E' sicuramente inutile segnalare questa vongolara caduta nella
ragnatela di Spiderman, ma lo faccio ugualmente perché
é da anni che il fenomeno si presenta ciclicamente.
Non mi interessa la singola vongolara caduta nella ragnatela,
ma ricordare che abbiamo un sistema che non funziona, controlli
compresi.
Nel compartimento dove é rimasta intrappolata, vige la
distanza di 300 metri dalla costa come limite entro il quale non
bisogna entrare in pesca. La pesca delle vongole è effettuata
tramite, motopescherecci dotati di draga idraulica o turbosoffiante,
attrezzo che permette di raccogliere il prodotto penetrando nel
fondale.
Si vede nella foto la scia che lascia procedendo in retro.
A Viserba tempo fa c'erano problemi anche con gli alberghi rivierasci,
ma gli stessi si presentano a Senigallia, quando alle 5,30 del
mattino i rumori dei motori svegliano i turisti che, una volta
affacciati dal balcone, capiscono che di camion non trattasi e
.... caspita, fin dentro le scogliere frangiflutti.
"Camion con eliche"
Certo, di problemi ne avranno tanti anche loro, non ultima la
mafia che vuole mettere le mani sul loro business (Porto San Giorgio,
Giulianova), come anche la riduzione della taglia media commerciabile,
la moria primaverile di qualche anno fa, i periodi di fermo per
favorire il ripopolamento dei fondali e tante altre questioni
in ballo.
Forse alcuni di questi problemi potrebbero essere risolti solo
con il semplice rispetto della fascia costiera dei 300 metri.
In alcuni compartimenti si sono dati un codice di comportamento
da seguire insieme, ma ... appunto in altre situazioni non é
proprio così.
La foto é stata scattata alle 8.30 del mattino dell'aprile
2005, non vogliamo immaginare cosa poteva accadere poco dopo l'alba.
La fascia costiera é un equilibrio molto delicato, non
solo per la sopravvivenza delle vongole, ma anche per tante specie
del mare che qui vengono a riprodursi; forse manca un'istruzione
adeguata a chi esercita questa professione e come in altre situazioni
(cooperative agricole) é un'aspetto che non va sottovalutato.
Una formazione culturale per accrescere la sensibilità
a questi aspetti ambientali che hanno poi riflessi a breve periodo
sulle stesse gestioni delle loro attività.
"Forse" manca anche un controllo più stretto
e serrato, ma visto che é da tempo che si ripete il fenomeno,
é probabile che le Autorità preposte al controllo
abbiano perso la partita in gioco, e insieme all'ambiente ne escono
entrambi sconfitti.
A nulla valgono le uscite delle motovedette, c'é infatti
sempre qualcuno appostato in zona pronto a darne comunicazione
via radio e così ecco che filano tutte verso il largo,
a quella distanza minima per non cadere nel verbale o sanzione
che sia. Della ciclicità del fenomeno ci piace pensare
che sia questo il motivo e non altro!
L'attrezzo che usano é devastante per il fondale, dietro
a questo rimane il deserto lunare e più il fondale s'impoverisce,
più sono tentati di entrare entro i 300 metri dalla linea
di costa. Questo le Autorità di Giulianova l'hanno capito
e con buona volontà poco tempo fa sono salite in borghese
(penso) su un peschereccio, gli hanno staccato la radio ed hanno
preso il "largo" cogliendo in fragrante tante vongolare
in pesca; ad ognuna hanno tolto le comunicazioni radio per impedire
che dessero la voce agli altri. Un esempio ammirevole sicuramente
dopo tanti tentativi andati a vuoto.
Ci sono poi altri sistemi che si possono impiegare, e vista la
vicinanza con la costa, non ultimo potrebbe essere quello dell'utilizzo
del laser per misurare la distanza. E' tanto usato sulle strade
per la sicurezza degli automobilisti, non capiamo il motivo perché
non lo s'impiega anche per salvaguardare l'ambiente costiero.
Che questa cattura nella ragnatela serva a qualcosa?
Ce lo auguriamo in tanti, prima di tutto come cittadini rivieraschi
che amano oltre all'ambiente anche la pesca.
Spidercoast
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