Spigola o mormora?
23 Maggio - Fano
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Posso affermare con piena convinzione che nella pesca nulla
è lasciato al caso ma che per caso fai la cattura
record. Noi siamo Andrea e Vany, un veneziano
e una fanese uniti dalla stessa passione per il mare.
Martedì 23 maggio 2006 ci trovavamo a Fano per una
piccola vacanza relax da parenti. Avevamo deciso in precedenza
di portare dalla laguna veneta un po' d'esca per vedere
se il generoso mare del litorale Marchigiano, ci avrebbe
regalato una cena a base di mormore.
La serata era tranquilla, il cielo era privo di nuvole,
tirava una leggera brezza di garbino (vento tenue e caldo
di terra) e il mare sembrava addormentato.
Presa l'attrezzatura e le esche ci siamo recati al porto
dove senza stupore notavamo le decine di starlight galleggiare
lungo la diga nord, erano tutti evidentemente a caccia di
spigole con innescato il gambero vivo, mentre noi avevamo
optato per montature a fondo con finali lunghi e con innescato
il bibi.
Sistemiamo sui capi le nostre torce Petzl, apriamo le canne
Maver sulle quali lavorano i mulinelli con microregolazione
della frizione 4010 della Shimano. La lenza madre è
della Teklon hy tech dello 0,35 il finale dello 0,20 Exage
della Shimano, i piombi da 100 grammi da surfcasting e alla
fine ami bruniti del 2/0 della Owner.
Inneschiamo i bibi con l'aiuto di un ago in acciaio, li
fermiamo sulla lenza con del filo di lycra e finalmente
lanciamo proprio all'imboccatura del porto, dove l'acqua
dolce del fiume Arzilla e l'acqua del mare si incontrano.
Sono passati appena quindici minuti quando una toccata alla
canna di Vany ci mette allerta. Passano appena un paio di
minuti che la mia canna si piega violentemente verso il
mare, ferro con prontezza e mi accorgo all'istante che non
può trattarsi di una mormora anche perchè
la frizione sta ronzando a tutto spiano e metri e metri
di filo si allontanano con una preda che sembra impossibile
da stancare.
Capisco immediatamente che ci sarebbe voluto un guadino
(che non avevamo) per sollevare la preda (sempre che fossi
riuscito a stancarla) così ho chiesto a Vany di chiedere
ai ragazzi che cercavano di pescare spigole a una trentina
di metri da noi se potevano aiutarci. Nel frattempo riesco
a recuperare qualche metro di lenza, e l'impressione è
che siano passate delle ore, in realtà il grosso
pesce lotta da appena cinque minuti. Ormai sembra stremato
e si abbandona alla corrente in uscita dal porto sale in
superficie ma appena la luce di una torcia lo illumina,
con l'ultima forza rimastagli, riparte verso il fondo portandosi
via almeno dieci metri di filo. E stato proprio l'ultimo
sforzo perchè risale e si lascia portare sotto riva
dove un amico pescatore lo fa entrare nel guadino senza
nascondere lo sforzo.
A quel punto fioccano gli applausi, per un attimo io e
Vany eravamo i protagonisti di una notte di pesca, nella
rete c'era un branzino di 5 Kg pescato con un finale che
ne reggeva solo 4,100.
Un saluto sincero agli amici pescatori di Fano che ci hanno
ringraziato per aver loro regalato una notte da sogno.....
(bella cosa la pesca)
Andrea e Vanessa
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