Le incognite del mare.
ore 11:55 guardo l'orologio,
è quasi ora di tornare in porto....
nessun pesce nel pozzetto, pochi minuti prima avevo deciso
di affondare l'esca (un'alice innescata per la testa) con
un piccolo piombo da 15 gr. ad una decina di metri di fondo.
Tutto ad un tratto il cimino si anima piccole flessioni
intercorse da momenti di stasi dopodichè una flessione
progressiva...
la frizione comincia a cantare e a srotolare filo....
pronta ferrata....
e invece della solita fuga di un lanzardo o al massimo di
un tonnetto sento come se avessi un masso attaccato alla
lenza... non viene su non va giù.... dopo alcun iistanti
comincia a muoversi.... sempre più velocemente come
un treno sbobinando una 70 di metri di filo e fa un balzo
fuori dall'acqua vedo la spada e la lunghezza del pesce
....
le ginocchia mi diventano di burro... e mo che faccio?
La mente pensa subito all'attrezzatura sottodimensionata....
canna da bolentino con potenza 100 gr. mulinello tamburo
fisso imbobinato con trecciato del 18.... finale di 1.5
metri del 40 fluorocarbon con treccina di 15 cm alla fine
(menomale!!!!) amo a becco d'aquila del 2.....
Provo a pomparlo ma nulla... pochi metri guadagnati e altrettanti
persi.. la storia va avanti per 4 volte.... portato quasi
sotto la barca e poi via altri 50-70 metri di filo sbobinato
con furia e potenza fino a quando arriva stremato sotto
la barca e il mio fido "fratello" Andrea compagno
di tante avventure di pesca si mette uno straccio intorno
alla mano lo prende per la base della spada e finalmente
è nel pozzetto e posso ammirare questo stupendo e
indomito pesce con cui ho ingaggiato un duello per circa
40 minuti....!
E poi ci sono gioia e abbracci per una cattura finalmente
insperata... "al limite delle dimensioni minime".
Non sarà gigante ma con l'attrezzatura utilizzata
penso che sia stato un combattimento degno di nota...!
Paolo
|