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Adriatico: Ossigeno disciolto e nutrienti



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Mare Adriatico

 

Ossigeno disciolto e nutrienti

nelle acque dell'Adriatico Settentrionale

 

La bassa profondità del bacino alto-adriatico e l'ingresso di acque dolci ricche di nutrienti fanno dell'Adriatico settentrionale una delle aree più produttive del Mediterraneo.

Il Fiume Po scarica in Adriatico circa 43 km3/anno di acqua dolce (in media circa 1425 m3/sec nel 1995; Rapporto annuale della Regione Emilia-Romagna, 1996), mentre gli altri fiumi contribuiscono per circa 7 km3/anno.

 

Da ciò derivano i seri problemi di eutrofizzazione di questa zona a cui la regione Lombardia contribuisce con il maggior apporto di nutrienti in mare, seguita da Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte. E' stato infatti stimato che queste quattro regioni abbiano scaricato, negli anni '70, il 43% dei fosfati presenti in Adriatico (pari a 25031 t/anno) provenienti principalmente da scarichi domestici e detergenti.

 

Durante il periodo 1982-1994 non è stato comunque registrato un calo di presenze di nitrati, mentre i fosfati sono significativamente diminuiti soprattutto grazie alla loro drastica riduzione nei detersivi. Infatti, il rapporto N/P è passato da circa 50 negli anni 1983-'84 a circa 130, attualmente (Rinaldi, 1996). Probabilmente, questa maggior quantità di fosforo è anche quella che garantisce blooms algali meno abbondanti e meno frequenti: il fosforo è, infatti, il principale fattore limitante nella crescita delle alghe.


Altro fattore importante nelle dinamiche dei processi ciclici che si innescano nel dominio marino è l'ossigeno, correlato alla produzione fotosintetica, a fenomeni di scambio con l'atmosfera e a mescolamenti verticali delle masse d'acqua.


Le acque degli strati superficiali sono caratterizzate da valori di ossigenazione in genere minimi in inverno (tipicamente per la scarsa attività fotosintetica) e da valori massimi in estate, stagione durante la quale è elevata la produzione primaria delle acque marine (con condizioni di saturazione o sovrasaturazione, a seconda del peso relativo dei processi biologici di produzione e consumo, e dei flussi con l'atmosfera).


In profondità (periodo primaverile ed invernale), la colonna presenta valori generalmente vicini alla saturazione dovuti sia all'attivo mescolamento verticale sia alla re-areazione per scambio attraverso la superficie.
In estate, sia per la riduzione degli scambi verticali dovuti all'instaurarsi del termoclino, che per la scarsa produzione fotosintetica nella zona afotica (priva o quasi di luce), il consumo di ossigeno eccede generalmente la produzione, e si possono verificare condizioni di progressiva ipossia.

 

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9 Giugno - 2005 (Powered by Net Tuna)