Articolo di Curzio, "Kurt Miller" per chi frequenta
il Forum di discussione
del biggame.it
Se la mia ormai lontana memoria scolastica non mi inganna, il
romano Plinio Il Vecchio duemila anni fa, aveva scritto che il
tonno era un animale cieco dall'occhio sinistro: per questa ragione
era costretto a girare il Mediterraneo in senso antiorario dovendo
tenere d'occhio le coste solamente con il destro.
Questo concetto del movimento rotatorio all'interno del Mediterraneo,
che poi tutto sommato ci ha accompagnato sino a pochi anni or
sono, ci fa capire che l'idea della migrazione del tonno era già
ben chiara ai tempi dei romani.
Con i primissimi anni ottanta, a causa dei nuovi sistemi efficienti
di pesca come le volanti che ne avevano diminuito drasticamente
la presenza, è nata l'esigenza di controllare meglio gli
stock dei pesci e dei loro movimenti.
Per questa ragione è nata l'ICCAT, con sede a Madrid, con
numerosi Paesi mondiali sottoscrittori del programma. La marcatura
(i cosiddetti tags) è stata fatta sistematicamente anche
dai professionisti e nel 1982 con oltre 20.000 pesci, la maggior
parte sotto misura, è iniziata principalmente nel golfo
del Messico e nella costa sud-est degli Stati Uniti.
Gli studi delle migrazioni del tempo hanno portato alla certezza
che ci sono due aree ben precise per la monta dei tonni, il Mediterraneo
ed il Golfo del Messico e la credenza che le due popolazioni fossero
nettamente separate, mentre è stato chiaro che parte dei
pesci uscivano dal Mediterraneo per avventurarsi anche sulle coste
Nord Europee ed Africane.
L' ICCAT ha imposto ai Paesi sottoscrittori delle quote di prelievo
ben precise, nel tentativo di conservare gli stock inalterati.
In altri termini, il primo tentativo di raggiungere uno sforzo
di pesca sostenibile senza portare all' estinzione il tonno.
L' Italia, pur essendo un paese "simpatizzante" e, conseguentemente
in grado di accedere a tutti i dati attraverso il Ministero della
Marina, non è stata sottoscrittrice del programma sino
a pochi anni or sono.
Per allinearsi alla normativa Europea, alla fine degli anni 90,
anche il nostro Paese ha sottoscritto le regole del contratto
ICCAT che implicano delle quote di prelievo ben precise. Vi ricorderete
al riguardo che il pescato totale per gli sportivi nell'apposita
legge ormai decaduta, prevedeva solamente 172 tonnellate totali
per gli sportivi.
E' da aspettarsi che il concetto di quota di prelievo per i mari
Italiani venga comunque presto ripreso dai nostri Governanti in
quanto ne siamo obbligati sia dalla normativa Europea, sia perchè
l'Italia è ormai paese sottoscrittore.
La situazione potrebbe diventare ancora peggiore in quanto recentissimi
studi condotti dagli Americani durante il 2000 ed il 2001 hanno
stabilito che all' effetto pratico non esistono popolazioni separate
di tonni come si è creduto sino a pochissimo tempo fa.
Gli studi sono stati eseguiti con l'ausilio di "tags"
elettronici così detti "pop up". In altri termini
veniva applicato su tonni di dimensione dei registratori in grado
di leggere la posizione la profondità del tonno: questi
registratori giunti al termine del loro compito si staccano dal
pesce e giunti a galla trasmettono tutti i dati raccolti al centro
studi.
Gli scienziati si sono così accorti che la linea arbitraria
del 45° meridiano che serviva da linea di demarcazione fra
le due popolazioni di pesci, veniva superata nella stagione anche
più di una volta dai tonni, ad una media del 30% fra quelli
marcati. La conseguenza di ciò è che le popolazioni
si mescolano frequentemente ed abbondantemente.
Detta così uno potrebbe dire....e chi se ne frega. Purtroppo
lo studio ha una potenziale conseguenza molto precisa anche per
noi pescatori sportivi.
La quota di prelievo totale assegnata agli Stati Uniti ed il Canada
per il tonno rosso è di 2.500 tonnellate, contro le 30.000
assegnate ai Paesi Mediterranei. I Nord Americani utilizzeranno
questo studio per richiedere la variazione delle quote di prelievo
a loro favore. E' pensabile che se lo studio fosse accettato,
ed i fondamenti tecnici e scientifici esistono, porterebbe alla
variazione delle quote di prelievo, che probabilmente rimarranno
inalterate nella loro globalità ma vedranno una minore
assegnazione ai nostri Paesi.
Cercando di essere obbiettivi, da quanto si riesce a sapere dalle
riviste specializzate Americane, la popolazione dei tonni è
in forte aumento nell' Atlantico mentre dalle nostre parti, basta
guardare al comune pianto sul forum, le catture continuano a diminuire
sia nel numero che nella taglia.
Il grosso rischio che corriamo noi pescatori sportivi, nel caso
probabile delle revisione delle quote, è quello di vederci
assegnare un tonnellaggio persino inferiore a quanto già
fatto.
Occorrerà perciò stare molto in campana, cercando
di fare operazioni di lobby tramite le associazioni, i circoli,
gli industriali del settore appena la situazione si ripresenterà.
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