Attrezzatura
Le canne che abbiamo con noi vanno dai 2,7 metri a poco
più di 4,0 m, alcune hanno il cimino più sensibile
altre sono più robuste. I terminali sono i killers,
che sono costituiti da una lenza principale dello 0,40 con
6 braccioli dello 0,35 di lunghezza di 10 cm, si trovano
in commercio già confezionati, cambiano solo le dimensioni
degli ami e lo spessore dei fili, alcuni presentano già
dei polpetti colorati, ma sono più adatti alla traina;
i nostri hanno solo una piumetta a fianco dell'amo e delle
palline fosforescenti per aumentarne la visibilità
sott'acqua. Qualcuno si è confezionato artigianalmente
qualche terminale e solo adesso ne parla e li mette in mostra,
per chissà quale futura preda e così l'invidia,
senza aver preso ancora un pesce, comincia a crescere fra
gli animi.
Piombo finale del peso fra i 75 e 125 gr.
La pescata
Il tempo è nuvoloso, il mare quasi calmo, siamo
SOLI, la nostra barca è l'unica in zona, che pace
se non fosse per quel caz
di Nautofono
E' Claudio
che cita il primo 4 a ZERO, ha infatti salpato per primo
quattro prede, 2 bendolini, 1 maridola ed un suro, le danze
sono aperte, gli animi si scaldano e dopo poco anche i corpi
per l'intenso lavoro di recupero a ritmo frenetico delle
nostre lenze dal fondo, appesantite da triplette e più
di pesci tipici di quel fondale e di quel periodo.
Cristian, ancora intorpidito dal freddo e dal sonno
non ha la minima voglia di innescare i sei ami con l'ampia
scelta di esche a disposizione, così lascia andare
i suoi ami nel fondo addobbati delle sole piumette e perline
e, caso strano ma forse no, anche a lui non mancano catture
multiple; subito il fratello gli rimprovera il fatto che
tale fortuna dovrebbe averla anche nelle uscite a tonni.
Giovanni nel frattempo tira su la sua seconda boga,
che sembrano prediligere gli addobbi abbondanti e luccicanti
dei suoi ami. Dopo neanche mezz'ora che siamo in pesca in
due notiamo dei salti di un grosso pesce a circa 200 metri
dalla barca, verso il largo rispetto la piattaforma, due
sguardi ed un'unica decisione, filare quanto prima l'unica
canna da tonni portata dietro, innescata con l'ultimo suro
pescato ed ancora vivo.
Innesco, piombo, palloncino e lasciamo filare poco lontano
dalla poppa, siamo quasi al completo, manca solo una canna
per palamite che dopo poco viene filata a poca distanza
dalla poppa, con innescata una sarda prelevata dalla cassetta
per la pasturazione per il tonno. Ma presto ci dimentichiamo
di lui, infatti il sacco a fondo ha cominciato a sciogliersi
e a rilasciare più abbondantemente la pastura macinata,
mossa da una leggera e residua onda di maestro, richiamando
così pesce in abbondanza, in particolare suri grossi
e anche luccardi o lanciare. E' Cristian che ad un certo
punto non riesce a tirar su la lenza, sembra incagliata
sul fondo, ma continuando a pompare con energia riusce a
staccarla dal fondo, tutti incuriositi lo seguiamo nel suo
recupero. Senza neanche un'esca negli ami porta in superficie
4 grossi suri, sembra un albero di natale addobbato a festa,
ma prima di imbarcarli, uno si slama riguadagnandosi la
libertà.
Giovanni continua a tirar su le boghe, ed inizia così
a prendersela con il negoziante che gli ha rifilato i killer
molto ricchi e sfarzosi, e con il prossimo pesce che sta
recuperando
. Se è ancora lei, la violento
E cosa poteva essere? L'ennesima boga, che dopo qualche
istante finisce spiaccicata sulla struttura in ferro poco
distante. Decide quindi di abbandonare la pesca con i killers
per provare con cozze e granchi a mezz'acqua.
Noi continuiamo a calare e a tirar su, il sole nel frattempo
si è fatto vedere anche se molto timidamente; fa
quasi caldo. Cristian ha poco piombo e nel lancio una grossa
aguglia riesce ad intercettargli un esca rimanendo così
allamata al volo. Io invece sono già due recuperi
in cui il terminale a sei ami mi si attorciglia a causa
di qualche grosso suro più vivace, decido quindi
di cambiare piombo sostituendolo con uno di 100 gr. così
da limitare i danni e il tempo perso a sbrogliare lenza
e terminali.
Non mancano pesci allamati per la schiena ed altre parti
del corpo; il primo pesce infatti che si allama dibattendosi,
non fa altro che muovere lenze ed ami, rendendoli più
attraenti, agli altri pesci che avvicinandosi per mordere
il più delle volte vengono allamati in parti esterne
la bocca.
La varietà e le dimensioni sono molto varie, se si
lasciano gli ami più a contatto del fondo si catturano
specie più tipiche del fondale, bendolini, moletti,
maridole, scorfani di non grossa fattura, e qualche pagello;
se si alza il terminale qualche metro dal fondo è
più facile imbattersi in grossi suri e luccardi,
raramente qualche piccola riccioletta.
Il mare si è completamente calmato, la barca non
beccheggia più e così il sacco non rilascia
il suo contenuto e noi ci dimentichiamo di scuoterlo di
tanto in tanto. Le allamate si fanno più rade ma
di pesce ne abbiamo preso già tanto e cominciamo
ad accusare un po' di stanchezza. L'orario inoltre ci dice
di rientrare a breve, anche perché la vista di qualche
tronco all'andata, non ci lascia tranquilli e preferiamo
tornare in porto navigando con una buona luce.
(Segue)
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