Sento di aver allamato un pesce. Dopo averlo tirato su un paio
di metri, questo comincia a dare testate riguadagnando il fondo.
Va avanti così per tutta la salita fino alla superfice.
Ho un terminale dello 0,20 e non posso forzare.
A cinque metri dalla barca si vede il bagliore, é una bella
orata.
Con un po' di contorsioni riesco a farla entrare di testa nel
guadino. Accidenti,sarà almeno di un kilo.
Foto di rito e giù di nuovo la canna.
Ne prendo un'altra, sempre sulla stessa canna che é lunga
3 mt ed ha un cimino molto sensibile.
A questo punto tolgo la canna con il sugherello che non vuole
saperne di allontanarsi dalla barca e dopo un po' toglierò
anche la seconda canna a fondo. Questa é più corta
e rigida; la trovo sempre senza esche pur non vedendo mai le mangiate.
Ora sono in pesca solo con la 3 mt. Ho due orate in pozzetto,
ho fatto la seconda foto e sono le 13:00.
Mi chiama mia moglie: "ricorda che devi accompagnare
Leandro a calcetto alle 2:00, non ti dimenticare!.
Certo, cara sta tranquilla", dico io mentre sta abboccando
la terza orata.
Tirarle su é faticoso e lungo, le braccia mi dolgono per
la posizione a cui non sono abituato.
Terza foto e telefonata a mio cognato:
"Marco, sono su un branco di orate, ne ho già prese
tre e <non me ne futte niente> io rimango qui fin che ho
esca, per favore pensa tu a Leandro".
Ancora un po' e allamo la quarta . Sono tutte intorno al kg.
A questo punto dico basta. E per essere certo di non rimangiarmi
la parola, chiudo gli occhi e butto in mare tutta l'esca che mi
rimane.
Ormai ho deciso, me ne vado. Però prima voglio capire meglio
dove sono.
Prendo dei riferimenti a terra e li segno su un foglio. Poi calo
a mano il filo della canna contando i metri. Arrivo a 53.
Sugli ami ci sono ancora tre "culimuciti" . La canna
é chiusa per terra nel pozzetto e mantengo il filo in mano
un po'. Neanche un minuto e sento mangiare piano piano la mia
esca sul fondo. Non é un colpo e fuga, é un pesce
che assaggia delicatamente l'esca stando fermo vicino ad essa.
Ferro e tiro su la quinta orata per i primi metri a mano e poi
con la canna che ho aperto fra una tirata e l'altra.
Tutte e cinque sono state allamate sul labbro superiore, all'esterno
della dentatura.
La montatura é fatta con un piombo scorrevole bloccato
a 5 cm sopra l'amo di fondo, 50 cm di filo e poi ancora due ami
a bandiera prima dell'asola.
Tre orate hanno preferito l'amo di fondo.
Ora leggo il suggerimento di Diego: "lasciatele trombare
in pace" e mi sento un po' colpevole.
Però anche noi pescatori abbiamo diritto a godere ogni
tanto.
Comunque mi solleva il pensiero che il sogno di tutti é
morire scopando e sono convinto che anche le orate la pensano
cosi'!
Saluti da MarioT
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