Corriere di Cesena
9 Maggio 2005
VISTO
che da giorni continuano le mattanze primaverili, eventi ciclici
che da anni ormai si ripetono nello stesso periodo, in questo
particolare habitat marino che sono le acque dell'Alto Adriatico
interessate dagli apporti fluviali dei tanti fiumi in primis il
fiume Po.
VISTO
che nonostante si riesca a far poco é sempre meglio parlarne
che starsene zitti.
VISTO
che abbiamo già la tradizione delle tonnare fisse e che
quelle mobili almeno il mese della riproduzione del tonno potrebbero
stare ferme e pescare poi tutto l'anno, questa specie cacciabile,
con i mezzi più svariati e ad alto contenuto tecnologico.
VISTO
che quello che ogni anno si perpetua (di questo periodo) costituisce
un danno ambientale (periodo riproduttivo della specie) che ha
comunque un costo e che a lungo andare qualcuno dovrà pagare.
VISTO
che vi é latitanza da parte delle Autorità sia
politiche che scientifiche o Associazionistiche/Ambientali e che
di questo Impatto Ambientale poco importa; forse sono in molti
ad avere le mani legate e non si riescono a far di più
del monitorare o studiare certi eventi senza porvi rimedio.
VISTO
che agli inizi degli anni ottanta le stesse mattanze, negli stessi
luoghi portavano in porto tonni del peso medio di 200-300 kg.
e che ora il peso si é ridotto di quasi 10 volte
VISTO
che anche l'Italia prima o poi si dovrà adeguare come
già hanno fatto tanti altri Paesi della Comunità
Europea instaurando la licenza di pesca in mare.
VISTO
che negli ultimi anni migliaia di ettari del Territorio Italiano
sono stati dichiarati Zone di Protezione Speciale (ZPS) o Siti
di Importanza Comunitaria (SIC) per tante specie faunistiche,
stanziali o migratorie, e floristiche, tipiche dei nostri habitat,
così da salvaguardarne l'integrità e la sopravvivenza
nel tempo.
VISTO
che l'Homo Sapiens Piscator é poco lungimirante dei propri
ed altrui interessi economici ed ambientali.
VISTO
che i tempi sono ristretti per porre qualche rimedio utile a
queste esasperate mattanze
CONSIDERATO
che siamo pescatori sportivi che nel tempo sono cresciuti nella
consapevolezza che l'ambiente va rispettato e salvaguardato, e
che inoltre siamo pronti a rilasciare in libertà quanto
é dovuto pur di riavere un nostro sport dilettantistico
ai livelli degli anni passati.
CONSIDERATO
che le stesse zone di pesca dove ora vengono attuate le mattanze
sono, dai tanti biologi, considerate da anni acque speciali per
la riproduzione delle verdesche (Prionace glauca) e, visti i fatti,
sono anche luoghi prediletti dai tonni per deporre le loro uova.
Considerato inoltre che la Nursery per le verdesche potrebbe essere
anche dichiarata tale almeno per il tonno rosso.
CONSIDERATO
che a parte questo mese, vi sono altri 11 mesi dell'anno in cui
queste specie di tonni possono essere catturate con diversi mezzi
e sistemi fra i più moderni e che gli stessi possono essere
poi stabulati in gabbie per essere rivenduti a prezzi più
alti con guadagni molto superiori e un impatto ambientale (almeno
per la specie) notevolmente ridotto.
CONSIDERATO
che non si può attendere un superpiano di gestione della
risorsa tonno rosso del mediterraneo che "risolva" tutte
le problematiche connesse a questo tipo di attività, a
causa dei tempi troppo lunghi affinché tutti i Paesi arrivino,
di comune accordo, ad un qualcosa che possa garantire un equo
sfruttamento di queste specie.
CONSIDERATO
che vorremmo vedere un'inversione di tendenza del fenomeno mattanze
in queste acque basse che sono le prime a riscaldarsi accelerando
così il processo di sviluppo delle specie oggetto di dibattito.
CONSIDERATO
che é ora di passare ai fatti !!
S I D E C R E
T A
ART.1
Al di la dei limiti delle acque territoriali delle Nazioni in
gioco nell'Alto Adriatico, meglio definito come le acque marine
adriatiche comprese a nord dalla latitutide passante per la Città
di Rimini,
sono da considerarsi Zone di Salvaguardia Speciale per il tonno
rosso e Sito di Importanza Comunitaria per la riproduzione della
specie medesima (e non solo) e che, pertanto, la pesca con le
tonnare sarà entro un anno regolamentata in termini di
quantitativi di prelievo e di periodi di esercizio della pesca.
In particolare in questo Sito sarà vietata la pesca durante
il periodo riproduttivo per qualsiasi specie di tonno.
ART.2
Se licenza per la pesca in mare sarà, questo obolo annuale
lo verseremo solo ad una nuova Associazione, che ci rappresenti
negli interessi sportivi e di tutela dell'ambiente marino e non
a quelle tuttora esistenti che poco hanno fatto in passato e che
ora non stanno facendo nulla per la tutela ambientale.
Italia 10 Maggio 2005
D. D. T.
Difensori Dei Tonni
Spidercoast
e-mail : ( SpiderCoast»»
)
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