Tipologia della strisciata
La strisciata è una fase che raramente viene omessa,
pur corta che sia viene comunque effettuata.
Prima però bisogna fermare la barca e solo quando
si è completamente fermi, gettare alcune sarde in
acqua osservandone la discesa e la direzione rispetto la
poppa. A seconda di come vi metterete in pesca una volta
terminata la strisciata, cioè ancorati o no, prenderete
a questo punto due opposte direzioni.
Se si esclude l'Alto adriatico dove è norma ancorarsi
su fondali di 30 metri circa, per la maggior parte dei casi
la pesca viene effettuata in deriva, in scarroccio, mossi
solo dalla risultante della forza della corrente con quella
del vento. In deriva quindi prenderemo la direzione opposta
a quella in cui spostava la sarda, per capirci, se la sarda
con la barca ferma, affondandosi andava verso NW, la strisciata
andrà eseguita con prua a SE.
Viceversa, se pensiamo di ancorarci, cosa ormai abituale
per i pescatori del Tirreno, anche su fondali abbastanza
profondi, bisogna calcolare ad occhio la direzione che la
poppa della barca avrebbe una volta ancoratisi, quella sarà
anche la direzione della nostra scia durante la pasturazione,
quindi bisogna strisciare risalendo la corrente o meglio
la risultante fra la forza del vento e delle correnti superficiali.
Facile a dirsi, ma poi quando si è li e la direzione
non ti coincide con il punto prefissato per l'ancoraggio
o quando a metà giornata le condizioni esterne cambiano
un
po' di esperienza non guasta.
La strisciata solitamente nel Tirreno viene fatta
per mezzo miglio mentre in Adriatico la lunghezza
è di quasi un miglio e a volte di un miglio e mezzo,
ma questo è variabile a seconda delle condizioni
meteo marine. Nel tirreno spesso si pesca ancorati su una
secca o meglio su un ciglio di una secca dove a poca distanza
le correnti di profondità penseranno loro a distribuire
su un'ampia zona le sarde della nostra pasturazione. In
previsione di una giornata di alta pressione con assenza
di vento e correnti, è buona norma farla più
lunga mentre se c'è già vento e un po' di
mare con forte corrente, anche in adriatico può essere
eseguita una strisciata di mezzo miglio o poco più.
I canoni sono questi, ma quando sei li, spesso si continua
a strisciare lungo la rotta precedentemente percorsa, per
la distanza che manca al punto in cui ci volevamo fermare
e così facendo, noi dopo la prima ora abbiamo anche
allamato, per non dire dei super raccomandati che quando
calano la seconda canna, il tonno abbocca già sulla
prima lenza filata.
Comunque rimaniamo del concetto di eseguire la strisciata
come sopra esposto perché è come se avessimo
anticipato la pesca di un'ora circa, quando la strisciata
però si fa in 10 minuti, molto utile questo, quando
arriviamo leggermente tardi sulla zona di pesca. Quello
che noi infatti distribuiamo lungo tutta la lunghezza della
strisciata, i tonni sono capaci di risalirla in pochissimo
tempo.
Strisciare vuol dire che la barca deve assomigliare a quanto
i pescherecci abitualmente fanno con le reti, cosa ben conosciuta
ai tonni. Vuol dire cioè procedere a velocità
non elevate procurando una sorta di scia rumorosa (motori),
luminosa (schiuma) e odorosa per il getto delle nostre sarde.
Sono tre componenti irresistibili per il tonno, che spesso
aspetta che le reti vengano tirate su ma che dalle quali
spesso fuoriescono i piccoli pezzi (pesci o scarti) o che
successivamente alla cernita vengono gettati sulla scia
del peschereccio.
Ecco quindi un'altra cosa a cui molti non sanno rinunciare
e cioè con motori entrobordo diesel variare leggermente
il numero dei giri del motore, mentre si procede a zigzag,
nella prestabilita direzione e ciliegina finale, al termine
della strisciata, le ultime sarde vengono sparse all'interno
del cerchio ( o a forma di 8) percorso anche due volte con
la barca. Vi sembrerà di navigare nella ferrarelle.
Un consiglio pratico: dosare e distribuire la sarda preparata
per la strisciata in maniera omogenea, potreste avere già
i tonni dietro la vostra scia quindi non esagerare a momenti
ed in altri scarseggiare, così pure quando si esegue
il cerchio finale. La dose distribuita spazialmente se eccessiva,
può invogliare i tonni a soffermarvisi per terminare
il pasto perdendoci quindi di "vista".
(seguito: altri
consigli)
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