Il Sanganeb
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In questo articolo racconto il trasferimento Crotone-Napoli
del Sanganeb e quello che offro a chi volesse
intraprendere una crociera di pesca con una permanenza di
almeno 3 giorni
Il Sanganeb da Crotone a Napoli
Ci guardiamo, abbiamo deciso, scendiamo a indossare le cerate
e poi...molla a poppa sotto vento,molla a prua....liberiiiiiii!
Vai Sanganeb! Ursula e il fedele Peppe come equipaggio.
Già dalle prima miglia la situazione è chiara.
Mare vecchio da sud ovest, quindi di prua e vento fresco
da gran lasco. Si balla ma siamo contenti, non può
dire lo stesso Peppe,il nostro fedele compagniello ,incrocio
tra un labrador e un maremmano ,che si rifugia sotto le
mie gambe con la lingua da fuori.
Peppe avrebbe sicuramente preferito la calma del porto,ma
per un amore incondizionato ci segue. Anche noi siamo stati
bene a Crotone che in maggio è porto di passo per
tutte le barche che vanno in Grecia; abbiamo incontrato
degli ottimi amici. Napoli è a 320 miglia e ci aspetta
già da troppo tempo; prima tappa è Roccella
ionica a 80 miglia a sud ovest. All'alba spiagge bianche
ci sfilano al traverso, l'onda è calata ed alle 10,30
siamo a Roccella. Stanchi andiamo a dormire fino alle 3
di pomeriggio quando forti raffiche di vento ci svegliano
facendo vibrare il catamarano.
Lo strumento misura raffiche di 57 nodi da nord ovest.
Abbiamo fatto la scelta giusta ed appena in tempo, non sarebbe
stato piacevole prendere una burrasca di notte e per di
più con una barca che non si conosce alla perfezione.
Mettiamo due traversini di sicurezza sperando che finisca
il più presto perchè anche in porto le difficoltà
ci sono. Un maggio così da quanto non si vedeva.
Siamo da tre giorni bloccati a Roccella con vento che non
scende sotto i 40 nodi,mi fischiano le orecchie e Peppe
ed Ursula sono stanchi. Penso quasi di lasciare il catamarano
a Roccella per poi tornare a prenderlo in seguito.
Bollettino meteo delle 18 e poi si decide:situazione in
attenuazione dalla notte nello Ionio meridionale ma in rinforzo
da ovest forza7 nel tirreno meridionale e centrale. Sempre
la stessa situazione abbiamo avvisi di burrasca nelle prossime
24 ore proprio dove siamo diretti. Ore 20, si salpa un'altra
volta di notte con destinazione stretto di Messina e poi
Sromboli. 100 e rotte miglia, 14 ore di navigazione che
ci dovrebbero bastare per non beccare il ponente forza 7
dall'altro lato.
All'alba siamo nello stretto il catamarano naviga spedito
a 8 nodi poi di improvviso la velocità scende,6.9-6.4-5.5-4.5
.caspita 4.5 e poi 3.2 nodi. Abbiamo una corrente
che ci frena paurosamente ,accosto il più possibile
a destra perchè abbiamo un mostro a poppa!! Un cargo
cinese di 200mtr e non mi va di mettere alla prova la manovrabilità
di un bestione del genere. Ci sfila a 50 mt al traverso
inondando le poppe del catamarano con una onda veramente
impressionante. Dopo qualche ora siamo fuori lo stretto
,all'orizzonte a 38 miglia abbiamo Stromboli dove ci dirigiamo
spediti. Alle due del pomeriggio siamo in rada su un fondale
di 7 metri con tutta la catena a disposizione stesa in sicurezza
sul fondo di fango e rocce. Aspettiamo il forte ponente
che tarda ad arrivare. Infatti ci è sopra la sera
seguente e soffia davvero forte. Un maggio così!?
Non me lo ricordo. Siamo in sicurezza a ridosso e con tanta
catena in acqua, ci dedichiamo un po' alla cura della barca.
Monto 8 portacanne da battagliola sui 7 metri di larghezza
a poppa del catamarano. Si un bell'assetto di pesca. I 4
portacanne per accogliere le canne affondate che danno più
trazione li posiziono nella parte più bassa della
battagliola e gli altri 4 per le canne a galla il più
alto possibile in modo che le esche lavorino senza che il
filo tocchi l'acqua. Finalmente...in tutte questi trasferimenti
di notte non avevo il tempo e la tranquillità per
pensare alla pesca. Mi preparo i terminali, le esche e i
piombi; panciera e raffio sono come sempre scaramanticamente
stivati.
Questa volta visto che ho acquistato fiducia nel Sanganeb
sono determinato a fare un bell'assetto di pesca. Infatti
dopo due giorni di sosta alle 6 di mattina salpiamo l'ancora
per le ultime 130 miglia.
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