Affondatore a palla
Consta essenzialmente di tre componenti una bobina circolare
di grosse dimensioni, dove trovano alloggiamento dai 150
ai 200 metri di cavetto d'acciaio dalle 150 alle 200 lb,
con una manovella posta lateralmente che ne permette l'avvolgimento
e talvolta lo svolgimento, una palla di piombo, di varia
forma e peso, collegata al cavetto, ed un braccio più
o meno lungo che serve per allontanarla dalla murata della
barca.
Il sistema è dotato di una frizione applicata
sulla bobina atta a far scendere la palla ed eventualmente
a consentire l'uscita di cavetto in caso di incaglio sul
fondo.
La tecnica di pesca è abbastanza semplice.
Prendiamo la canna con l'esca, la filiamo in mare per circa
trenta-quaranta metri, agganciamo il filo alla palla dell'affondatore
con un elastico o più tecnicamente con una pinza
di sgancio e quindi con la frizione aperta della canna,
con il cicalino inserito, iniziamo a calare la palla fino
alla profondità desiderata e blocchiamo quindi cavetto
e nylon per mezzo delle rispettive frizioni.
Quando il pesce abbocca, la trazione esercitata, sgancia
la lenza dalla palla e consente un combattimento senza
interposizioni tra noi e la preda e questo è
il più grande pregio del sistema.
Altro vantaggio è la possibilità di posizionare
altre esche a profondità diverse dalla prima.
Si procede come descritto in precedenza agganciando l'esca,
anziché sulla palla, direttamente sul cavetto per
mezzo di pinze particolari (pinze Stonfo).
E' un pò complicato ma con la pratica, fattibilissimo
e redditizio.
Di contro gli handicap di questo sistema sono essenzialmente
due.
Con esche artificiali ad una velocità variabile tra
3,8 e 4 nodi, con un cavetto da 150 libbre ed una lenza
da venti libbre, in condizioni di scarsa corrente per raggiungere
i 20 - 22 metri dobbiamo calare in mare più di trenta
metri di cavetto.
Se cerchiamo poi di scendere ancora, per quanto cavetto
caliamo vi riusciamo solo in parte, ovviamente per effetto
delle noiose leggi fisiche.
In definitiva abbiamo un limite di circa 20-25 metri, oltre
cui non riusciamo a portare l'artificiale ed inoltre tenendo
conto che alcuni minnows (pesci finti), hanno il loro miglior
movimento a velocità attorno ai 4,5 - 5 nodi, capirete
che questo sistema ne limita l'utilizzo.
Altro handicap è la taratura della pinza di
sgancio o dell'elastico di connessione.
Entrambi i sistemi hanno un certo margine prima dell'apertura
o della rottura, con il pericolo di non individuare lievi
strusciate del fondo, con alghe o quant'altro che attaccandosi
all'esca ne rendono nullo il potere catturante.
( Continua
)
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