In breve vi racconto l'avventura del "Miura" appartenente
al "Tuna Club Lignano", più che racconto è
un resoconto (non avendolo vissuto direttamente che da casa via
VHF):
Domenica 21 Luglio a sud della ns. "Zona Franca"
e più precisamente sopra il cavo elettrico sottomarino
Chioggia-Umago, fondale di 32 mt. (fino a qualche anno fa, purtroppo,
ottima zona fine Maggio inizio Giugno per la cattura di grossi
squali volpe e verdesche).
Dopo 3 ore che erano in pesca, non avendo nessun segnale, decidevano
di mollare la boa e rifare una lunga strisciata, dopo un'altra
ora in pesca senza esito rifacevano un altra uscita dalla boa,
questa volta dopo mezzo miglio l'eco segnalava un inconfondibile
allarme che si ripeteva altre 3 volte prima di arrivare alla boa.
Non credo vi debba descrivere l'animo dell'equipaggio che quando,
calata la seconda canna da 50 Lbs con sgombro morto alla profondità
di 28 mt., il volpe ha mangiato l'esca, partendo lentamente a
strappi ma di potenza.
Fece pensare che fosse un "rumaterra" (definizione
di tonno sopra 300 Kg. che notoriamente caccia sul fondo).
Soliti ordini dello skipper Mauro dal fly, su le canne, partenza
in retro, e Roby che indossa la mutanda (mia definizione del harness
che Mauro ha reperito in USA e che ritengo il più confortevole
e pratico in assoluto, nelle sucessioni delle foto vedrai che
ha iniziato con un Normic e poi con questo).
Il volpe non si fa vedere, inizialmente lo recuperano facilmente
ma improvisamente si butta sul fondo alla picca della poppa e
solo dopo 1 ora, Roby, non senza impegno (vedere foto), riesce
a farlo vedere in tutta la sua imponenza ai compagni e a portare
a termine il combattimento con la pronta raffiata di Carlo e non
senza evitare una bella scudisciata sulla schiena dal volpe (che
credo Carlo ricorderà a lungo e che sicuramente eviterà
in futuro).
Ciao Walter
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