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La pesca alle palamite, sgombri, occhiate praticata dai barconi o o motonavi italiane.


Pesca dalla barca:

Traina alle Leccie

Alle foci del Tevere.




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Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso.

NEWS

Foce del Tevere: come peschiamo le leccie

 

Azione di pesca

La leccia attacca indifferentemente sia le esche trainate in superficie che quelle trainate affondando di qualche metro la lenza. Pescando con due canne può essere utile variare un po' l'azione, affondando una delle due lenze. Come metodo d'affondamento, il più pratico è l'uso di un piccolo piombo guardiano, da 100-150 grammi. Teniamo conto che, nella zona di nostro interesse, la profondità è di pochi metri. Io però finisco sempre per preferire la traina in superficie, al solo scopo di rendere più divertente l'azione di pesca.
L'attacco è spettacolare e può durare per diversi secondi. Spesso la leccia non si decide ad ingoiare il cefalo, lo prende e lo lascia, continuando a colpirlo fino a lanciarlo in aria. E' uno spettacolo che lascia senza fiato. Sono momenti di forte tensione ed è molto emozionante anche per i pescatori più navigati. Altre volte si assiste ad un costante inseguimento e per indurre la leccia all'attacco si deve ricorrere a qualche trucchetto, aprendo completamente la frizione in modo da consentire al cefalo una fuga "naturale" oppure, al contrario, provocare la "fuga" dell'esca con un recupero veloce. L'attacco in questo caso può avvenire anche a due metri dalla barca!
Prima di ferrare è bene aspettare che il pesce parta deciso nella sua fuga. In caso di ferrata a vuoto non tutto è perduto. Spesso la leccia torna sul cefalo ed attacca di nuovo, in preda ad una frenesia incontrollabile. Da questo punto di vista, l'azione ricorda un po' la tecnica utilizzata nella pesca del dentice.
Il combattimento di solito non crea problemi particolari. Si svolgerà prevalentemente in superficie ma senza gli spettacolari salti del serra. Di solito la leccia compie qualche fuga, via via sempre più corta, per poi farsi trascinare alla barca. Alla vista di questa, dà fondo alle ultime forze e si produce in qualche altra ripartenza in velocità ma mai prolungata. La leccia non ha la potenza e la resistenza di una ricciola e di solito una decina di minuti è sufficiente per portare al raffio anche gli esemplari più grossi. L'unica attenzione da fare è quella di non cedere troppa lenza al pesce nel caso di traffico intenso d'imbarcazioni. Alla foce del Tevere, nei giorni festivi con la bella stagione, molte sono le barche che entrano ed escono e questa situazione non è da sottovalutare.
L'esito del combattimento, in ogni caso, non è mai scontato e può capitare che il pesce si slami. Anche perché, negli attimi frenetici dell'attacco, il pesce può essere ferrato esternamente alla bocca, in punti di scarsa tenuta per l'amo.

 

( Zona di pesca )

 

 


TRAINA: La leccia

Premessa

Montatura e l'esca

Azione di pesca

La zona di pesca

 

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12 Febbraio - 2004 (Powered by Net Tuna)