A parte la minaccia della pioggia, il mare é fantastico,
calmo, anche se nel fondo c'é una buona corrente.
Corrente che nel tempo ha eroso il fango portando alla "luce"
i ciottoli di fiume, del duro insomma e che ha richiamato
i paganelli in gran numero.
L'anno precedente ce n'erano stati pochissimi, forse anche
per il fondale diverso che di anno in anno può quindi
mutare aspetto.
Subito c'é chi fa mostra delle sue doppie catture,
richiamandoci con alcune grida, e noi ne approfittiamo per
sbirciare dove lancia le sue esche e del grido subito se
ne pente. Infatti anche noi lanciamo nella stessa zona e
subito cominciamo ad avere le prime catture.
L'esca non fa tempo a toccare il fondo che subito c'è
il pesce, che con la sua grossa bocca ingoia qualsiasi cosa
gli si presenti a portato di naso.
E' il piombo che con il suo rumore nel toccare il fondo
desta l'attenzione del pesce e l'esca fa il resto; infatti
l'acqua del fondo è torbida, e poi non si spiegherebbe
in altro modo l'immediata allamata.
Il piombo temolino di 30 gr., é però troppo
leggero e sia per la forte corrente che per il tubetto pieno
d'aria che ha, comincia a rotolare e a muoversi sul fondo
finché non si mette parallelo alla corrente ed una
volta fermo, dopo pochi istanti ecco un'altra abboccata.
Come esche abbiamo con noi delle seppioline di cui utilizziamo
i tentacoli e la carne bianca del corpo, ma anche dei vermi,
i muriddu.
Vi é mai capitato di andare a funghi e trovarvi
una fila di macchine nel bosco davanti a voi?? Ebbene i
funghi ci sono sicuramente. E così per il pesce,
quel giorno sembrava la stessa cosa.
Concetto che vale un po' per tutte le tipologie di pesca,
come quella delle mormore, ma prima di contare decine e
decine di barche a meno di mezzo miglio dalla costa, c'é
sempre qualcuno che ha fatto per primo le ceste piene.
(seguito)
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