In tirreno la pesca al tonno viene effettuata ancorandosi ed
effettuando il brumeggio con sarde tritate od intere per attrarre
nella propria scia odorosa il pesce, in questo caso il tonno.
A parte l'alto adriatico in cui la pratica di ancorarsi su fondali
medio profondi (30 metri) é abbastanza frequente, nel resto
del medio e basso adriatico, la pesca del tonno viene pratica
in drifting o meglio in deriva.
Ma non é solo nella pesca del tonno che può rendersi
necessario ancorarsi, la pesca invernale dei pagelli praticata
su fondali fino a 100 metri é un altro esempio, per non
citare la pesca sopra ai relitti, in cima alle secche ecc..
Iin alcuni casi, anche nel medio adriatico sarebbe utile ancorarsi,
e cioé quando i venti e le correnti ci spingono al di fuori
della zona migliore per la pesca del tonno. Ma non é di
questo che vogliamo parlarvi in quest'articolo.
Se si escludono le grosse imbarcazioni, già dotate di
salpa ancora elettrico, la stragrande maggioranza dei diportisti
ha una barca di medie dimensioni dai 5 metri fino agli 8 metri
circa.
In tirreno non é infatti necessario andare a grandi distanze
dalla costa per praticare la pesca del tonno o su delle secche.
Ma sono proprio queste barche che, sprovviste di salpa ancore
elettrico, necessitano di un sistema per agevolare il compito
nel tirar su l'ancora da profondità dai 30-50 metri fino
a 100 metri ed oltre. Il sistema che andremo a spiegare é
già noto ai molti e da questi messo in pratica, ma per
chi, novizio della pesca dalla barca, vuole qualche consiglio
pratico, questa è l'occasione buona.
L'estate scorsa, abbiamo avuto modo di fotografare le varie fasi
e gli attrezzi che abitualmente impiegano gli amici di Ostia nell'ancorarsi
anche a 9-10 miglia dalla costa. Ve li mostriamo.
(segue)
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