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Indice Pesci e TecnichePesca di Bolentino  dalla barca: Pagello

Elenco programmi e risultati delle principali gare di pesca d'altura per l'anno in corso

 

Pesca dalla barca:

Bolentino al Pagello

Alto Adriatico

INDIANA (Andrea)




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Racconti ed immagini di alcune catture segnalateci per l'anno in corso e passati.

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Alto Adriatico: pesca del Pagello

 

Attrezzature

L'attrezzatura adatta per questo tipo di pesca, non differisce di molto dalle altre usate per il comune bolentino: lenza madre di nylon dello 0,25-0,30, terminante con una girella a moschettone, cui seguirà un finale a tre ami ed un piombo di circa 50 grammi, a seconda della profondità e della corrente.

La parte più importante è logicamente il finale, il quale richiede una certa perizia nella realizzazione. Esso sarà formato da una madre di circa un metro, con annodati tre corti braccioli, di circa 15 cm., intervallati a venti centimetri l'uno dall'altro. Il più basso di questi, penderà a non più di cinque centimetri dal piombo; e sarà anche quello che risulterà, probabilmente, il più catturante.
La minima lunghezza dei braccioli è necessaria affinché non si attorciglino durante la discesa verso il fondo.

Il terminale è opportuno venga realizzato tutto con un filo del 0,20. E', inoltre, bene realizzare nodi che facciano restare i braccioli il più possibile discosti dalla madre, mentre il piombo, dovrebbe essere preferibilmente a tronco di piramide; ciò per impedire che, una volta appoggiato sul fondo, rotoli producendo rumore e possa anche essere causa d'avvitamenti della lenza. Il piombo sarà agganciato all'occhiello terminale del calamento mediante un moschettone a girella.

 

Un'altra esca veramente valida, ma che, purtroppo, per la battuta odierna non siamo riusciti a procurare è il paguro. Il paguro cade spesso vittima delle necessità alimentari del pagello, in particolare quando, per riprodursi, abbandona la conchiglia in cui alloggia. Noi la consideriamo l'esca per eccellenza nella pesca al pagello, ma è assai difficile procurarselo. L'unica possibilità deriva dai pescatori professionisti, quando vanno ad effettuare la pulizia delle reti, dove questi molluschi rimangono spesso impigliati.
In mancanza di quest'esca, veramente speciale, si potranno usare quelle considerate più usuali per la pesca in mare: gamberi, strisce di seppia, tentacoli di totano e qualche volta anche il pezzetto d'alice.

 

Il Pagello ha un modo tutto suo avvicinarsi all'esca: prima si sente una robusta testata, cui segue una trazione vigorosa. Una volta allamato, durante il recupero della lenza, non è rara la sensazione di un'improvvisa perdita di trazione della lenza. Il Pagello gioca anche di questi scherzi: nuota verso la superficie per due tre metri, poi ripete le testate lanciandosi in profondità. Risentiremo allora il piacevole "canto" della frizione, che dovrà essere preventivamente regolata. Questo è il momento più importante perché soltanto assecondandolo si può impedire al Pagello di slamarsi. Un sistema molto pratico è quello di continuare a girare ininterrottamente la manovella del mulinello, in modo che quando il pesce tira, la frizione permetta di cedere filo, ma nel momento in cui la sua azione diminuisce la trazione del filo ricomincerà a portarlo verso la superficie. Allorché vedrà la barca il pesce riprenderà nuovamente la sua azione di fuga, ma questa volta con minor forza.


( La cronaca )

 

 


Pesca al Pagello

Premessa

Attrezzatura

La cronaca

 

28 Febbraio - 2004 (Powered by Net Tuna)

 


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