Team Vado e Tonno:
Max detto il Tedesco, Capitano/Leader
Mariotto detto il Tigre, Mate/Angler
Gianni detto il Conte, Angler
Località:
Comune di LATINA
Provincia di LATINA
Prima uscita dell' anno alla ricerca di Sua maestà,
dopo il solito incontro sotto casa del capitano alle 6:30, e aver
caricato la barca con tutte le attrezzature, ci fermiamo al solito
bar per prendere un caffè mentre si fa benzina e via verso
il Mare.
La giornata si rivela come prevista dal bollettino emesso dal
Team: sole, cielo limpido, Mare piatto, euforia a mille; ok si
cala in acqua la barca, le sarde sono a bordo con tutto il materiale
non ci resta che imboccare l' uscita di Rio Martino e portarci
in pesca.
Arrivati ci si organizza per mettere le canne in acqua, mentre
il MATE "con una certa voglia misteriosa, ma forse se lo
sentiva" si porta a poppa per iniziare a pasturare con una
maestria che si sarebbe avvicinata qualunque cosa.
Intanto il capitano intento a registrare il Suo cannone, si godeva
anche un po' di sole accendendo lo stereo, e mangiandosi il suo
immancabile panino, mentre io calavo in acqua il mio.
La giornata, proseguiva come al solito fino a quando il cicalino
del mio Pen non si mette a strillare con quel suo richiamo inconfondibile,
in un attimo, tra l'adrenalina che scorreva a fiumi, il tempestivo
richiamare delle altre canne da parte dei miei amici, il Grande
Gioco ha inizio.
Indossata la pettorina, incomincio a recuperare quei 250/300 metri
di filo che mi aveva portato via in solo trenta quaranta secondi
con la fuga della mangiata, "una mangiata che ricorderò
a lungo" lo tengo subito bene in canna per almeno 40 minuti
che mi consumano fisicamente e mentalmente, accorgendoci da subito
che la preda è grossa il CAPITANO mi richiama a una gestione
più controllata della preda e io rispondo senza esitare.
Il MATE già con il ferro del mestiere in mano, aspettava
con impazienza il momento di vedere il suo avversario negli occhi
per portarlo a bordo in tutta sicurezza, ma quel fatidico momento
si allontana perché il nostro amico ormai sotto barca si
punta a 22 metri e decide di non schiodarsi punzecchiandomi con
continue piccole fughe, che provano veramente all'estremo la mia
resistenza.
Il CAPITANO ripresosi dalle turbe psicologiche che lo avevano
attanagliato e colto da un momento di lucidità, si accorge
che il suo ANGLER forse aveva bisogno di un attimo per recuperare,
si rivolge a me quasi tuonando un ordine, ed io con immenso piacere
e soddisfazione gli passo la canna dopo che aveva provveduto ad
indossare la pettorina.
Appena lasciata la canna per qualche minuto, e incrociando lo
sguardo del MATE, sguardo veramente impressionante, capisco che
forse gliel'avevamo quasi fatta.
Rinvigorito di nuove energie, riprendo possesso del cannone riportandomi
subito in combattimento.
Sento sempre più forti e incoraggianti gli sguardi dei
miei compagni, essendo quasi un'ora che combattiamo decido di
tarare più a corto la frizione per cercare con qualche
pompata corta e decisa di schiodare Sua Maestà, la scelta
risulterà decisiva.
La specchiata è grande e bellissima, il MATE prende la
Sua guadagnata e meritata postazione sulla murata destra della
barca con il suo strumento preferito, il CAPITANO gonfio di orgoglio
si affianca aspettando che io lo porti a tiro.
La manovra richiede molta lucidità, non è che ce
ne sia molta ma quella che è rimasta basta, gli amici fanno
il loro lavoro con sicurezza e maestria.
E' a bordo, enorme e fiero con l'occhio che ti guarda come per
dirti "siete stati migliori", e si, lo siamo stati.
Tirato tutto in barca ci affrettiamo a tornare a terra per non
fare scurire la carne.
Le pacche sulle spalle il ripetere mentalmente tutto secondo per
secondo, ci portano senza accorgercene all'ingresso di Rio Martino,
accostando la barca ci rendiamo conto che è stata una giornata
veramente importante e bellissima per il Nostro TEAM .
Alla pesa si rivelerà un tonno di 63 kg.
Ringraziamo innanzi tutto la natura, che ci permette di soddisfare
queste nostre aspirazioni mortali, successivamente il nostro CAPITANO
Max .
Ci auguriamo che tutti gli equipaggi affiatati come il nostro,
possano dire VADO E TONNO ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !
! ! ! ! ! ! ! ! ! ! ! !
Senza un avversario la virtù marcisce . ( Seneca )
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