"spigolature" d'Agosto
Molfetta
La prima settimana di ferie nel basso adriatico era andata
via abbastanza (forse troppo) tranquilla, se si eccettuano
una o due giornate di discreta abbondanza di pesce azzurro
di piccola taglia.
Carmine, l'esperto del gruppo, aveva
preannunciato una seconda settimana eccezionale basandosi
su ineccepibili segnali (luna nuova, leggera mareggiata,
conferma della sentenza sulla Juve in B...); per cui avevamo
cominciato a puntare al "grosso" affondando decisamente
e utilizzando artificiali di dimensioni generose.
A cavallo di ferragosto questa tecnica, eseguita in acqua
bassa (6-7 metri), aveva portato ad una decina di incagliamenti
con relativa apprensione per la sorte dell'attrezzatura,
risoltesi, per fortuna, abbastanza bene. Il 16 il primo
segno, un dentice di 1.7Kg, aveva fatto capire che eravamo
sulla strada giusta, poi piu' nulla per 48 lunghe ore, passate
a ripulire il lungo costa da alghe e buste varie....
Quel venerdi avevamo deciso di uscire nel pomeriggio, la
decisione era stata presa dopo lennesima illuminazione
di Carmine che la sera prima aveva commentato: Compa...
domani dormiamo!;
riposatissimi, alle 15 eravamo in barca e avevamo, tranquillamente,
ripreso il nostro lavoro di operatori ecologici. Attorno
alle 16 la canna di sinistra, armata di un Super Shad Rap
grigio/argento e da un piombo da 75gr su un finale da 0,37
con madre 0,4, si piega violentemente e parte il cicalino;
la solita incagliatura penso positivamente mentre
provo a vedere cosa succede ferrando.
Con mia enorme sorpresa la lenza segue la ferrata;
secondo lottimismo dilagante di quei giorni Carmine
commenta Sara una busta e io annuisco.
Comincio a recuperare e per i primi 5 metri non succede
nulla, alimentando la tesi della busta, ma ad un tratto
un inequivocabile strappo ci fa sobbalzare; la nostra attenzione
raggiunge immediatamente livelli olimpici, procedo col recupero
alternando a soste per far passare le sfuriate
ma non riesco a capire cosa sia, e molto pesante ma,
al tempo stesso, non sembra molto convincente
nei tentativi di liberarsi.
Passano lunghi minuti prima che, finalmente, qualcosa affiori
a circa 15m dalla barca, il mio compagno di avventura riconosce
immediatamente di cosa si tratta: una Spigola di dimensioni
considerevoli. Con una certa apprensione liberiamo
la lenza dal piombo e portiamo la preda sotto barca per
guadinarla. E solo quando la vediamo strabordare dal
guadino che ci rendiamo conto delle reali dimensioni. La
bilancia si ferma a 4.85Kg !!! Mai preso nulla del genere
in vita mia e, a giudicare dallinteresse che la bestiola
genera quando arriviamo in porto, capisco che non e
comune neanche tra quelli piu scafati.
Le ferie continueranno secondo la falsa riga dei giorni
precedenti, il tratto di mare davanti alle coste di Molfetta
é ora, grazie a noi, più pulito da buste e
alghe, ma rimarra, comunque, lestate in cui
non siamo riusciti a trovare un forno o un barbecue grande
abbastanza per cucinare quello che avevamo pescato.
Vito e Carmine
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