L'esca in perfette condizioni. Si, perché é
successo spesso che il tonno, già in zona, ha mangiato
proprio dopo il cambio dello sgombro vivo in quanto, più
vivace e vitale, ha fatto perdere qualsiasi inibizione al
tonno che così si è lanciato sull'esca viva
appena sostituita.
Se lo sgombro viene innescato direttamente con l'amo da
tonni sulla schiena, fra l'ultima pinna e quella caudale,
per la ferita più grossa provocata, questo perderà
in poco tempo la sua vitalità iniziale; poco male
se il reperirne degli altri è alquanto facile per
la grande disponibilità che ne abbiamo al momento
ma, quando arriva il tonno, poi di esca viva se ne riesce
a fare ben poca, perché sparisce in un batter d'occhio.
Ecco quindi la necessità di eseguire un innesco che
sia più rispettoso della vitalità dell'esca
e, allo stesso modo, efficace per presentarsi all'appuntamento
in perfette condizioni. Come dire in SMOKING
Non vi dico poi come si rimane quando, dopo ore e ore di
attesa, sotto il sole e avvolti dai "profumi"
delle sarde, il tonno o più tonni si avvicinano in
scia alla nostra barca, e come sono arrivati così
si allontanano, perché stanno cacciando su un grosso
branco di pesce vivo. Le domande e i quesiti ci assalgono
al momento e per i giorni seguenti, trovando poche risposte
a riguardo, ma una domanda ci dobbiamo porre e cioè:
avevamo in acqua qualche esca viva e magari in superficie?
Lo sgombro vivo non è l'unica esca che funziona bene
per il tonno od altri predatori, il suro o sugarello è
un'altra esca interessante, sul quale l'innesco è
di facile esecuzione, perché dotato di due narici
ben evidenti e di buon utilizzo. Lo sgombro ha un altro
punto "morto" che può essere utilizzato
in maniera egregia, sempre che l'operazione venga eseguita
in tempi brevi e da mano esperta.
Le foto, che visualizzano il processo, sono state effettuate
per praticità su uno sgombro morto e altrettanto
è consigliabile fare, le prime volte, per esercitarci
ed acquisire manualità nell'esecuzione. Quando poi
verrà il momento, assicuriamoci di eseguire l'innesco
tenendo il pesce il minor tempo fuori dall'acqua, e solo
per gli istanti che necessitano per far passare il multifibre
attraverso il foro praticato con l'ago. I nodi sul multifibre
potranno essere eseguiti con lo sgombro all'interno di una
vasca del vivo o, in mancanza di questa, all'interno di
un capiente recipiente, dove vi è stata messa da
poco dell'acqua di mare. Lo sgombro è infatti abbastanza
delicato e, in quei momenti, c'è anche da capirlo,
il suo bioritmo accelera in maniera esponenziale e l'ossigeno
nell'acqua non deve mancare in particolare in estate quando
la temperatura è elevata. Se abbiamo del ghiaccio
in grandi quantità, non sarà un male, raffreddare
l'acqua prima di eseguire l'operazione chirurgica.
Un'altra considerazione sulla tipologia d'innesco che andremo
a descrivere é che nel caso specifico, possiamo impiegare
anche ami grossi, cosa impossibile se eseguiamo l'innesco
diretto dell'amo da tonni sulla schiena dello sgombro vivo;
un amo grosso è sempre un vantaggio maggiore per
portare al termine lunghi combattimenti spesso frequenti,
con i tonni che gironzolano nelle acque dell'Alto Adriatico.
Segue
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