Tante tecniche, un unico risultato:
L'ESCA VIVA
L'AGUGLIA
Si pesca soprattutto a traina.
E' un pesce di superficie.
Lenza dello 0,20 minuscola girella terminale dello 0,18
, amo diritto del 10.
Come esca un bigattino oppure un verme , di mare o di terra
è indifferente oppure una strisciolina di pelle brillante
ricavata dalla stessa aguglia, da un sugarello o da uno
sgombro.
Per la preparazione di quest'ultima è necessario
un coltello a lama sottile, di quelli usati per sfilettare,
muoverlo in parallelo al piano di appoggio , affondando
la lama per pochi millimetri nella carne del pesce e ricavandone
una striscia lunga poco più di tre centimetri.
Ad una estremità , si conficca l'amo da sotto a sopra
e poi nuovamente da sopra a sotto , con il filo si confeziona
un doppio mezzo collo dalla parte opposta ottenendone una
striscia ben stesa e pronta per pescare.
Tutte queste esche si usano in modo analogo , si cala in
mare una ventina di metri di lenza e si attende il primo
tocco.
L'aguglia si comporta come un piccolo Marlin, prima tocca
con la " spada" e poi mangia, se la sua preda
si arresta tramortita.
Bisogna quindi cedere filo al tocco , per poi ferrare.
Negli ultimi anni si è diffusa un'altra tecnica basata
sull'utilizzo di una matassina variamente colorata di cotone
, in cui l'aguglia dopo il tocco resta avvolta per il becco
senza potersene staccare.
E' veramente micidiale e offre il vantaggio di non ferire
l'aguglia.
E' possibile usare anche esche artificiali di vecchio stampo
come dei minuscoli cucchiaini, ma rispetto alle due tecniche
precedenti non offrono benefici.
Velocità di traina da un nodo e mezzo a tre nodi.
Se qualcuno vuole provare esiste anche un'altra tecnica,
ma le componenti per poterla attuare sono molte.
Acque basse , presenza di aguglie in gran numero, pastura
e soprattutto capacità di lanciare il rezzaglio o
giacchio.
E' una tecnica che usano alle Florida Keys per catturare
un pesce esca del tutto analogo alla nostra aguglia: il
ballyhoo.
Si portano su dei bassifondi dai tre ai cinque metri.
Fermano i motori e buttano fuori un sacco di pastura in
genere sarde finemente triturate.
Usano gettare anche dell'olio sull'acqua per renderla meno
increspata.
Immediatamente sotto la barca si raccolgono una miriade
di pesci soprattutto i "codagialla", dopo qualche
minuto in superficie si avvicinano i ballyhoo.
Se la distanza è giusta lo skipper lancia il rezzaglio.
Quando va bene, c'è esca per tutta la giornata.
Se il non è soddisfacente si ripete il tutto.
Il sugarello
e lo sgombro
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