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Adriatico: Circolazione delle Masse d'acqua



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Mare Adriatico

 

La circolazione termoalina

e la distribuzione delle masse d'acqua

 

Tali apporti sono compensati da un deflusso nello strato di fondo di acqua più fredda e densa, di origine adriatica, che va a costituire lo strato di fondo osservato nel Mediterraneo orientale.


Tutto ciò provoca la presenza di tre strati d'acqua a differente densità: uno strato superficiale del bacino settentrionale (influenzato da acque di origine fluviale e quindi poco salato), uno strato intermedio di origine ionica più caldo e salato, che penetra attraverso il Canale d'Otranto, lambisce le coste iugoslave sino al Golfo di Trieste e Venezia, dove perde parte del suo calore e si diluisce con le acque dei fiumi, infine uno strato profondo, caratterizzato da acque dense, che si origina in inverno nell'Adriatico settentrionale, lambisce le coste italiane e giunge sino allo Ionio.


Gli studi condotti sulle dinamiche delle masse d'acqua in Adriatico hanno permesso di stabilire che il processo di maggior miscelamento delle acque superficiali e profonde si esplica durante la stagione invernale. Il fenomeno non si manifesta egualmente in tutto il bacino e anche nell'ambito dell'Adriatico settentrionale si realizza, come già detto, in tempi e modi diversi, per comparti separati da setti verticali. A questo si aggiunga il fatto che le dinamiche di scambio tra acque superficiali costiere e il mare aperto sono note solo nei loro caratteri generali e non è quindi possibile ricostruire l'influenza, in termini di qualità, delle une sulle altre e viceversa.


Nel settore dell'Adriatico antistante il delta del Po e a Sud di questo, si risente pesantemente l'influenza di questo fiume, mentre a determinare la qualità delle acque dell'Adriatico più settentrionale concorrono più sensibilmente gli apporti dei fiumi veneti e friulani. Le conseguenze di queste influenze sono più evidenti durante il periodo estivo grazie alla stratificazione della colonna d'acqua che rende possibile lo scorrimento dello strato superficiale costiero fino al largo. Genericamente è possibile dire che il decadimento della qualità delle acque costiere durante la stagione primaverile ed estiva si ripercuote in maniera man mano decrescente spostandosi verso il largo e verso sud; gli apporti fluviali della costiera adriatica a Sud del Po sono infatti modesti e la loro diffusione al largo è impedita dal regime delle correnti.


Distribuzione delle masse d'acqua

Nella stagione primaverile, la corrente fluisce lungo la costa Italiana, con intensificazioni locali, fino all'Adriatico Meridionale. In estate si ha la separazione tra il ramo settentrionale ed il ramo centrale della circolazione, che da origine ad una corrente autonoma lungo la costa, mentre al centro dell'Adriatico Settentrionale inizia a formarsi un nucleo di circolazione ciclonica (NAd Gyre) che giunge a pieno sviluppo nella stagione autunnale, per poi esaurirsi nel corso dell'inverno. In autunno i due rami della circolazione si congiungono nuovamente, dando origine ad una corrente costiera, confinata lungo la costa italiana, estesa fino al bordo dell'Adriatico meridionale.


Nel periodo invernale la componente baroclinica della corrente lungo la costa è limitata a deboli rami della corrente del Nord Adriatico - confinata in una ristretta area attorno alla foce del Po - e del Sud Adriatico. Nella sezione meridionale, lungo l'asse del bacino, si ha un flusso verso Nord nei primi 100 m di profondità, che probabilmente è associato con una corrente costiera di ritorno, intensa ma confinata. Nel periodo invernale la circolazione nel bacino è prevalentemente barotropica, governata dagli effetti di marea e dalla forzante meteorologica.

In primavera, a livello superficiale, si stabiliscono i tre rami della corrente costiera occidentale (NAd, Mad e Sad gyre), mentre sul lato orientale l'intrusione di acqua levantina da origine alla corrente costiera orientale sia in superficie che a livello del termoclino. Nel periodo estivo si stabiliscono le due maggiori strutture cicloniche della circolazione del bacino (MAd gyre e SAd gyre), e si indeboliscono i rami costieri della stessa. In autunno la circolazione nel bacino raggiunge il massimo livello di coerenza, con lo stabilizzarsi delle tre strutture cicloniche (NAd gyre; MAd gyre e SAd gyre) e la ricongiunzione dei rami della corrente costiera lungo la costa occidentale, mentre sul lato orientale si intensifica la E-SAd.

 

Luigi Trovarelli

 

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21 Aprile - 2005 (Powered by Net Tuna)

 

Schematizzazione della circolazione termo-alina nel bacino

(da [Artegiani et al., 1998)