frank una bella preda di circa kg. 4,5, ritenendoci già
soddisfatti e, tempo due, tre minuti, eravamo nuovamente
con un'altra "signorina" al guinzaglio...
Una ventina di minuti e vediamo che nuovamente si piega
la canna, ma questa volta molto di più, Frank era
di turno alla canna e subito capisce che quelle testate
che stava incassando venivano da un ospite importante a
cui si doveva dedicare la massima attenzione, infatti tagliato
il guardiano, anche se oscurata dal calar del sole, la sagoma
del nuovo arrivato comunque si vedeva far capolino tra le
pieghe del mare e sulle sue dimensioni non v'era alcun dubbio...
Pronto con il "guadone" mi accorgo solo all'ultimo
momento che il denticiazzo in questione non vi entrava e,
grazie ad una buona prontezza di riflessi, opto per una
salutare raffiata che solo al suo termine ci fa realizzare
le vere dimensioni di quel "signore delle secche"....
kg. 10, 350 !!!
Visibilmente emozionati, festeggiamo con Frank la, almeno
per noi, eccezionale taglia del dentice appena pescato e
con l'ultimo barlume di tramonto rimessici repentinamente
in pesca, portiamo a termine una cattura di un'altro pesciolino
rosso di circa 3kg. giusto come cigliegina sulla torta.
Un bella giornata, una giornata che meritava di essere
raccontata agli amici del forum per condividere con tutti
le nostre emozioni che questa volta ci erano trasmesse da
un tipo di pesca per noi non molto ricorrente, ma che lo
sarà sempre di più, che ci ha coinvolto coronando
con gioia i nostri sacrifici immolati nel nome del nostro
grande sport che quando ti premia, ti fa miracolosamente
rinascere....
Ciao, My Dusky.
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