Decidiamo di tornare a casa e mettiamo la canna nel portacanne,
dirigendo verso Pesaro a circa 5 nodi. Ma la lenza con la frizione
serrata non si rompe e il tonno, certamente morto sul fondo da
alcune ore, all'improvviso viene a galla 200 metri dietro la poppa.
Ricordandomi di altre catture inizio a recuperare la lenza con
le mani, senza neppure riuscire a vedere il tonno a causa dell'oscurità.
Quando la macchia argentea arriva a dieci metri l'emozione ci
attanaglia. "Bet, ora ci vuole esperienza e io che sono il
più esperto vado in plancetta e lo raffio!". Riccardo
era miope, con il raffio ci sapeva fare ma il problema era vedere
dove era orientata la punta. Con il tonno accostato alla plancetta
inizia così il festival delle raffiate. "Papà
fai provare Bet", "Credi che io non sappia raffiare?
Guarda".
La punta del raffio rivolta verso la poppa entra tra le tavolette
della plancetta, fino ad infilzargli la ciabatta. "Porco
due! Il tonno mi ha infilzato con la pinna" e giù
tutti a ridere. Legammo alla fine il tonno per la coda, dando
notizia al popolo pesarese che era in trepida attesa sul molo.
Per issare il pesce sulla plancetta usammo il verricello dell'ancora,
dopo aver mollato la frizione del salpa-ancora. Finita l'operazione
andai a cercarmi un'altra Coca, ma la cambusa era svuotata: me
ne ero bevute una ventina da solo.
Finalmente si inizia a ritornare in porto e il Pompa mette la
prua verso Pesaro in una chiara notte d'estate. La piattaforma
è alle nostre spalle e Pesaro a prua, mentre io mi accascio
sfinito sulla seggiola di fianco alla guida. Alzo lo sguardo e
mi trovo la piattaforma a prua e Pesaro a poppa. "Pompa dove
vai, Pesaro è dietro di noi". "Porco due hai
ragione". Si rimette la barca in rotta, e vai.
Dopo due minuti, stessa scena: "Pompa dove vai, sei ubriaco?",
"Caz
. La bussola è impazzita!" Intanto
la gente sul molo cominciava a preoccuparsi per il nostro rientro,
ma di mettere la prua verso Pesaro non se ne parlava proprio.
Scendo in cabina per riposarmi lasciando Pompa a risolvere il
suo problema, quando sento un rumore infernale. Mi precipito in
plancia: tanto per cambiare, Pompa aveva di nuovo la prua sulla
piattaforma.
Poi andammo a prua a dare uno sguardo: l'ancora e tutti i cento
metri della catena erano in mare e quando entrava in tiro ci facevano
fare le capriole, rimetto la prua sulla piattaforma! Se pensate
che il Pompa si sia arrabbiato vi sbagliate.
Una risata, una battuta sul fatto che io ero un "noto sfigatore"
e via verso casa. Pompa era così, l'essenza dello spirito
del divertimento consumato su una parola che per lui era la base
dell'esistenza: l'AMICIZIA.
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