Team Giò
Mar Ionio, estate 2006
Dopo una settimana di maltempo finalmente il meteo ci preannuncia
alta pressione nella nostra zona, "MARE CALMO".
In quel giorno di agosto, presi dall'entusiasmo prepariamo
il nostro scafo, un 5,50 m, con un fuoribordo quattro tempi
90 CV. Pronti per andare allo spot, una secca a circa 12
miglia, ci alziamo alle quattro del mattino, il tempo di
prendere un caffè e siamo subito in barca.
Dopo aver caricato le attrezzature, prendiamo il largo
e dopo circa mezz'ora di cammino arriviamo allo spot e ci
accorgiamo che non siamo soli. A questo punto non sappiamo
se ancorarci o scarrocciare con l'ancora galleggiante.
Francamente la pesca a drifting al tonno è noiosa,
quindi optiamo per l'ancora galleggiante. Vista la direzione
della corrente, cerchiamo una buona rotta di deriva e buttiamo
l'ancora galleggiante, le due canne per il drifting e nell'attesa
ci mettiamo a pescare a bolentino di profondità.
Dopo qualche minuto lo scandaglio inizia a segnalarci
qualcosa, le canne si piegano, ecco le prime abboccate,
sauri di un chilo, boghe grosse quanto il mio polso, capponi.
Nel girarmi grido tonno, tonno a poppa!!
Un branco di tonni che girano intorno alle nostre esche
e che non hanno voglia di mangiare, forse la nostra sarda
non gli piace ! Sfumata la cattura del gigante dopo ore
e ore di attesa, decidiamo di togliere l'ancora.
Facciamo lultima calata a bolentino e poi c'è
ne andiamo! " Dico io". Appena la mia lenza tocca
il fondo si sente una bella toccata, "è grosso
esclamo", il team si mette in subbuglio. C'è
chi prende il raffio, chi prende il coppo, aspettando ansiosamente
cosa esce dalla profondità, ben 142 m, ed ecco un
sampietro di tre chili.
La giornata tutto sommato è andata bene.
Niko
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