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Elenco programmi e risultati delle principali gare di pesca d'altura per l'anno in corso.


TONNI in Adriatico

The Game's Over?

Rarefazione Tonni




Siti delle barche con gli equipaggi e i racconti delle loro avventure in mare

 

 



Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.






Rarefazione Tonni

 

Tonni in Adriatico: The Game's Over?

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Il problema è sicuramente complesso ed articolato, ma se pensiamo di risolverlo mettendoci seduti intorno ad un tavolino, è meglio che accompagniamo la seduta con un bel boccale di vino, meglio se di prosecco e qualche seppia fritta, chissà, forse è la volta che riusciranno a concludere qualcosa di serio.
Se continuano a parlarci di licenza vuol dire che non hanno ancora capito dov'è il problema, in fondo perché risolvere un problema che non è il loro.
Il problema è nostro, vogliamo continuare a vivere il mare nella sua globalità, con in sottofondo il rumore del cicalino impazzito, vogliamo continuare a spendere milioni in barche, gasolio, attrezzature, ma ridateci i tonni di un tempo!
Non è un problema italiano, è un problema dell'Adriatico che va risolto congiuntamente con i Paesi rivieraschi, e quindi il tavolo va eventualmente allargato. Noi come pescatori siamo pronti a tutto, release totale del tonno, ma chiudete per qualche anno le imprese che operano il prelievo del tonno nell'Adriatico del sud, nel golfo di Otranto e poco più a sud, o dategli dei vincoli.

E' un'utopia, ma almeno vietate la pesca professionale del tonno in Adriatico nei mesi estivi durante i quali si svolgono le gare di pesca d'altura organizzate dai Club e Circoli Nautici. Basterebbero i mesi di Maggio, Giugno, Luglio ed Agosto. Salviamo intanto le gare !!
Non si tratta di povere famiglie che hanno bisogno di vivere, non siamo handy.
Sono IMPRESE e come tali devono trarre il maggior profitto dalla loro attività, poco importa se negli ami dei long liner rimangono centinaia di verdesche ormai sparite o le tartarughe. "Belle" le tartarughe morte e ritrovate in mare senza la testa; troppo impegnativo slamarle soprattutto quando sono grosse, più facile decapitarle.
Non è questione soltanto di long liner, ci sono altri sistemi di circuizione con le reti che in Adriatico non dovrebbero essere usati.
Ma il mare è di nessuno, quindi se lo stock di pesce è diminuito, mano ai motori e via con i long liner nelle belle acque della Fossa davanti a Pescara e se non basta, via in Tirreno o in Sardegna.
Non esiste un agricoltore che mette sui propri pascoli un carico di bestiame tale che in pochi anni l'erba sparisce, incapace di rigenerarsi, trasformandosi così in deserto. Il mare è nostro e siamo pronti a difenderlo con tutti i mezzi. Lasciateci in pace con licenze o analoghe demenze.

In generale cosa differenzia l'impresa agricola da quella ittica, in particolare riferimento a quelle per la pesca del tonno? I limiti territoriali di gestione, che in quella ittica non sono ben definiti. Provate a obbligarli a pescare in un ambito marino ben circoscritto, non ci vuole molto, bastano le coordinate di 4 punti ed effettuare i controlli; le cose cambierebbero sicuramente anche per queste imprese, soprattutto nel prelievo più moderato e nel controllo dello stock di pesce per gli anni futuri. Finché avranno la possibilità di migrare verso acque più pescose, continueranno a fare stragi in un mare che non sentono proprio. Se la pesca risulta remunerativa, via a darci sotto, poi si chiude l'attività o si trasformano in pesca turismo. Al limite, versione italiana (vongolare), dopo aver rovinato tutti i fondali del sottocosta marchigiano, arando fin a partire da dentro le scogliere frangiflutti (è sotto gli occhi di tutti, ma non di controlla), tanto che le vongole non riescono a raggiungere le dimensioni minime commerciali, …. si ricorre al sostegno statale. Doppia beffa, prima per aver sfruttato esageratamente le risorse disponibili e poi, oltre al danno ambientale, alla comunità spetta sostenere economicamente le imprese responsabili.
Kappa Kappa.
Rilasceremo i tonni, se serve anche totalmente per qualche anno, trattenendo lo stretto indispensabile per consumo o per le gare di pesca, ma solo se ci permetterete di fare entrare o incanalare i tonni nell'adriatico. E' una zona ristretta e siamo stufi di vedere decine e decine di tonnare con reti a circuizione che fanno strage di tonno rosso in un tratto dove, per il grande numero di unità, é facile circondare i branchi di pesci e non farne passare neanche una codina.

Non sono acque Nazionali, parliamo di acque Internazionali e quindi la cosa si complica, ma sono questi i problemi che dovete risolvere, non quelli della licenza di pesca. Non sono poi così numerosi i Paesi rivieraschi del mare Adriatico. Se è un problema censire i pescatori di tonni, affidatevi ad altre iniziative o a fonti di dati comunque disponibili ed affidabili.
Non è il mio pensiero personale, è il pensiero di tutti quelli che ho sentito negli ultimi tempi, amici di pesca, che condividono, seduti al bar del Circolo, le stesse cose.
E' anche la loro voce e quindi ascoltatela !!

 

I tonni ci sono, anche quest'anno le due tonnare in Sardegna hanno lavorato sulla media degli altri anni, e seppure con taglie minori le tonnellate prelevate sono molto elevate e non inferiori agli altri anni.

Intanto quest'anno la tonnara di Favignana non ha calato in mare i cinque chilometri di reti, che da sempre utilizza nel mese di aprile per la mattanza, ormai tradizione storica dell'isola e della sicilia.

La pressione più forte é esercitata dalla pesca del tonno effettuata da flotte industriali, sia nel Mediterraneo che nell’Atlantico, con navi superiori alle cento tonnellate, che con l'aiuto degli aerei e del satellite sono in grado di avvistare i grossi banchi di tonno e di catturarne anche diecimila con una sola operazione.

Anche quest'anno di tonni nel Mediterraneo (in particolare Malta) ne sono state prese migliaia di tonnellate, il che significa che i quantitativi ci sono, ma non entrano, li prelevano prima che queste mandrie di tonni penetrino nel mare Adriatico, con grandissimo danno per i pescatori professionisti locali, gli sportivi e tutto l'indotto che questi trascinano con se, Club, Marine, attrezzature ecc..
E' ora di dare un taglio e fornire "ossigeno" all'adriatico che altrimenti, in pochi anni, subirà un danno economico elevato.

Presto un altro articolo con qualche proposta e soluzione più concreta.

 

GRAZIE

 

Impossibilitato a partecipare al Convegno tenutosi a Porto Tolle (Rovigo) sul problema della rarefazione dei tonni, lascio la parola a Saverio Bersanetti che ne descrive ampiamente le tematiche dibattute e le prospettive future.

 

 

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Rarefazione Tonni

Rarefazione dei Tonni

Relazione Convegno

  Relazione in formato: PDF

 

I tonni in cattività

Tonni e Mandrie

 

19 Agosto - 2004 (Powered by Net Tuna)