I tonni dell'Arcipelago Toscano
Complimenti per il team Aieie, per la cattura del primo tonno
della stagione che potrebbe far ben sperare per la stagione di
pesca che si apre, glielo auguriamo di tutto cuore, ma da parte
mia e di altri equipaggi piombinesi non è stato proprio
così, anzi devo constatare che in tanti anni che facciamo
questa pesca è la prima volta che tra aprile e maggio non
prendiamo neanche un pesce.
Questo invece è un dato preoccupante perchè le
ragioni potrebbero essere due: la prima che non sappiamo più
pescare e con gli anni uno invecchia e non è più
tanto sveglio! L'altra purtroppo, potrebbe essere che di tonni
in mare ce ne sono rimasti pochi , con un trend negativo cominciato
nell'anno 2001.
A parer nostro, tutto è iniziato quando nell'arcipelago
toscano (e in generale è aumentata la richiesta di tonni)
si sono presentate numerose tonnare volanti che hanno pescato
da giugno a ottobre tra Montecristo e l'Argentario scaricando
poi il pescato a Porto Santo Stefano, a Piombino, per spostarsi
poi tra l'Elba, Capraia, Corsica e Gorgona per scaricare a Livorno
e Viareggio.
Con le stive piene hanno approdato nel porto più vicino
e tutti gli sbarchi sono avvenuti a tarda notte in presenza solo
degli addetti ai lavori e pochi curiosi. Nel 2002 si sono
fatte rivedere tra giugno e ottobre e anche in quell'anno gli
scarichi furono numerosi, invece nel 2003 e 2004 non abbiamo
visto nemmeno una tonnara volante, forse perchè non c'era
più niente da razziare!!
Ora sappiamo tutti che i tonni migrano, ma una parte è
sicuramente stanziale e in inverno gli alti fondali per le migrazioni
verticali, quì ci sono in abbondanza, quindi la concentrazione
ne ha subito certamente. Forse il 2003 è stato troppo caldo
con temperature altissime che hanno scaldato le acque in superficie,
ma anche le canne calate a fondo hanno pescato poco.
E che dire del 2004, parecchi equipaggi hanno attaccato
le canne al chiodo prima del tempo, perchè le catture sono
state pochissime e molti equipaggi non hanno preso nemmeno un
tonno, come deludenti sono state la maggior parte delle gare di
big game. Possiamo dire che da dieci anni a questa parte, sono
aumentati anche gli sportivi che si dedicano a questa pesca e
quindi le catture si suddividono tra più pescatori, ma
resta il fatto che negli ultimi anni le catture da parte degli
sportivi in questo tratto di mare sono diminuite come del resto
in tutto l'Adriatico, quindi qualche dubbio sorge spontaneo.
Se continua un prelievo così massiccio, il tonno rischia
di scomparire nel giro di pochissimo tempo, anche perchè
vengono catturati spesso, esemplari sotto la taglia minima, non
maturi sessualmente, , per non parlare di quelli catturati a giugno
in piena riproduzione con grave danno per la specie. Le
ultime stragi effettuate a Cesenatico, documentate anche dai
giornali locali e nazionali ne sono la dimostrazione. Ma a nessuno
viene in mente di fare due conti sull'indotto della pesca sportiva,
iniziando dalla barca, posto barca, attrezzatura e accessori,
turismo nautico e per finire ai notevoli consumi di carburante
a prezzo pure più alto in porto, il tutto per pochi pescetti
catturati sportivamente!
E' giusto che le tonnare peschino in lungo e in largo dove gli
pare, razziando qui e là, tanto l'anno dopo andranno da
un'altra parte a pescare, e invece gli sportivi, che pescano sempre
nelle stesse zone e tutta la comunità, debbano subire impassibili
questi scempi?
Bisogna fare una vera politica ambientalista per la salvaguardia
del mare, non solo parchi a pagamento, partendo dalla protezione
delle fasce costiere dove praticamente sono spariti saraghi, mormore,spigole
ecc, grazie allo strascico indiscriminato e specie di notte, e
anche alla pesca in autunno-inverno dei rossetti pochi, ma tanti
bianchetti e quant'altro rimane nella rete, primo anello della
catena alimentare, per arrivare poi a proibire la pesca del tonno
in alto mare nel periodo di riproduzione.
Maurizio Miliani
Impossible is nothing
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