Pesca sub o pesca a traina? Passione e basta
Sono un pescasub, e vado in acqua tutto l'anno prevalentemente
sul litorale di S.Severa/S.Marinella visto che ho una casa proprio
sul mare.
La pesca sub é una vecchia passione coltivata da giovane,
un po' trascurata con il passare del tempo a causa degli impegni
di lavoro e familiari e ripresa con slancio negli ultimi anni.
Pescare con la canna (dalla barca o da riva) é solo un
passatempo per stare in compagnia con i miei figli e nipoti e
per prendere un po' in giro mio cognato, grande appassionato di
questo tipo di pesca.
Questa estate, spinto da figli e nipoti stufi di vedermi uscire
in mare da solo per le mie tranquille immersioni non potendomi
ancora accompagnare se non per lunghe e noiose attese sulla barca,
ho preso l'impegno di uscire (qualche volta era nei patti) a pesca
con loro a traina.
Premetto di non essere un espertissimo pescatore a traina, ma
devo dire che conosco la tecnica avendo passato molte giornate
in mare con pescatori esperti quando ero ragazzino. Ad ogni modo
, non disponendo di una attrezzatura completa e aggiornata, insieme
a mio figlio, felice come una pasqua, sono andato a comprare tutto
l'occorrente per costruire tre o quattro lenze a mano, giusto
per giocare insieme nel periodo delle ferie.
Dopo aver comprato lenze, piombi, minnows di tutti i colori ed
aver soprattutto speso un discreto capitale, circondato da un
bel gruppetto di ragazzi entusiasti mi sono dedicato alla preparazione
delle lenze.
Sono realista, e durante tutto il tempo non ho fatto altro che
spiegare la difficoltà della traina, soprattutto nel nostro
caso, e le principali doti del pescatore in generale e del trainista
in particolare: pazienza, tenacia e soprattutto
grande passione indipendentemente dal risultato della pesca.
Così dopo aver messo in guardia ben bene il gruppetto
di entusiasti fanciulli sulle difficoltà della traina ,
sperando (scherzo) in un loro rapido disimpegno a causa dei mancati
risultati, per tutto il mese di agosto (mattina presto e pomeriggio
tardi) non ho fatto altro che pescare
. A TRAINA!!
Infatti i miei ragazzi, che insieme a me costituivano un improbabile
equipaggio, non hanno fatto altro che ferrrare pesci per tutto
il mese: lecce stelle, occhiate, sugherelli, sgombri anche di
buone dimensioni, certo non si trattava di pescioni ma il divertimento
é stato grande e la passione invece di scemare aumentava.
Era il 31 di agosto,
le vacanze stavano per finire, di pescasub ne avevo potuta fare
poca e la ciurma speravo fosse sazia di giri in mare. Tanto più
che si era alzato uno strano venticello da sud /sud est ed il
cielo era grigio come accade nelle giornate di fine estate, per
farla breve nessuno avrebbe mai pensato di uscire con quel tempo.
Nessuno?
Mio figlio Fulvio no!!!
Essendo diventato il principale cliente del negozio di pesca all'inizio
di S.Marinella, non poteva non sperimentare il nuovo minnows autoaffondante
comprato il giorno prima.
Alle 5.30 piomba in camera e mi sveglia:
"Papa' andiamo!"
"Dove?!??" dico io",
E lui imperativo: "Ma a pesca no!! Dai Svegliati!"
Senza poter replicare, mi trovo in spiaggia circondato da Fulvio,
Teresa (la cuginetta) ed Alessandra (mia figlia).
Soliti traffici e discussioni per armare la lancetta e alle 6.30
siamo in mare, che non preannuncia niente di buono.
Come al solito io sono al motore, mentre caliamo solo due lenze
a mare per evitare parrucche, Fulvio:" Questo minnows nuovo
lo voglio mandare a fondo perché mi sono stufato di prendere
stupide occhiate!".
Lo guardo con un po' di sufficienza mentre con l'ecoscandaglio
cerco di andare intorno ad una cigliata di una secca vicino Capolinaro
che conosco, dove con condizioni di mare diverse ho visto girare
pesce.
La certezza dell'equipaggio, con il passare delle ore si trasforma
in delusione, i tre prodi pescatori in erba stanno quasi per annoiarsi
e mia figlia grande comincia a soffrire un po' il mare. Alle 10.30
dopo un ennesimo passaggio sulla stessa secca, proprio nel momento
in cui le troppe barche in giro mi stavano per consigliare un
rapido ritorno a casa, mia nipote con calma serafica esclama la
fatidica frase:
"Mi sa che ho preso
",
e ancora
"Mi sa che ho preso il fondo".
Tra i tre devo dire che Teresa é la meno "esperta"
per cui dopo aver lasciato il motore a mio figlio prendo in mano
la traina sicuro di trovarmi di fronte ad una lenza incagliata
.
Tutto in un secondo!
Non era il fondo, l'animazione sulla barca cresce,
Fulvio: "Prendo il coppo?"
Io:" No tu stai al motore. Ale prepara il coppo e tu Teresa
controlla l'altra lenza".
L'altra "Te l'avevo detto che avevo preso!"
Momenti bellissimi, il pesce é allamato bene, ma non riesco
a capire che tipo di pesce possa essere.
Ovviamente non é un'occhiata o un sugherello
. E
dopo un primo accenno alla lotta sembra lasciarsi tirare su.
I ragazzi in coro: " Cos'é? Com'é? É
grosso?".
Mantengo la calma (mah forse!?) e faccio in modo che la lenza
(a mano) resti in tiro.
"Fulvio rallenta un po' che questo mica é un sugherello
!"
Senza strappi il pesce viene su! Sempre più su, ora é
sotto la barca
.
É bellissimo!
Il coppo viene piazzato dietro alla coda del pesce con una azione
di Fulvio "quasi" da manuale, ma si può capire
vista l'emozione.
Due tentativi a vuoto con paura di perderlo e poi
. é
fatta!
Salpiamo il pesce in barca e l'urlo della ciurma fa sobbalzare
un trainista che con aspetto professionale ci aveva guardato con
aria di compatimento pochi minuti prima.
A proposito dimenticavo di dire che il pesce é un bel
denticione di 2,300 Kg. come potete vedere nella foto scattata
subito dopo la cattura.
Il risultato é certamente dovuto ad un colpo di fortuna,
chissà se ripetibile, ma la costanza dell'equipaggio, la
tecnica utilizzata e lo studio per capire come realizzare al meglio
le lenze mi fanno dire con certezza che si può parlare
di fortuna come in tutte le pescate ma non di casualità.
Ora pero' la domanda é ? Riuscirò più a mettermi
la muta?
fan club acque basse
"acque basse poco fiato pesce assicurato"
Sergio
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