Ricordando che é buona norma, ma dipende molto dalla forza
del vento e delle correnti marine in loco, avere una cima lunga
almeno tre volte la profondità del fondale in cui presumibilmente
ci andremo ad ancorare. E' fondamentale quindi che vi sia un bel
tratto di cima libera oltre quella necessaria per raggiungere
il fondo? Si, soprattutto in caso di correnti e vento forte; con
mare quasi calmo e assenza di correnti a voi la risposta, ma le
condizioni nell'arco della stessa giornata possono cambiare.
La catena
Altra cosa essenziale é predisporre un tratto di catena
fra l'ancora e la cima, il cui peso permetterà di ammarare
meglio l'imbarcazione. Di che lunghezza e peso? Dipende dalle
dimensioni della barca, ma essenzialmente dai 4 ai 7 metri di
catena. Il peso non é molto influente in quanto, come capirete
in seguito, é la forza della barca che tira su il peso
dal fondo.
Tenendo conto che il peso dell'ancora deve essere all'incirca
di 1,5-2,0 Kg. per ogni metro di lunghezza dello scafo, il peso
della catena può coprire la differenza fra tale peso ipotetico
e il vero peso della vostra ancora o anche semplicemente superarlo
di qualche unità.
La catena posta nel primo tratto dopo l'ancora permetterà
di forzare la trazione parallelamente o tangenzialmente al fondo
garantendovi un più veloce ancoraggio.
Ricordiamo che é molto più difficile ancorarsi
bene, soprattutto dove é richiesto un punto preciso per
la pesca su un relitto o su un particolare punto del fondale.
La corrente marina e la forza del vento, variabili anche nel corso
della battuta di pesca ci costringeranno spesso a riposizionarci
con l'ancoraggio. Niente paura, niente di più facile che
tirar su l'ancora anche da fondali profondi. Esaminiamo ora la
tipologia del fondale.
Il fondale
Conoscere o saper riconoscere la natura e le caratteristiche
del fondale su cui andremo ad ancorarci é sicuramente necessario
per poter utilizzare l'attrezzo giusto nel modo migliore. Le tipologie
di ancore sono tante e ognuna é adatta ad un particolare
fondale, fangoso, roccioso, misto ecc..
Con l'ancora giusta ci si può ancorare ovunque e poterla
tirar su con la stessa facilità.
L'ancora
Su un fondale fangoso useremo un'ancora danforth, che ci facilita
nell'ancorarci al fondale e non arare sul fondo perdendo il punto
buono. Su un fondale misto o roccioso é bene usare un altro
tipo di ancora, quella ad ombrello che é anche facile da
stivare nei gavoni; occupa, potendo essere richiusa, meno spazio.
Ma attenzione! E' necessario che al momento di salparla l'ombrello
possa richiudersi evitando l'incaglio e la potenziale perdita
dell'ancora. Ecco quindi come evitare ciò.
La cima dell'ancora o il tratto di catena va assicurato nella
parte opposta dove abitualmente viene assicurata. L'ancora ad
ombrello ha un anello apposito. Si fa correre la catena o cima
che sia, parallelamente al gambo dell'ancora e all'altezza della
parte sua finale viene assicurata con un filo di nylon (gli amici
di ostia con una barca da pesca di 6,5 metri usano un 50 libbre)
per permettere che la trazione avvenga da quel capo dell'ancora.
Ma quando l'ancora viene violentemente tirata su, tale filo si
rompe permettendo alla cima di far forza dalla parte opposta,
lato in cui i bracci dell'ombrello si richiudono.
Ci vorrebbe un disegno? Forse guardando la foto in alto della
pagina si riesce comunque a capire ugualmente.
(segue)
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