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Palamite in notturna

 

A bordo del KER

23 Giugno 2006

FOTO ingrandita ( 105 Kbyte )

 

Il comandante Zebra mi chiama, Venerdì usciamo con degli amici di Porto Verde (Cattolica), voglio provare la nuova lampada e così ci ritroviamo all'appuntamento per le 18.00 di sera al pontile dove é ormeggiata l'imbarcazione KER con a bordo Andrea, Maurizio e Giovanni. Mare e vento favorevoli, un caldo da morire, la plancetta del Raffaelli 38 piedi, colma di pasture ed esche da caricare. Secchielli, sarde fresche, sgombretti congelati, calamari, mancano solo loro, le palamite.

 

L'attrezzatura personale, terminali compresi, é quella dell'anno scorso, come lo era prima di deporla in garage, sale e scaglie comprese. Solo due dei tanti terminali son nuovi, al posto del calzino in dacron di qualche centimetro prima dell'amo, questi hanno uno spezzone di multifibra e la voglia di testarli é tanta.

Dopo le presentazioni ed aver messo a posto il tutto prendiamo la navigazione per il largo, circa 20 miglia dalla costa.

 

Dopo un'oretta arriviamo in zona, subito caliamo il palamito di fondo con innescate le sarde, circa un centinaio di ami, poi ci portiamo nella zona "interessante" in zona d'ombra.....

 

Il mare é quasi uno specchio, il silenzio é interrotto solo dalla sirena, la pastura é già in acqua ed ecco i primi lanzardi o luccardoni (maccarelli) , i galleggianti e la pastura da una parte e la poppa dalla parte opposta, un po' scomoda l'azione di pesca, ma il pozzetto e la barca sono esagerati e quindi riusciamo ugualmente a sistemarci a modo.

 

Sembra un'invasione di luccardi, si prendono sul fondo, a 40 metri a 20 e sono in superficie a vista a pochi metri da noi, cade così il pensiero al palamito sul fondo, non é che lo troviamo pieno di questi pesci?

Si fa notte e ancora di palamite neanche l'ombra, intanto Giovanni ha preparato la pasta con uno squisito sugo fatto con, immaginate cosa, luccardo e calamaro, veramente delizioso.

 

Calo una lenza in corrente della pastura, verso la prua, rilascio molto filo e la lascio li, ogni tanto la guardo per sincerarmi che non vi sia attaccato qualcosa. Poi dopo un po' mi cade lo sguardo sul cimino che sta accusando forti scosse di tosse.... é lei, impugnata la canna, leggera ferrata e comincia il combattimento terminato dopo poco con una palamita di poco + di 2 kg.

 

Ci sono.... si accendono le speranze, subito Domenico si porta a prua nella zona dove pochi istanti prima aveva mangiato la palamita. Poi un'altra mangiata, combatto il pesce ma mi si rompe il multifibra a contatto dell'amo..................

 

Intanto l'igloo é pieno di luccardi, sono ormai le due di notte, e così mi ritrovo solo sulla plancetta immensa del KER, mi offro volentieri a fare guardiola, tiro su le canne una ad una lasciate con le esche in acqua. Sotto la lampada e in scia della pastura, ci sono ancora loro, i luccardi, di dimensioni notevoli che per tutta la serata ci han dato da fare con le ripetute fughe sotto la carena della barca. Ogni tanto passa, sotto la luce della lampada, un branchetto di sgombri lunghi un palmo inseguiti in zona da... uno o + luccardi.... sono in cerca di rifugio perché + fuori li attendono le palamite.

 

Verso le tre del mattino levo il piombo e lancio l'esca (sarda intera innescata con amo che fuoriesce dalla bocca) lontano galleggiante compreso, contemporanemante getto 3 - 4 sarde a poppa per distrarre i luccardi e tenerli sotto così da distrarli dall'esca lanciata poco lontano. Senza peso comincio a filare e filare, 40, 50 fino a 60 metri, metto il filo in tiro e già avverto dei sussulti sul cimino..... é lei, ferrata e via con le danze. Domenico avverte il movimento e si sveglia per darmi una mano a guadinare il pesce. Poi cala anche lui una canna, senza piombo e la fila lontano, dopo poco ecco un'altra mangiata e così ora si trova lui a combatterla e io di guadino.

 

L'alba é alle porte, un gradito odore di caffé fuoriesce dalla cabina, é Giovanni che ha preparato la droga... ottima dopo una nottata in mare. Proviamo altri tentativi ma invano, son sempre i luccardi a far da padrone, non ci resta che pulirli e andar a tirar su il palamito ma dopo aver fatto fare qualche giretto ad un suro innescato con trainante e pescante a circa 20 metri di profondità.

Nulla di nuovo dal suro, come pure dal palamito, poco pesce anche li, probabilmente le sarde han tenuto poco sull'amo.

 

La prua é verso il rientro, a circa dieci miglia filiamo qualche artificiale in traina ma nulla di fatto, ormai la terra é a vista, e si cominciano a sentire i calori dell'anticiclone africano, addio ai benefici della notturna che svaniranno a breve dopo aver ormeggiato in porto.

 

Grazie della bella compagnia ad Andrea, Maurizio e Giovanni e speriamo che le palamite comincino a essere più numerose ed affamate.

 

Net e Zebra

E INTANTO SIAMO IN FINALE !!

 

 

5 Luglio - 2006 (Powered by Net Tuna)

 

da Sx - Andrea, Giovanni, Maurizio e Domenico