Soluzioni alternative
In termini di rispetto della vitalità dell'esca,
non vi sono delle vere soluzioni alternative a questo tipo
d'innesco per lo sgombro, anche se, sotto questo aspetto,
vi si avvicina un altro innesco, utilizzato da alcuni sempre
in Alto Adriatico in cui, il foro sulla schiena dello sgombro,
viene effettuato sempre con un amo, ma non quello da tonni,
bensì da uno più piccolo legato a quello grosso.
Nelle gare e regolamento IGFA é cosa non consentita.
Si esegue prendendo un amo lungo circa 2 cm, assicurandolo
bene a quello da tonni, facendo in modo che l'angolo fra
i due sia di 90°. I gambi di entrambi devono essere
paralleli per essere legati, l'angolo di 90° è
quello fra le due punte degli ami, in modo tale che, quando
si infila l'amo piccolo sulla schiena dello sgombro, la
punta dell'amo da tonni si trovi parallela alla linea del
pesce, così da non infastidirlo, nascondersi bene
e non opporre troppa resistenza al nuoto del pesce.
Come il primo innesco descritto, anche questo, è
specificatamente qui descritto per la pesca in deriva al
tonno (drifting) ma, mentre con il primo si può mantenere
un buon assetto nel nuoto dell'esca, anche con corrente
sostenuta, con il secondo si ha un miglior rendimento solo
con scarroccio debole o quasi assente.
L'amo piccolo legato a quello del tonno, (gambi affiancati,
ma punte poste a 90° fra loro) non infastidirà
assolutamente l'allamata del tonno, tiene bene sull'esca
e sarà da rimpiazzare a fine combattimento.
Attenzioni
Inutile dirlo, ma per rendere completa la descrizione dell'impiego
dell'esca viva in drifting, è giusto ricordare che
è buona norma, non appesantire troppo la lenza in
pesca, con grossi piombi, questo sia per permettere al pesce
vivo di muoversi in maniera più naturale, senza che
esaurisca presto le sue riserve, ma soprattutto per avvertire
i movimenti dell'esca viva sul sistema di galleggiamento
della nostra lenza (palloncini, bottigliette, polistirolo
ecc..). Avvertire il movimento dell'esca, attraverso gli
spostamenti del palloncino, serve per capire lo stato di
vitalità dell'esca e decidere se è l'ora di
sostituirla, se poi particolarmente frenetici rispetto al
solito, ad intuire anche attraverso questi, che in zona
è arrivato il predatore, che auguriamo a tutti possa
essere, la locomotiva dei mari, ma anche il Volpe o il naso
lungo, lo spada.
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