Le Orate di S. Severa
Vi scrivo solo oggi 31 marzo 2004, in quanto la giornata di oggi
è particolarmente uggiosa e grigia, ben lontana dalle giornate
luminose, calde e torride dell'estate 2003.
Nell'agosto 2001, eravamo in vacanza io, la mia famiglia e quella
di mia sorella a S.Severa vicino a Roma. Gommone al seguito ci
apprestavamo a vivere dei bei momenti di pesca con mio cognato
Maurizio anche lui appassionato di pesca (per lo più di
acqua dolce).
Dopo aver fatto miglia e miglia a traina col solo risultato di
catturare sugherelli e qualche sgombro, eravamo
arrivati già a fine agosto e dovevamo presto rientrare
alla nostra amata capitale. Il giorno 29 Agosto una forte libecciata
con temporale ci trattenne a casa a giocare a carte e leggere
riviste ovviamente di pesca.
Il giorno dopo il vento era leggermente calato, ma sempre forte
con mare forza 5, quindi non era il caso di uscire con il gommone.
Invitavo mio cognato ad una pescata di surf casting, ma lui piuttosto
sfiduciato, non venne. Scrutando il mare notai che il forte libeccio
aveva un po' girato verso sud attenuando un po' l'onda. Il mio
istinto venatorio mi diceva che poteva essere un giorno potenzialmente
buono (memore di una orata di Kg. 2,400 presa l'anno precedente
con mare simile). Comprata l'esca al "ponticello" di
S. Marinella mi apprestavo quindi a pescare.
Lanciando 150 grammi di piombo tondo al di là di un frangiflutto,
il mare dopo circa 4/5 minuti lo riportava a riva. (calcolate
Voi come fosse mosso il mare) dopo aver fatto "navigare"
l'esca quasi longitudinalmente alla costa.
Nonostante la pioggia sentivo che c'erano le condizioni giuste.
Infatti dopo circa un'ora di lanci e la coda dell'ultimo verme
innescata, la mia Verett vecchia di 20 anni fece due "inchini"
degni di nota, allentando molto il filo. Prendo la canna in mano
e recuperando leggermente il filo sento che mi "pesa"
molto.
Conto fino a tre e do' una "ferrata" decisa.
Aspetto qualche secondo e sento che c'è un grosso pesce
che scoda; la mia esperienza mi dice che è veramente di
taglia. Lo lascio "sfrizionare" alcune volte, poi aiutato
dal mare, lo faccio entrare dentro il golfetto formato dai frangiflutti.
Il bagnino a riva mi urla che non si può pescare, ma io
non lo ascolto per la forte emozione (mi si era seccata tutta
la bocca) e rimango concentrato a tenere giustamente in tiro il
filo per non perdere il "capoccione".
Dopo aver fatto alcune evoluzioni intorno ad alcuni bagnanti,
"sfrizionando" di nuovo, lo riesco a spiaggiare (durata
del combattimento con preghiere di non "slamamento":
15 minuti circa). Si crea subito una gran folla e il bagnino mi
disse: "me lo potevi dire che era così grosso,
ti avrei aiutato volentieri!!!!!". Al peso si trattava
di una orata di kg. 3.200.
Morale: non bisogna mai disperare, il mare riserva sempre
delle grandi e inaspettate sorprese!!!!
Cordiali saluti e buone catture a tutti!!!!
Roma, 31 marzo 2004
Marco Clementi (Roma) amico del Sig. Pagavino Claudio (Roma)
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