La ricciola per Sergiane
Baia di Bobovich - Agosto 2003
Ecco alcune foto di una bella ricciola presa l'estate 2003 nelle
stupende acque Croate a bordo del gommone di un carissimo amico,
l'Arch. Sergiane di Spalato.
Abbandonato con rammarico ormai il vecchio ma ancora vivo amore
"The Predator" che pescava fino a pochi anni fa nelle
acque antistanti Pesaro e Fano, tonni e squali volpe, ora mi reco
volentieri durante le vacanze estive in Croazia per trovare un
paradiso in tutti i sensi e qualche occasione per uscire a pescare.
L'amico Sergiane ha un gommone che si presta molto bene per i
brevi spostamenti fra le isole e per efftuare la traina con il
vivo ma anche drifting ai tonni, per i quali non ho venduto le
canne e da cui difficilmente mi separerò.
Sergiane pratica essenzialmente la pesca in traina al dentice
e alla ricciola, ma la più grossa che aveva pescato fino
a quel momento si aggirava sui 7-8 Kg e non essendo riusciti ad
effettuare uscite specifiche a tonni causa condizioni di vento,
decidiamo l'indomani di procurarci del vivo e a fare qualche ora
di traina.
Poco fuori dal porto nella Baia di Bobovisch caliamo le nostre
esche, cucchiaini per cercare di prendere qualche aguglia ma,
con quell'artificiale, anche sugarelli e sgombri, buone esche
anch'esse.
Dopo un bel po' di tempo che trainevamo senza gran successo,
con un'altra barchetta che, poco distante da noi, prendeva parecchie
esche, riusciamo finalmente a prendere una grossa aguglia.
In un primo momento Sergiane non voleva utilizzarla per trainarla
a ricciole, troppo grossa secondo lui, io invece insisto e riesco
ad avere il suo consenso.
Consueto innesco con due ami, terminale e lenza con piombi, a
diverse distanze per pescare a mano, senza ausilio della canna.
E' una tradizione e vi dirò che funziona, come ha sempre
funzionato.
Facciamo viaggiare l'esca a circa 20 metri di profondità
su di un fondale non esageratamente profondo, e dopo neanche 20
minuti ecco l'incaglio sul fondale roccioso.
Questa la sensazione, in mano, della mangiata che ci ha dato
la ricciola e dopo qualche attimo di panico, ci accorgiamo che
invece c'é un pesce dall'altra parte della lenza, una preda
abbastanza grossa.
Inizia il combattimento e dopo un po' i piombi cominciano ad
entrare nel gommone, poi a riuscire facendo rumore sui tubolari,
con noi a saltare come i matti per liberare la lenza dai nostri
piedi e nel frattempo ... la barchetta che prima vedevamo pescare,
ora si era avvicinata a noi, incuriosita dalla particolarità
di quei momenti di gioia e paura di perdere un bel pesce.
Arriva a portata di raffio...
C***o, il raffio?
Il guadino? Troppo piccolo!!
Non é possibile, non é possibile perdere un bel
pesce in questa maniera.
Allora cerchiamo di stancarla ulteriormente, finché avvicinata
ai tubolari del gommone, gli ficco una mano nella branchia e la
tiro a bordo.
E' fatta.
Foto di rito all'arrivo a terra, e grande cena serale con Sergiane,
parenti ed amici.
L'uscita a tonni? Sarà per un altro anno!!
Saluti a tutti
Roberto Corsini
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